Aeroporto Firenze: la Regione Toscana conferma il 'No' alla pista più lunga

L’assessore regionale alle infrastrutture risponde in aula ad un’interrogazione del Pdl su sistema aeroportuale toscano e sviluppo dello scalo fiorentino in seguito alle osservazioni di Enac. Ammirati: “Enac detta regole tecniche, Giunta deve rispondere”

Redazione Nove da Firenze
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06 novembre 2013 14:46
Aeroporto Firenze: la Regione Toscana conferma il 'No' alla pista più lunga

Firenze – “Con l’assunzione di nuovi parametri sarebbe necessario riavviare tutte le procedure costitutive e valutative. Lo sviluppo dell’unica pista di atterraggio sia realizzato nel rispetto della sostenibilità territoriale e ambientale e della compatibilità con il progetto del parco della Piana e comunque non abbia una lunghezza superiore a 2 mila metri lineari”. L’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli risponde così in aula ad un’interrogazione del Pdl su sistema aeroportuale toscano e sviluppo dello scalo fiorentino in seguito alle osservazioni di Enac.

“Enac – ha spiegato Ceccarelli – ha proposto che in sede di approvazione dell’integrazione al Pit, la lunghezza della pista convergente parallela sia di 2400 metri per consentire alle aeromobili di classe C di poter operare”; che “siano stralciate le previsioni del dato numerico relativo alla lunghezza della pista e delle limitazioni previste per le infrastrutture di supporto”. Ceccarelli ricorda che l’implementazione del Pit, il quale assume il Parco della Piana quale elemento ordinatore, definisce prescrizioni per il progetto di qualificazione dell’aeroporto di Firenze e pone salvaguardie e condizioni.

“Nella disciplina del masterplan ‘Il sistema aeroportuale toscano’ – afferma l’assessore – si prevede che l’utilizzo della pista sia regolamentato per garantire la tutela degli insediamenti dagli inquinamenti acustico e atmosferico con utilizzo monodirezionale senza sorvolo di Firenze ed escludendo la pista di rullaggio”. “La lunghezza della pista – ha aggiunto l’assessore – è stata oggetto di uno studio presentato da Enac, l’opzione in oggetto è stata valutata sotto i profili di sostenibilità attinenti alla qualità dell’aria, all’inquinamento acustico, alla qualità delle acque, ai rifiuti, ai siti contaminati, agli ecosistemi, al suolo, alla salute”.

“Ad oggi – ha concluso Ceccarelli – non è ancora pervenuta la proposta di piano di sviluppo aeroportuale da parte della Società”. “La Regione si impegna, nel quadro della programmazione regionale e nel rispetto della legislazione vigente, per l’integrazione del sistema aeroportuale toscano attraverso piani, azioni e tempistiche condivise, auspicando in tal senso una sempre maggiore pianificazione integrata di attività e servizi”. Lo ha detto l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, rispondendo in aula a un’interrogazione presentata da Monica Sgherri (Fed.Sin-Verdi) in merito “all’effettiva integrazione del sistema aeroportuale toscano”.

La consigliera aveva interrogato la Giunta per sapere se, ai fini di una maggiore integrazione delle strutture, la Giunta non ritenesse opportuno dare un indirizzo chiaro che qualificasse la propria presenza nel Cda di Adf e in particolare sulle remunerazioni, sulla qualità del servizio offerto e sul mantenimento dell’occupazione e la qualità del lavoro. Ceccarelli ha spiegato che nell’aprile scorso è stato nominato il nuovo cda, ed è stato fissato il compenso di ciascun componente in un importo annuo lordo di 10 mila euro, mentre la remunerazione degli amministratori esecutivi è fissata dal Cda.

Dalle ultime notizie ricevute da Adf, inoltre, risulta che in un recente consiglio di amministrazione sia stato deciso di sospendere temporaneamente il progetto di cessazione del ramo di azienda e che proseguiranno comunque i confronti con le rappresentanze sindacali per ridefinire gli accordi e riorganizzare il servizio di handling. Sgherri si è dichiarata insoddisfatta della risposta, osservando che se da un lato si ribadisce l’integrazione, dall’altro si assiste a una società che procede in autonomia all’esternalizzazione dei servizi di handling.

Inoltre, secondo Sgherri, esistono “stranezze” come la differenza netta di remunerazioni tra le società aeroportuali di Firenze e Pisa e per Adf, “un premio di produttività per la pista, fatto che è scandaloso perché è una questione che non decide certo l’amministratore”. “Mi pare – ha concluso la consigliera – che la si debba smettere con il doppio gioco” Sono trentasei le osservazioni sul piano di indirizzo territoriale per la definizione del parco agricolo della Piana e per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze, per le quali è in corso l’istruttoria.

“Faccio fatica a dire se sono soddisfatto o meno della risposta dell’assessore – ha detto il consigliere Paolo Enrico Ammirati (Pdl) – perché noto un passo indietro”. “Siamo di fronte ad un problema, Enac sta dettando regole tecniche per l’ampliamento dell’aeroporto – ha aggiunto il consigliere – e la Giunta deve dire cosa vuol fare, non si capisce se c’è la volontà di andare avanti”. “La Toscana – ha concluso Ammirati – resta in attesa di risposte”. «Valuteremo gli impatti di una pista di 2.400 metri solo se ci sarà la rinuncia al termovalorizzatore della Piana fiorentina».

È quanto affermano in una nota congiunta il consigliere regionale di Più Toscana-Federazione dei Cristiano Popolari, Gian Luca Lazzeri, e il consigliere di quartiere, Giovandomenico Guadagno. «Un proverbio – proseguono Lazzeri e Guadagno – afferma: “la prima gallina che canta ha fatto l’uovo”. La gallina è l’Enac e l’uovo è il comunicato stampa di ieri (martedì 5 novembre, ndr) in cui si afferma che ci sarà “piena e leale collaborazione” con la Regione Toscana. Questo vuol dire che prima non c’è stata». Per i due esponenti di Più Toscana-FdCP, «l’Enac ha presentato lo studio sull’ipotesi pista convergente o parallela a febbraio 2012 e mai si fa riferimento in questo studio alla lunghezza della pista di 2.400 metri.

Questo, almeno ultimamente, ci pare che non ci sia stato. A questo punto è normale pensare male. Non è che Enac stia tirando la volata per l’aeroporto di Bologna o per altri scali alzando l’asticella dei problemi con l’intento di far saltare i nervi ai rappresentanti delle Istituzioni toscane? Infatti, troviamo del tutto singolare che, dopo tutte le fatiche per trovare la quadra sulla variante al Pit, da noi convintamente votata anche per la salute e la vivibilità dei cittadini della zona di via Pistoiese, Enac esca fuori con la storia della pista più lunga di 400 metri».

Per Lazzeri e Guadagno «la pista sarà di 2.000 metri, neanche un centimetro in più. Ipotesi diverse solo se ci sarà la definitiva rinuncia al termovalorizzatore della Piana fiorentina». «La posizione dell'assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, e quella di Enac sull'ampliamento dell'aeroporto di Firenze sono la dimostrazione che la Regione Toscana deve puntare sull'aeroporto di Pisa». Lo ribadisce Claudio Morganti, europarlamentare indipendente dell'Eld, dopo le dichiarazioni dell'assessore Ceccarelli che oggi in Consiglio regionale ha messo i paletti sulla lunghezza della pista “che non dovrà essere superiore ai 2mila metri” e quelle di Enac. «È necessario – sottolinea l'eurodeputato – creare un collegamento veloce col capoluogo toscano e l'aeroporto di Pisa.

D'altra parte, Peretola non rientrerà mai nei core network aeroportuali visto che è lontana dalla soglia di volume di circa 7-8 milioni di passeggeri. Solo Pisa può avere le potenzialità per dare slancio affinché anche la Toscana possa concorrere con gli altri aeroporti internazionali ed europei. Basta egoismi e campanilismi – termina Morganti –. Serve una svolta per donare un vero volano alla nostra regione per lo sviluppo concreto del turismo».

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