Sanità in Toscana, l'incubo dei bilanci, ma ''Sono tutti in pareggio''

Col segno più anche i bilanci degli Estav, di Ispo e Fondazione Monasterio. De Zordo: "La sanità va in pareggio con tagli su tagli"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2013 16:49
Sanità in Toscana, l'incubo dei bilanci, ma ''Sono tutti in pareggio''

FIRENZE- Sono tutti in pareggio i bilanci 2012 delle aziende sanitarie toscane, approvati ieri dalla giunta. I bilanci presentano un risultato complessivo di esercizio positivo per 738.526 euro. Col segno più anche i bilanci degli Estav, di Ispo e Fondazione Monasterio. E' da segnalare l'importante contrazione dei costi gestionali delle aziende sanitarie per oltre 100 milioni (-1,5% rispetto all'anno precedente). In particolare, i maggiori decrementi di costi hanno riguardato sia la spesa per acquisti di beni (-3%), e in particolare quella farmaceutica (-9%), che i costi del personale (pari all'1,3%).

Ulteriori 64 milioni sono stati garantiti dalla Regione Toscana per continuare a mantenere quantità e qualità dei servizi sanitari, vista la grave situazione economica in cui versa il Fondo Sanitario Nazionale. In tale difficile congiuntura, le Aziende stanno proseguendo il processo di certificazione dei bilanci, e nel 2012 la sanità toscana ha registrato eccellenti risultati negli esiti delle cure, come testimoniato dai dati del Piano Nazionale Esiti dell'AGENAS, presentati alcune settimane orsono. «Apprendiamo dalla stampa che finalmente la giunta darà seguito alla nostra mozione approvata dal Consiglio unanime ormai tre anni fa, procedendo all’accorpamento dei tre attuali Estav in una sola centrale d’acquisto regionale che avrà acronimo Estar.

Era l’ora, meglio tardi che mai. Ma finora si è solo perso tempo prezioso». Così il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl) commenta la notizia diffusa oggi della delibera con cui la giunta regionale avrebbe scelto di procedere alla creazione di una centrale di acquisto unica per beni e servizi unendo gli attuali tre Enti d’area vasta (Estav). «Nei tre anni trascorsi a traccheggiare – sottolinea Mugnai – si sono sostenuti senza pubblica utilità costi maggiori e minore efficienza.

Si sa, il potere va alimentato. E ora questa scelta, benvenuta ma tardiva e ormai insufficiente, appare come il contentino che la giunta elargisce affinché si allenti la pressione a ridurre gli apparati in sanità. Ma non sarà così perché oggi, e oggi più di tre anni fa, la tenuta del sistema sanitario toscano dipende in larga misura proprio dalla capacità di rivedere la governance snellendo apparati e burocrazie. Accorpare gli Estav è cosa buona e giusta, ma passare dagli attuali 21 organismi sanitari tra 12 Asl, i 3 Estav appunto, 3 Aziende ospedaliere, il Meyer, la Fondazione Monasterio e l’Ispo a 19 organismi non sposta di molto la bilancia della spesa sanitaria non destinata ai servizi propriamente detti.

Insomma, non è un gran passo nella giusta direzione visto poi che, nel frattempo, restano in vita, magari sotto mentite spoglie, anche alcune decine di società della salute che stando agli annunci dovevano essere dismesse come anche la maggioranza, ormai, chiede a gran voce». Secondo Mugnai «serve maggior coraggio». Come? «Tanto per cominciare accorpando le 12 Asl fino ad avere una per area vasta – suggerisce il Vicepresidente della Commissione Sanità – sul modello del percorso già intrapreso da Regioni come Marche, Umbria ed EmiliaRomagna.

E basta: chiudiamole, queste Sds. Partiamo da qui. Questo è ciò che serve». «Un solo Estav al posto di tre centrali d’acquisto per le Asl toscane? Dal 2010, dopo lo scandalo dell’Asl di Massa, finalmente una notizia positiva per la nostra sanità. Il secondo passo che la Giunta dovrà muovere per ridurre gli sprechi sarà l’accorpamento delle Asl che permetterebbe di risparmiare 150.000.000 di euro in 5 anni senza toccare i servizi sanitari». È il commento del consigliere regionale di Più Toscana-Federazione dei Cristiano Popolari e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, all’annuncio della delibera con cui la Giunta nei prossimi giorni farà scomparire le tre aziende che lavorano come centrali d’acquisto di beni e servizi delle Asl, sostituendole con un unico soggetto che si chiamerà Estar. «Il Consiglio regionale – sottolinea – aveva già approvato all’unanimità una delibera con la quale si chiedeva alle istituzioni un solo Estav ma l’ex assessore alla Sanità Daniela Scaramuccia aveva resistito con tutte le sue forze.

Oggi finalmente l’assessore Marroni ha dato seguito al mandato conferitogli dal Consiglio, perseguendo una scelta di buona amministrazione. La Toscana punta ad entrare nelle regioni benchmark per i costi standard ma fino a oggi non è stata capace di avere costi uguali per gli acquisti dei tre Estav. La scelta della Giunta dunque rappresenta un primo passo positivo. La prossima priorità sarà quella di ridurre il numero di Asl da 12 a 3, una per ogni area vasta. La manovra permetterebbe di risparmiare 30.000.000 di euro all’anno, 150.000.000 di euro nei prossimi 5 anni, consentendo alla Regione di lasciare intatti i servizi e offrire una governance unitaria.

Il risparmio calcolato è una stima al ribasso ottenuta agendo su 3 voci: i costi degli organi direttivi, le consulenze fiscali e costi amministrativi. Dalla riduzione dei compensi degli organi dirigenziali (direttori generali, amministrativi e sanitari), figure che, dopo l’accorpamento, comparirebbero in 9 Asl, si otterrebbe un risparmio di circa 5.000.000 di euro all’anno. Si risparmierebbero poi circa 2.200.000 di euro all’anno di costi in collaborazioni e consulenze fiscali per la revisione dei bilanci.

Ma il grosso del risparmio verrebbe dalla riduzione delle manutenzioni ordinarie, escluse le apparecchiature sanitarie, e i costi amministrativi. In base ai bilanci 2012 riducendo solo del 10% queste due voci in tutte e 12 le Asl si andrebbero a risparmiare più di 23.000.000 di euro in un anno. In poche parole durante la prossima legislatura si potrebbero recuperare in tutto almeno 150.000.000 di euro. Più Toscana nasce con una scelta di campo solidaristica per difendere gli interessi dei toscani e rispondere ai bisogni degli ultimi.

In quest’ottica avere meno Asl significa avere meno direttori di ogni genere ma anche ridurre l’elefantiasi burocratica che condiziona i tempi d’attesa e determina una mancanza di sinergie che spesso mette in concorrenza soggetti pubblici il cui unico obiettivo dovrebbe essere l’efficienza». “Apprendiamo oggi dalla Regione Toscana che tutti i bilanci delle Asl sarebbero in pareggio e che addirittura si avrebbe un risultato positivo per oltre 700mila euro -interviene la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo- Se i conti sono corretti - e non ne dubitiamo, vista l'attenzione di soggetti terzi sui bilanci di tutte le Asl toscane - siamo certi che Asl 10 di Firenze che guadagna addirittura 2omila euro e centesimi 71, provvederà a garantire un buon diritto alla salute ai fiorentini, a partire dai servizi e dai presidi sul territorio (la chiusura di Gavinana e non solo grida vendetta e va revocata), e che fermerà i progetti di svendita del patrimonio e di speculazione edilizia, come ad esempio San Salvi.

Temiamo che ciò non accada però. La riduzione degli investimenti sulla salute degli italiani continuerà ad essere erosa nei prossimi anni (-6% entro il 2017). La sanità pubblica ha già subito numerosi tagli, con le conseguenze che conosciamo: licenziamenti di lavoratrici e lavoratori, chiusura di reparti o di interi ospedali, allungamento delle liste d’attesa, abbassamento della qualità delle cure, aumento dei ticket. È stato detto e ribadito proprio ieri a Careggi grazie al passaggio della Carovana di solidarietà con i lavoratori e i pazienti della sanità greca organizzata da molte realtà attive sul territorio.

Ed è proprio in quella sede che sono state rese note le nuove politiche regionali che s'imperniano su una riduzione ulteriore di circa 2000 posti letto, fino ad arrivare ai 3,15 posti letto ogni mille abitanti, una delle medie più basse a livello nazionale; in tagli e accorpamenti nei piccoli ospedali e nei servizi sul territorio che costringono i pazienti a complessi spostamenti; in ulteriori tagli al personale sanitario (-1,4 del personale in servizio rispetto al 2004); in tagli dei servizi in appalto, compresi quelli di pulizia e sanificazione, con conseguente perdita di posti di lavoro e rischio igienico-sanitario per l’utenza.

Citando proprio Enrico Rossi che solo pochi giorni fa si è reso conto del dramma dei pendolari del trasporto pubblico locale, tutto ciò "è il risultato delle politiche di destra e classiste che si sono fatte in questi anni. Ora si deve cambiare, se no sarà lotta dura. E noi sappiamo da che parte stare". E per la sanità Presidente da che parte sta?”.

Questi i risultati di esercizio positivi per ciascuna azienda: Asl 1 Massa Carrara: +31.226 euro Asl 2 Lucca: +9.963 Asl 3 Pistoia: + 20.243 Asl 4 Prato: +30.379 Asl 5 Pisa: +59.710 Asl 6 Livorno: + 34.792 Asl 7 Siena: +16.466 Asl 8 Arezzo: +154.086 Asl 9 Grosseto: +31.342 Asl 10 Firenze: +20.071 Asl 11 Empoli: +50.218 Asl 12 Viareggio: +50.404 AO Pisa: +132.596 AO Siena: +28.211 AO Careggi: +48.071 AO Meyer: +20.748 Estav Nord-Ovest: +7.925 Estav Centro: +511 Estav Sud-Est: +3.042 ISPO: +1.611 Fondazione Monasterio (DGR 902 del 4/11/2013): +9.086

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