Pista di Peretola: 400 metri lunghi decine di anni. Vertice in Provincia

Al termine della riunione gli amministratori locali hanno deciso nuove iniziative dopo la comunicazione di Enac che impone una pista più lunga. Bettini: "Non assisteremo inerti ai tentativi di desertificazione competitiva del territorio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2013 16:28
Pista di Peretola: 400 metri lunghi decine di anni. Vertice in Provincia

Si è svolta stamani a Palazzo Medici Riccardi la riunione di alcuni amministratori locali delle province di Firenze e Prato per discutere delle novità emerse in merito alla nuova pista dell’aeroporto di Peretola. In particolare sono state esaminate le iniziative da prendere a seguito della recente comunicazione di Enac che imporrebbe la costruzione di una pista più lunga di 400 metri rispetto ai 2 km inizialmente previsti dalla Regione Toscana. Presenti al vertice: il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, accompagnato dall’assessore provinciale all’Ambiente e Difesa del suolo Renzo Crescioli; il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e l’assessore all’urbanistica di Signa, Paolo Pecile.

Seduti al tavolo della sala Pistelli anche il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri e il sindaco di Prato, Roberto Cenni. In rappresentanza del territorio pratese erano presenti anche il sindaco di Carmignano, Doriano Cirri, e il primo cittadino di Poggio a Caiano, Marco Martini. “Mi piacerebbe sapere perché Enac non ci aveva informato dei 400 metri in più quando chiedemmo maggiori informazioni. Ora si spiega meglio la risposta un po’ arrogante che ricevemmo allora – ha commentato il presidente Barducci - .

Deduco che non si volesse rispondere. Ricordo che siamo ancora in attesa di ricevere un chiarimento per quanto riguarda il sorvolo della città di Firenze. Bisogna evitare altre sorprese, ad esempio che, a cose fatte, qualcuno ci venga poi a dire che è previsto anche il sorvolo della città, perché in quel caso al danno si aggiungerebbe anche la beffa”. “Dalla riunione di oggi – ha spiegato Lamberto Gestri, Presidente della provincia di Prato – è scaturita proprio la volontà di proseguire il rapporto con il Cnr per approfondire anche gli aspetti economici e non solo ambientali della questione.

Intanto ci siamo coordinati per quanto riguarda la presentazione delle osservazioni al Pit. Sarà un lavoro condiviso in gran parte, però ognuno spiegherà le sue ragioni e le specificità del suo territorio”. “Siamo tutti convinti che non si può cedere e che è necessario fare gli interessi dei nostri cittadini. Via via che si aggiungono elementi di conoscenza e approfondimento aumenta l'evidenza che la realizzazione della nuova pista di Peretola provocherà danni incalcolabili alle nostre comunità.

E sto parlando della variante per la pista breve, non certo della proposta indecente di Enac”. Così il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, a conclusione dell'incontro che si è svolto questa mattina a Palazzo Medici Riccardi con il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, e tutti sindaci della Piana, compresi Roberto Cenni (Prato), Marco Martini (Poggio a Caiano) e Doriano Cirri (Carmignano). Gli amministratori hanno fatto il punto della situazione alla vigilia della scadenza per la consegna alla Regione delle osservazioni per la variante al Pit dove è prevista la realizzazione della nuova pista e all'indomani della proposta di Enac di allungare la pista di alrei 400 metri.

“L'incontro è servito a mettere a fuoco e a coordinare le osservazioni che ogni ente è pronto a presentare entro il 30 ottobre – spiega Gestri – sono diversi i fronti su cui la variante al Pit per Peretola è attaccabile, in ballo ci sono motivazioni, o meglio la scarzezza di documentazione contenuta nella variante, di carattere ambientale, urbanistico e anche socio-economico. Intanto anche il gruppo di lavoro dell'Istituto per l'inquinamento acustico del Consiglio nazionale delle ricerche, come abbiamo chiesto, sta portando a conclusione il primo step di lavoro”. “Qui continuiamo a giocarci le potenzialità di Firenze con gli ‘imbuti infrastrutturali’ -Simone Bettini presidente di Confindustria Firenze torna a parlare del Vespucci- Il Vespucci è l’aeroporto utilizzato dai 2/3 delle imprese e dei cittadini toscani – sottolinea Bettini -.

Secondo l'Irpet, il potenziamento del sistema aeroportuale toscano - che è strettamente legato alla nuova pista di Peretola: che, a regime, può avere un impatto occupazionale di diverse migliaia di addetti, generare Pil fino a 40 milioni annui e portare risparmi per la stessa cifra. A casa mia un mancato guadagno è una perdita. Basta con questo mobbing allo sviluppo di Firenze. Ci muoveremo presso tutte le sedi competenti per rappresentare questa posizione: alla Firenze industriale l’aeroporto serve! E serve l'integrazione funzionale con Pisa, non una campanilistica concorrenza! Non assisteremo inerti ai tentativi di desertificazione competitiva di questo territorio, che è una delle prime economie industriali del Paese”. "Enac dice che non aveva mai parlato della lunghezza della pista, ma solo dell'orientamento.

Come se non avessero incontrato gli Enti Locali, non avessero mai visto la variante al Pit, e non sapessero da mesi di cosa stavamo parlando. Dimostrano ipocrisia e furbizia. Hanno teso una sorta di trappola politica a Rossi: lo hanno fatto andare avanti con la mediazione già difficile e controversa che la Giunta Regionale aveva costruito, poi, quando il Presidente, la Giunta e il Consiglio, ci avevano messo definitivamente la faccia, sono usciti allo scoperto presentando le richieste vere, quelle cui miravano fin dall'inizio" - commenta Mauro Romanelli, Consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà in Toscana.

"In questo senso la dura e chiara risposta di Rossi è apprezzabile: almeno difende quella mediazione tra interessi aereoportuali e ambiente che noi non condividiamo, ma rispetto alla quale sta indubbiamente dimostrando coerenza". "Noi però diciamo a Rossi e a tutta la maggioranza: non è un male se si va avanti con la variante del Pit per istituire il Parco della Piana. Dobbiamo finirla con questa mentalità provinciale che caratterizza alcuni, soprattutto nell'area di centrodestra ma purtroppo non solo, per la quale il Parco è solo una zavorra, una necessaria concessione alle ragioni della salute e dell'ambiente, da tollerare se si vuol fare l'aereoporto, ma che decade qualora questo ampliamento non si faccia più.

Al contrario: per una riqualificazione di quell'area, del Polo scientifico, delle oasi WWF di pregio europeo, dell'area etrusca, proseguire con l'istituzione del Parco agricolo diventerebbe obiettivo ancora più strategico, in caso di caduta, come noi auspichiamo, del progetto pista parallela. Percorsi turistici, agricoltura di qualità, energie rinnovabili, filiere corte, ricerca naturalistica: una fonte di tanti e qualificati posti di lavoro per compensare la mancata crescita dell'occupazione nel settore aereoportuale".

"Così come è giusto e necessario proseguire nella costituzione della Holding Pisa-Firenze. Integrare i due scali è necessario, anche per riassorbire su Pisa parte della forza-lavoro fiorentina. Infatti anche lo scalo attuale di Peretola, illegale e ambientlamente distruttivo, dovrà essere per forza ridimensionato, e anche abbastanza presto" - conclude Romanelli.

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