Matteo Renzi, dal 25 al 27 ottobre torna la Stazione Leopolda

C’è grande attesa per la quarta edizione della Stazione Leopolda, l’appuntamento ormai annuale del sindaco di Firenze per trattare temi nazionali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2013 12:29
Matteo Renzi, dal 25 al 27 ottobre torna la Stazione Leopolda

"Dopo il lancio della candidatura alla guida del PD, avvenuta sabato a Bari (qui l’intervento, ma dura quasi un’ora, uomo avvisato mezzo salvato), c’è grande attesa per la quarta edizione della Stazione Leopolda, l’appuntamento ormai annuale di chi crede che si possa far politica con entusiasmo, parlando dei problemi e delle soluzioni e non limitandosi alle chiacchiere. Siete tutti invitati" scrive Matteo Renzi nella e-news di metà ottobre. La Leopolda si terrà a Firenze, dal 25 al 27 ottobre.

Per prenotazioni, informazioni, suggerimenti e spunti per la discussione, scrivere a qui "Venerdì sera, iniziamo con una novità. Non l’assemblea in plenaria, ma cento tavoli in platea, con 10 sedie per ogni tavolo: discuteremo per un paio d’ore di singole questioni con parlamentari, membri del Governo, esperti. Un moderatore-provocatore condurrà la discussione, seguita anche sui social network e alla fine il gruppo presenterà una cartella di proposte e idee specifiche sul singolo punto.

Un confronto libero, assolutamente alla pari, tra chi è chiamato a decidere in Parlamento, nelle autonomie locali, nelle imprese e cittadini “normali” (non che i parlamentari siano anormali, s’intende) che interagiscono, propongono, criticano, sollecitano. Di cosa parleremo? Dai costi della politica alle qualità italiane, dal lavoro che non c’è alle crisi come Alitalia, dall’innovazione tecnologica alle città intelligenti, dalle piste ciclabili alla sanità pubblica, dalla scuola alla cultura, dal terzo settore al sovraffollamento delle carceri, dalla legge elettorale all’Europa.

Per ciascuno di questi temi con un moderatore-provocatore di livello discuteremo a lungo insieme. Perché se c’è una caratteristica della Leopolda è che ciascuno di noi è chiamato a essere protagonista, non spettatore. Sabato mattina invece riprenderà il format tradizionale. Quest’anno chiederemo ai partecipanti di scegliere un nome per il futuro, per il futuro dell’Italia e di una politica che ha bisogno di stare in mezzo alle persone, non chiusa nelle sale della rappresentanza. Gli interventi dureranno quattro minuti (il gong sarà impietoso) e saranno intervallati da alcuni momenti di approfondimento e dal richiamo a contributi video… speciali. Domenica chiuderemo alle 13 in punto, come sempre.

Tutte le informazioni sono su http://www.matteorenzi.it/leopolda-2013/ Per i fiorentini e toscani che vogliono darci una mano come volontari (ricchezza straordinaria in tutte le passate edizioni della Leopolda), grazie e benvenuti! Vi aspettiamo, abbiamo bisogno del vostro entusiasmo. E anche della vostra pazienza, visto che per questi eventi – che in molti immaginano costruiti a tavolino con largo anticipo – la vera forza sono gli amici che si mettono in gioco.

E se la Leopolda funziona è solo perché ci sono tante persone che hanno voglia di impegnarsi. Bello, no? Amnistia e Indulto. - Le carceri sono in una situazione disumana. Non affrontare questo tema è vergognoso. Ma non avere il coraggio di dire ciò che si pensa lo è altrettanto. Le forze politiche hanno scelto nel 2006, sette anni fa, di votare un provvedimento di clemenza, finalizzato a svuotare le carceri e rispondere all’appello di Giovanni Paolo II. Oggi, appena sette anni dopo, riterrei un clamoroso autogol riproporre nuovamente un provvedimento di emergenza.

Se le carceri sono troppo piene, cerchiamo di capirne cause e possibili soluzioni, partendo dalla custodia cautelare, dalle misure alternative, dal modificare alcune leggi come la Giovanardi o la Bossi-Fini. Riformiamo, una volta per tutte, un sistema della giustizia che in questi vent’anni è stato citato in ballo solo per norme ad personam e che ha urgente bisogno di intervento, concreto e non ideologico. E, se serve, costruiamo più carceri, come è accaduto in tutto il resto d’Europa. Ma l’idea che siccome le carceri sono piene, le svuotiamo per la seconda volta in sette anni con un indulto è inaccettabile.

Elimina la certezza del diritto, alimenta la sfiducia verso una classe politica che non può cercare soluzioni solo in emergenza, svuota le carceri senza assicurare ai territori – in primis ai Comuni – le risorse per affrontare la contestuale uscita di donne e uomini che meriterebbero di essere aiutati nel reinserimento. Per tutti questi motivi noi – che come Comune di Firenze facciamo molto sul carcere come ha più volte ricordato la vicesindaco Saccardi - facciamo ogni giorno tutto quello che dobbiamo e spesso tutto quello che possiamo per sopperire alle difficoltà dell’Amministrazione Penitenziaria.

Ma se c’è da dire qualcosa, è giusto dirla. Anche se il fatto stesso di prendere questa posizione mi ha rovesciato addosso un diluvio di critiche. Mi è dispiaciuto che qualcuno abbia letto in questa posizione un attacco al Quirinale. Il Presidente della Repubblica ha il diritto di inviare messaggi al Parlamento. Ma il dovere delle forze politiche è prendere sul serio ciò che il Presidente scrive. Io non credo che davanti alla fame di legalità che ha questo Paese si possa rispondere rinnovando l’indulto.

Lo penso e lo dico. è il modo più corretto di ascoltare davvero il Presidente, che nel suo messaggio parla a lungo dell’emergenza carceraria e non solo di amnistia e indulto. Tra le altre cose il Presidente Napolitano sarà a Firenze mercoledì prossimo in occasione del congresso dell’ANCI e la nostra città – ne sono certo – lo accoglierà con l’affetto e la stima che sempre abbiamo riservato al Capo dello Stato. In mezz’ora - Su operazioni come Alitalia e sul ruolo delle banche tornerò nei prossimi giorni.

Nel frattempo ho partecipato alla trasmissione “In mezz’ora” con Lucia Annunziata. Qui trovate il link, qui potete indirizzare i vostri commenti: matteo@matteorenzi.it Firenze - La città di Firenze crede molto nel valore della cultura. Qualcuno dirà: per forza, se non ci credete voi a Firenze! Ma la cultura non si declina solo al passato, non si chiude in un museo.

Cultura è la riapertura del Forte Belvedere, l’investimento su Palazzo Vecchio, il salvataggio del Teatro della Pergola, il nuovo Teatro dell’Opera, la riqualificazione delle Cascine, persino la pedonalizzazione di piazza Duomo e molte altre piccole e grandi sfide. Se c’è una cosa – tra le altre – di cui andiamo particolarmente fieri è l’investimento sulle biblioteche: in quattro anni abbiamo raddoppiato i metri quadri e gli utenti. E oggi con i bambini della Vittorio Veneto abbiamo inaugurato i nuovi spazi delle Grandi Oblate, una biblioteca unica nel cuore di Firenze.

Regalare un libro a un bambino è un atto di speranza e di concretezza. Creare spazi perché i bambini vivano liberi il rapporto con i libri è una delle sfide più belle per un sindaco. Qui trovate un’infografica di qualche settimana fa dei nostri interventi sulla cultura. Questo sabato, 19 ottobre, vi invito a essere presenti in tanti all’iniziativa di pulizia della città che si terrà con la Fondazione Angeli del Bello (qualche numero in sintesi… http://www.angelidelbello.org/).

Subito dopo appuntamento a Palazzo Vecchio per inaugurare la caffetteria: il Palazzo dei fiorentini per noi è una sfida di apertura continua. Molti gli appuntamenti in città in questi giorni, dalle guide dell’Espresso al Community Garden. Ma segnalo un doppio appuntamento universitario. Il primo per salutare le matricole, il secondo per presentare il nuovo presidente dell’Istituto Universitario Europeo, Joseph Weiler. L’ho detto a Bari: dobbiamo cambiare verso al Pd per cambiare verso all’Italia e all’Europa.

è proprio l’Europa il soggetto che più di ogni altro necessita di un cambiamento radicale. A Firenze queste tematiche sono da anni oggetto del nostro lavoro con l’Istituto Universitario Europeo. Dare il benvenuto al Presidente nel Salone dei 500 significa dire che tutta la città scommette su un’Europa che sia un’Europa dei popoli e non solo dei burocrati. Una precisazione. Per le primarie – che si terranno l’8 dicembre, lo ricordo – quest’anno non faremo un tour provincia per provincia come l’anno scorso.

Forse avremo meno appuntamenti, ma più legati a singoli temi di merito, di proposte. Da un discorso sul futuro dell’economia a Milano, parlando innanzitutto alla comunità imprenditoriale del Paese, all’inaugurazione di un circolo PD intitolato a Enrico Berlinguer a Cavriglia (Arezzo). Dalle proposte per il terzo settore che lanceremo in un’iniziativa ad hoc, alle idee sull’ambiente e la qualità italiana fino alla presentazione di una nostra proposta di legge elettorale che avverrà a metà novembre.

Come sempre il vostro aiuto è per me prezioso. L’email èmatteo@matteorenzi.it E se le primarie dell’8 dicembre questa volta sono libere per tutti, senza alcun vincolo di preregistrazione, chi volesse iscriversi al PD per dare una mano può farlo fino – almeno – al 7 novembre. Ho però molto bisogno delle vostre idee, del vostro sostegno, della vostra amicizia. Questa non è la mia sfida, questa è la nostra sfida. Pensierino della sera. Domenica scorsa al Forte Belvedere ho risposto alle domande del direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini, qui trovate il link. La mattina, però, ho partecipato a Corri la Vita.

è davvero incredibile come questa manifestazione abbia toccato il cuore di un’intera città e non solo. Eravamo trentamila per le strade a godere della bellezza di Firenze. Ma anche a lottare contro il cancro. Per me in modo particolare il pensiero va ad Alessia Ballini, il pettorale numero 1 di questa manifestazione. Un’amica, con cui ho lavorato in Provincia, che ci ha lasciato troppo presto. Ma che continuiamo a sentire presente nel nostro impegno di tutti i giorni. Corriamo la Vita anche nel ricordo di Alessia. Post-Scriptum: la notizia che più mi ha colpito in questa settimana non è una notizia da prima pagina.

Non riguarda Obama o la Cina, la Merkel o il Sudamerica. Riguarda un padre di Treviso appena incriminato per aver costretto il figlio 14enne a doparsi allo scopo di vincere gare di nuoto. Ci penso e ci ripenso. E mi domando cosa possa scattare nella testa di un uomo per arrivare a una simile follia. Distruggere la libertà di un figlio per inseguire un proprio sogno è l’atto di egoismo più grande immaginabile. Che dite, esagero?"

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