Cinema: “Il Seminarista”

L'opera prima del regista toscano Gabriele Cecconi: formazione e repressione in un seminario cattolico degli anni Cinquanta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2013 23:21
Cinema: “Il Seminarista”

“Il Seminarista” è un racconto di formazione di bambini e adolescenti. Un tema, frequente nel cinema e nella letteratura che il regista Gabriele Cecconi ambienta in un seminario cattolico. ”Il Seminarista” narra la fase di crescita e di formazione di Guido che a dieci anni entra in seminario, preso dalla vocazione o, forse, dal sogno di diventare sacerdote. La storia si svolge a Prato tra la metà degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. In questo processo di crescita Guido diviene presto consapevole che essere un bravo seminarista significa piegarsi a un’educazione innaturale e repressiva.

Un'educazione ispirata a un modello ascetico, che va dal disprezzo del corpo, all’ossessione del peccato, alla repressione sessuofobica degli istinti e dei sentimenti. Guido condivide tutti i momenti, divertenti ma anche drammatici, della vita in comune con i suoi amici, fino a quando una serie d’imprevedibili vicende, quali la cacciata dal seminario di un seminarista povero e figlio di una ragazza madre e, la morte di un seminarista modello, insieme all’innamoramento per una ragazzina conosciuta in chiesa, lo indurrà a mettere in discussione una religione fatta di esteriorità, di preghiere rituali e di cieca ubbidienza ai superiori. Il film è girato in massima parte in bianco e nero.

“La scelta- come ha dichiarato il regista-.rimanda al mondo del seminario (la chiesa, i corridoi, lo studio del padre spirituale, le stesse monture e tonache dei seminaristi) ed è funzionale alla rappresentazione di una realtà in cui si contrappongono continuamente e ossessivamente le tenebre dell’inferno e la luce del paradiso, il corpo e l’anima, il peccato e la grazia, la terra e il cielo”. Il film, che è il primo lungometraggio del regista, è un'opera prima indipendente a bassissimo budget, che ha potuto contare solo su un piccolo contributo della Regione Toscana assegnato da una qualificata giuria presieduta da Paolo Mereghetti alla sceneggiatura e al progetto del film.

“Il Seminarista” è opera di buona qualità che evidenzia la raggiunta maturità del regista. La storia di Guido e dei suoi compagni è inserita in un contesto storico, in cui avvengono evidenti cambiamenti che si contrappongono a quell'hortus conclusus che è il seminario e che appare del tutto refrattario anche alle novità che si agitavano, in quegli anni, anche nel mondo cattolico. Gabriele Cecconi sempre attento al rapporto con la storia, come evidenziano i suoi studi e le sue precedenti prove di film maker, riesce a costruire una narrazione di raro equilibrio, dove la storia più ampia suggerisce la cornice di questo viaggio nella formazione umana e religiosa di Guido. Il film sarà presentato in anteprima all'Odeon martedì 19 novembre alle 21,30, nell'ambito di una giornata dedicata dalla rassegna“50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze” al ricordo del regista Corso Salani. di Alessandro Lazzeri

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