Piombino: occupata la fortezza del Rivellino

I dipendenti della Lucchini chiedono aiuto alle istituzioni locali. Ex Eaton: la Regione conferma fondi per reindustrializzazione. Domani a Pisa i lavoratori della Biblioteca universitaria organizzano un presidio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2013 19:26
Piombino: occupata la fortezza del Rivellino

Firenze, 17 Ottobre 2013- Continua il presidio dei Lavoratori della Lucchini di Piombino sulla torre del Rivellino. Una mobilitazione messa in atto e necessitata per chiedere al Governo risposte concrete e il rispetto degli impegni presi in questi mesi, che ad oggi non sono ancora arrivate. Pur salutando positivamente il fatto che domani venerdì 18 ottobre una ristretta delegazione sindacale sarà ricevuta dal Ministro Zanonato, tanti lavoratori insieme a semplici cittadini di Piombino hanno partecipato al presidio. “L'incontro di domani servirà a spiegare ancora una volta l'importanza fondamentale che riveste per il futuro dell'azienda mantenere in vita l'altoforno -spiega Cesare De Sanctis, Segretario Generale della Fiom Cgil Toscana- Il Ministro ed il Governo devono farsi carico del dramma che rischiano di vivere i lavoratori e l'intera comunità della Val di Cornia se non arrivassero risposte concrete.

Piombino non deve chiudere, il paese non può fare a meno della siderurgia. L'obiettivo è quello di salvaguardare l'equilibrio tra produzione di acciaio a ciclo integrale e produzione di acciaio nell'elettro siderurgia. Per questo domani chiederemo al Governo di prendere in seria considerazione la possibilità di mettere in sinergia le produzioni con altre acciaierie (Ilva) e di mantenere acceso l'altoforno”. "Siamo con loro nella richiesta di certezze circa il non spegnimento dell'altoforno e ci auguriamo che nel prossimo incontro a Roma -affermano Lucia Mango, Segretario regionale Pdci, e Paolo Marini, Consigliere regionale Federazione della Sinistra-Verdi- vengano date dal ministero per lo sviluppo economico nuove prospettive che consentano alla fabbrica di non vedere calato il sipario". Riunione ieri in Regione per fare il punto sulla Ex Eaton di Massa.

L'incontro era stato chiesto dalle organizzazioni sindacali. Erano presenti insieme al capo di gabinetto del presidente della Regione anche i consiglieri regionali Rossetti e Marini, i sindaci di Massa, Alessandro Volpi, e Carrara, Angelo Zubbani, il presidente della Provincia Osvaldo Angeli e il presidente del Consorzio Zia. "E' stata l'occasione – commenta oggi il presidente della Toscana, Enrico Rossi – per ribadire gli impegni e gli obiettivi comuni da parte di tutte le istituzioni. La Regione, da parte sua, manterrà anche per il 2014 i 5 milioni in bilancio destinati alla reindustrializzazione delle aree dismesse".

"Il Consorzio – spiega sempre Rossi - completerà nelle prossime settimane il progetto di fattibilità per la reindustrializzazione dell'area e continuerà la trattativa con l'intermediario indicato da Eaton per l'acquisto dei terreni". La Regione si è anche impegnata a trovare tutte le possibilità per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che vivono da molto tempo una situazione di grande disagio. Le organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione per la difficile situazione, pur riconoscendo l'impegno delle istituzioni, e hanno confermato la volontà e la disponibilità ad essere parte attiva del percorso deciso nell'accordo di programma.

Una nuova riunione sarà convocata quando sarà pronto il progetto del consorzio, in modo da approfondirne i contenuti e decidere come procedere. La Commissione Consiliare Lavoro della Provincia di Firenze ha incontrato nella seduta di oggi, giovedì 17 ottobre, le organizzazioni sindacali e la Rsu della Shelbox di Castelfiorentino. La Commissione, spiega il presidente Maurizio Cei, valuta positivamente il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, che rappresenta uno strumento di sostegno al reddito e consente ai lavoratori di mantenere una speranza sul loro futuro lavorativo.

"Siamo consapevoli - si legge in una nota siglata dai gruppi Pd, Idv, Sel e Rifondazione comunista - che il rifinanziamento degli ammortizzatori è un passo importante ma non sufficiente per garantire la sopravvivenza dell'azienda e per il mantenimento dei livelli occupazionali". La Commissione da questo punto di vista sostiene le posizioni delle organizzazioni sindacali relativamente alla necessità di individuare un nuovo soggetto industriale e imprenditoriale disponibile a rilevare l'azienda e a continuare la produzione.

La Commissione invita la Regione Toscana, unitamente a FidiToscana, a collaborare con il curatore fallimentare e a riconvocare quanto prima il tavolo interistituzionale, coinvolgendo le associazioni industriali di categoria, per individuare un possibile acquirente e sostenere lavoro e occupazione. La Commissione, nell'esprimere la propria solidarietà ai lavoratori, si impegna a tenere alta l'attenzione sulla vertenza e a promuovere altri momenti di incontro. “Insistere” sulla strada della cassa integrazione straordinaria, anche attraverso “pressioni politiche” e parallelamente fra convergere ogni sforzo affinché la liquidità sia utilizzata per pagare gli stipendi di oltre 80 lavoratori che da luglio non percepiscono alcun compenso.

Questo l’impegno preso dalla commissione emergenza occupazionale del Consiglio regionale presieduta da Paolo Marini (FdS/Verdi), al termine dell’audizione di oggi, mercoledì 16 ottobre, con le RSA del calzaturificio Lorbac di Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa. Un marchio riconosciuto a livello internazionale che, a detta delle stesse rappresentanze aziendali, ha ancora ordini in corso da griffe importanti come Prada e richieste dal mercato dell’est. L’impegno preso dalla commissione si concretizzerà in una mozione da iscrivere al prossimo Consiglio regionale e sembra sia di vitale importanza per l’azienda considerato che il prossimo 18 ottobre scadranno i primi 30 giorni dall’apertura della procedura di mobilità.

Un termine a cui potranno seguire altri 30 giorni ma oltre il quale una decisione dovrà essere presa o si andrà “dritti al fallimento”. Il timore è che la proprietà segua la “strada più semplice: andare in fondo alla procedura di messa in mobilità senza attivare alcun ammortizzatore sociale”. Sempre dalle RSA è arrivata la notizia di “interesse da parte di altri imprenditori”. Non è chiaro se per la Lorbac nel suo complesso. “Se è una notizia attendibile – ha rilevato Marini – occorre spingere su questa strada e trovare, in tempi più che brevi, un imprenditore interessato”.

“Da parte nostra c’è la massima attenzione e il massimo impegno affinché Consiglio e assessorato competente agiscano nei modi e nelle forme ideali ad attivare gli ammortizzatori sociali. Assolutamente necessari per dare risposte a 63 lavoratori interni e 20 a domicilio che dalla scorsa estate sono costretti a casa senza alcun stipendio” ha sottolineato Marini. All’audizione con le RSA erano presenti anche i consiglieri Ivan Ferrucci (Pd), Simone Naldoni (Pd), Marco Spinelli (Pd) e Marina Staccioli (FdI). Domani, venerdì 18.10.2013 è previsto l’arrivo a Pisa del Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo per essere presente all’inaugurazione dell’anno accademico della la Scuola Normale di Pisa.

I lavoratori della Biblioteca universitaria, insieme alle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, organizzeranno per l’occasione un presidio, davanti alla Normale dalle ore 10, per continuare a tenere alta l’attenzione sul “destino della Biblioteca” ed avere finalmente risposte certe dal Ministro Bray. Quest’iniziativa si inquadra nel percorso di mobilitazione indetto dai sindacati sul destino di questo istituto. Durante la settimana si sono succedute infatti assemblee ed iniziative. Si è svolta oggi alla Direzione Lavoro della Provincia di Firenze una riunione dell’Unità di Crisi fra istituzioni e sindacati per esaminare la situazione dell’azienda AUTOSERVICE Sas di Capraia e Limite, che vede coinvolti attualmente 16 dipendenti, centro riparazioni auto e carrozzeria.

A fronte della messa in liquidazione dell’azienda, le parti e le istituzioni hanno cercato di salvaguardare l’occupazione tramite un percorso che individuasse un nuovo soggetto datoriale e garantisse i dipendenti tramite la CIGS. Nel settembre scorso l’azienda A.S. Service Srl aveva presentato un’offerta per l’affitto di ramo d’azienda fino al 2018. Dopo una fase di trattativa fra le parti, le organizzazioni sindacali avevano chiesto la riattivazione del tavolo di crisi. L’azienda Autoservice Sas però ha declinato l’invito informando che la trattativa non ha avuto esito positivo e che la A.S.

Service Srl è stata a sua volta posta in liquidazione. I lavoratori dunque, restano in cassa integrazione e senza prospettive. Le organizzazioni sindacali hanno informato che denunceranno l’atteggiamento e le scelte aziendali. Le istituzioni stigmatizzano con forza il comportamento delle due aziende che potevano presentarsi e illustrare le loro ragioni, così com’era accaduto in passato. Il tavolo comunque rimane aperto ed a disposizione delle parti.

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