Firenze: lavoratori in nero in aziende di confezionamento abiti

Due le ditte del settore accessori con 14 dipendenti abusivi. Lavoro sommerso anche a Lucca. Sotto sequestro una parrucchiera ed un affittacamere abusivi a Prato. A Siena extracomunitari impiegati nella raccolta dei pomodori da una finta cooperativa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2013 14:02
Firenze: lavoratori in nero in aziende di confezionamento abiti

Nell’ambito dell’attività di contrasto al lavoro sommerso ed a tutela delle imprese che operano correttamente sul mercato nazionale, senza ricorrere a forme di concorrenza sleale, il Gruppo della Guardia di Finanza di Firenze, unitamente agli ispettori della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’Azienda Sanitaria Locale e dei Vigili del Fuoco, ha eseguito numerosi controlli nei confronti di ditte operanti nei cc.dd. “capannoni alveare” ubicati nell’area fiorentina. Le attività ispettive, eseguite nei giorni scorsi nella zona industriale del comune di Signa (Fi) hanno consentito di appurare che due ditte, gestite da imprenditori cinesi ed operanti nel settore del confezionamento di accessori di abbigliamento, si avvalevano di 14 lavoratori “in nero”.

E’ stata comminata la c.d. “maxi sanzione”, prevista dal decreto legge n. 12 del 22.02.2002 e successive modifiche (ossia 1.500 euro per ogni lavoratore in nero individuato), oltre alla sanzione prevista per il numero di giornate lavorative irregolarmente effettuate e la diffida a regolarizzare i rapporti di lavoro. La Direzione Territoriale del Lavoro di Firenze ha disposto la sospensione di due delle attività ispezionate per le quali è stata superata la soglia del 20% di lavoratori impiegati “a nero”.

L’A.S.L. fiorentina ha rilevato violazioni in materia di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro inerenti all’impiego di sostanze chimiche nel ciclo produttivo ed il mancato mantenimento in efficienza delle protezioni ad alcune macchine, per le quali provvederà all’effettuazione delle relative denunce. Sono al vaglio le posizioni fiscali delle ditte controllate ed, in particolare, la regolarità dei contratti di locazione delle imprese presenti negli immobili. Dall’inizio dell’anno i controlli svolti dai finanzieri del Comando Provinciale di Firenze in questo specifico settore ha permesso di scoprire, in tutta la Provincia di Firenze, complessivamente 315 lavoratori a nero e 27 lavoratori irregolari. Nel corso delle attività finalizzate al contrasto del lavoro sommerso, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Lucca, unitamente a personale dell'INPS, hanno sorpreso sei ragazze che il proprietario di una paninoteca, in pieno centro di Lucca, aveva impiegato "a nero".

Le sei ragazze, tutte italiane, erano intente a servire i clienti al bancone del locale. Al proprietario, oltre alla sospensione dell'attività, sono state anche elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di €. 8.000,00 per aver violato le misure sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ieri a Prato alla parrucchiera abusiva, D.L., cittadina cinese clandestina di 43 anni, sono stati contestati due verbali di violazione amministrativa per un totale di 2.600 euro, in quanto esercitava senza titolo autorizzativo e in locali non idonei.

Congiuntamente al personale della Questura, della Guardia di Finanza e della ASL di Prato, i vigili hanno poi posto sotto sequestro una civile abitazione di via Borgioli concessa in locazione a C.R.,cittadino cinese di 25 anni. Gli agenti, intervenuti a seguito di esposto dei residenti della zona, insospettiti ed esasperati dai rumori, dall’evidente stato di degrado e dal continuo via vai di persone, hanno accertato che l’abitazione in questione veniva utilizzata abusivamente come affittacamere.

Infatti all’interno è stata accertata la presenza di 14 posti letto e di 10 cittadini cinesi, di cui 8 clandestini. La sanzione è stata di 1200 Euro e l’abitazione è stata sottoposta a sequestro amministrativo. Il personale dell' Asl, constatate le gravi carenze delle condizioni igienico-sanitarie, ha chiesto l’emissione di ordinanza sindacale per il ripristino dello stato dei luoghi e delle condizioni sanitarie. Durante un servizio congiunto, tra i comandi della Polizia municipale, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale, per la prevenzione e contrasto dell’abbandono di rifiuti sul suolo pubblico, è stato sorpreso a Iolo un furgone che stava trasportando un ingente quantitativo di rifiuti derivanti da attività industriale di tipo tessile.

I rifiuti, complessivamente di circa 400 chilogrammi, erano trasportati da un cittadino extracomunitario, senza le dovute autorizzazioni. L'intervento delle forze dell'ordine ha permesso di interrompere l’azione di trasporto abusivo di rifiuti, oltre agli eventuali ulteriori illeciti relativi al presunto abbandono sul suolo pubblico o altra illecita destinazione. Il veicolo con a bordo i rifiuti, è stato sequestrato e il trasportatore denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di raccolta e trasporto di rifiuti in assenza delle prescritte autorizzazioni. “E’ necessario combattere l’operato delle cosiddette cooperative spurie, che non rispettano i diritti dei lavoratori e fanno concorrenza sleale alle altre imprese”.

E’ questo il commento di Loreno Cambi, presidente di Legacoop Siena e Mario Marchi, presidente di Confcooperative Siena, alla scoperta fatta dagli ispettori del lavoro nelle campagne della Valdichiana, che ha portato alla luce vere e proprie forme di sfruttamento ai danni di lavoratori extracomunitari impiegati nella raccolta dei pomodori e nella vendemmia per conto di una cooperativa con falsi scopi umanitari e antirazzisti. “Legacoop e Confcooperative – precisano i due presidenti - da tempo si battono contro le "false cooperative”.

Per questa ragione, come risulta dall’azione di accertamento, teniamo a precisare che non si tratta di coop senesi, né toscane, ma di soggetti che utilizzano in modo surrettizio la forma cooperativa, non aderendo a nessuna delle centrali cooperative autorizzate, che operano in spregio alle regole della partecipazione e della condivisione delle decisioni, ma soprattutto rappresentano il peggio dell’imprenditoria, perché con il proprio comportamento, danneggiano i lavoratori, gli utenti, le altre imprese e l’erario.

Un combinato che non può più essere tollerato e che grazie alla capacità preventiva di analisi e di filtro operata da parte dell’Osservatorio provinciale, dell’ispettorato e delle forze dell’ordine ha tenuto il nostro territorio al riparo da forme di illegalità, come quella recentemente scoperta in Valdichiana”. “L’attività investigativa – spiegano Cambi e Marchi – ha acceso un utile riflettore sulle cooperative fasulle e illegali, perché ha permesso d’identificare il fenomeno delle cooperative spurie, imprese che utilizzano, in modo illegittimo, la forma cooperativa.

Si tratta di realtà molto lontane dai valori del modello cooperativo senese, che portano a fenomeni elusivi degli obblighi retributivi e contributivi sfruttando i lavoratori e creando forme di concorrenza sleale sul mercato verso le altre cooperative che rispettano tutti gli obblighi di legge”. “Per combattere questo fenomeno – concludono i due presidenti – è molto importante continuare l’attenta attività di presidio dell’Osservatorio provinciale sulla cooperazione, a cui partecipano attivamente le due Centrali cooperative, i sindacati del lavoratori, la Direzione provinciale del lavoro, Inps e Inail.

Osservatorio che consente di organizzare interventi di controllo nei confronti delle cooperative non aderenti, che non sono sottoposte alla vigilanza periodica di Confcooperative e Legacoop. L’osservatorio è uno strumento fondamentale anche per la tutela del lavoro dei soci delle nostre cooperative e per il rispetto delle regole del mercato. La bontà del modello cooperativo, infatti, costruisce la sua forza proprio sulla valorizzazione del suo capitale umano e nella possibilità di continuare a offrire occupazione nonostante la crisi economica.

Un patrimonio che ha radici storiche ed etiche profonde nei nostri territori di straordinario valore sociale ed economico che va tutelato con determinazione. Per questo facciamo appello anche a tutti i committenti sai pubblici che privati affinché, in fase di affidamento e di realizzazione di lavori e servizi, svolgano un’attenta valutazione sul rispetto di tutti gli obblighi di legge nell’interesse dei soci lavoratori e di tutto il tessuto economico e sociale di questo territorio”.

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