Come organizzare e gestire l’azienda agricola in tempi di crisi

Cosa cambia con la nuova normativa, perché l'agricoltura sembra essere l'unica via di uscita dalla crisi. Incontri e convegni a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2013 13:14
Come organizzare e gestire l’azienda agricola in tempi di crisi

Come organizzare e gestire l’impresa agricola in tempi di crisi. Un tema di stretta attualità, che verrà affrontato mercoledì 23 ottobre, alle ore 17,30, nella Sala Assemblee della Cooperativa Agricola Legnaia. Si tratta di un incontro gratuito, rivolto a tutte le aziende agricole locali,in collaborazione con Chianti Banca, a cura di “Spinelli e Associati – management consulting”. Durante l’incontro verranno affrontate le seguenti tematiche: l’attuale situazione finanziaria, come far ripartire la propria azienda dopo la crisi e come poter accedere più facilmente al credito bancario. Il corso è stato voluto dalla Cooperativa Agricola Legnaia (conta oltre 620 aziende agricole) che da sempre affianca le varie realtà agricole locali, specialmente in questo periodo.

Infatti, in Toscana, negli ultimi 10 anni (2000-2010, dati Istat), parallelamente alla diminuzione del numero delle aziende (-38,4%), è calata la superficie agricola Utilizzata (che si è ridotta dell’11,7%), ma è aumentata la dimensione media delle imprese (dagli 7 ettari del 2000 ai 10,1 del 2010, per una variazione del +43,7%). Per info e prenotazioni chiamare lo 055/7358327, email: formazione@legnaia.it Incontro: Sala delle Assemblee della Cooperativa Agricola legnaia (via Baccio da Montelupo 180). Cosa cambia per l'agricoltura fiorentina con “La nuova Politica agricola comunitaria” è il titolo del convegno in programma domani, sabato 19 ottobre (ore 9.30) a Firenze – Opera Del Duomo in Piazza San Giovanni 7 – organizzato dalla Cia fiorentina. L’appuntamento si aprirà con i saluti del presidente della Cia Firenze Filippo Legnaioli e vedrà le relazioni di Pino Cornacchia, responsabile Dipartimento Economico della Confederazione Italiana Agricoltori; Roberto Pagni, dirigente Regione Toscana “Nuova programmazione Sviluppo Rurale 2014-2020 in Toscana”; quindi gli interventi di Luca Sani, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati; e Gianni Salvadori, assessore Agricoltura Regione Toscana.

Le conclusioni sono affidate a Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana. «L’applicazione della riforma della politica agricola comune deve rappresentare un momento di rilancio dell’agroalimentare nazionale e regionale per la crescita del Paese - sottolinea il presidente della Cia Firenze Filippo Legnaioli, intervenendo sulla nuova Politica agricola comune -. L’innovazione è una priorità per rendere competetiva l’agricoltura: la maggior parte degli investimenti – dice Pascucci - si limita al semplice rinnovo migliorativo degli impianti e delle attrezzature obsolete.

L’innovazione, invece, dovrà essere sempre più sistemica e potrà essere sostenuta da politiche integrate nel cosiddetto triangolo della conoscenza: ricerca, trasferimento e formazione». Per la Cia è opportuno riorganizzare le filiere per un rilancio dei mercati: «E’ necessario agire su tre piani – afferma Legnaioli – quello legislativo, programmatico ed imprenditoriale. L’aggregazione del prodotto è un problema soprattutto di mancata organizzazione. I costi delle inefficienze delle filiere assommano a due-tre volte i pagamenti diretti della politica agricola comune.

Occorre che le politiche di sviluppo rurale favoriscano l’aggregazione del prodotto, nuove relazioni e nuovi strumenti tra i soggetti delle filiere». Puntare – sostiene la Cia - sulla possibilità di coniugare produttività e sostenibilità, valorizzando le filiere competitive, sviluppando l’integrazione tra produzioni agricole, agroenergetiche e della cosiddetta chimica verde, sostenendo la multifunzionalità e la pluriattività delle imprese anche nei servizi ambientali e territoriali, creando un contesto favorevole alla crescita imprenditoriale.

E inoltre è importante sostenere l’insediamento dei giovani: «Alle misure per il primo insediamento – spiega il presidente di Cia Firenze – vanno affiancati sostegni efficaci agli investimenti, alla consulenza, all’innovazione, sperimentando nuovi strumenti per un’efficace ed effettivo ricambio generazionale». Da rivalutare poi gli incentivi per lo start up delle imprese condotte da donne; ed un rafforzamento dell’integrazione delle politiche di coesione e dei diversi fondi strutturali.

Senza dimenticare – aggiunge la Cia – una nuova governance del Psr definendo un piano nazionale per gli strumenti di gestione del rischio e stabilizzazione dei redditi e sostenendo la possibilità di gestire progetti interregionali, con azioni convergenti da parte delle Regioni.

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