Lucchini, sindacati occupano fortezza di Piombino

Tortolini (Pd): “Presidio doveroso, è un’emergenza”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2013 14:30
Lucchini, sindacati occupano fortezza di Piombino

La solidarietà della Regione ai lavoratori della Lucchini di Piombino che, da stamani, hanno organizzato un presidio permanente della Fortezza del Rivellino, è stata espressa dall'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. L'assessore ha rinnovato il pieno e costante impegno della Regione a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori Lucchini e per la salvaguardia della siderurgia toscana e del suo ruolo nel contesto nazionale ed internazionale.

Di fronte ad un passaggio delicatissimo, a fronte di idee avanzate, anche nella manifestazione di qualche giorno orsono, sui contenuti di un piano industriale che permetterebbe di garantire la salvaguardia occupazionale, diretta ed indiretta e nel percorso di ricerca di un soggetto industriale pronto ad investite su di esso è indispensabile che, accanto all'impegno di Regione e istituzioni locali, vi sia un forte e tangibile impegno del governo. "Il riconoscimento di Piombino come area di crisi e l'attivazione del tavolo istituzionale - avverte Simoncini - vanno nella giusta direzione.

Ma occorre che, nel dar seguito a questi impegni, sia garantita la vita dell'altoforno per il periodo necessario e possibile ad individuare un nuovo investitore. Per questo auspico che venga quanto prima accolta la richiesta dei sindacati di un incontro con il ministro Zanonato". C’è anche il consigliere regionale Pd Matteo Tortolini con i rappresentanti dei sindacati Fim, Fiom e Uilm, che hanno 'occupato' stamani con un presidio la fortezza del Rivellino a Piombino. “Il presidio organizzato dai metalmeccanici della Lucchini, questa volta in uno dei luoghi simbolo della città di Piombino, è l'ennesima iniziativa di lotta di questi lavoratori.

– spiega Tortolini - La loro battaglia e' quella di una città e di un paese che vuole un’industria moderna e competitiva. Sono state avanzate delle proposte, è il momento che il governo batta un colpo: l’abbiamo detto in tutti i modi, no allo spegnimento dell’altoforno senza alternative certe e praticabili, sì all’individuazione di un nuovo modello produttivo che tuteli la città e i lavoratori, si all'accelerazione su un piano di riconversione degli impianti che saranno dismessi, in grado di suscitare investimenti pubblici e privati ”. “Zanonato convochi subito i sindacati dell’azienda siderurgica Lucchini e dia seguito agli impegni da lui assunti il 6 agosto scorso durante la visita all’azienda, quando garantì la prosecuzione dell’attività dell’alto forno”.

Lo ha dichiarato la deputata Silvia Velo, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera. “Riteniamo positivo – spiega Velo - che il Governo abbia finalmente attivato un tavolo per attuare il decreto che individua Piombino come area di crisi industriale complessa, una decisione da cui può scaturire la possibilità di reperire finanziamenti, sia in sede nazionale sia europea, per la riconversione dell’impianto siderurgico con tecnologie più moderne. Tuttavia – precisa – non è possibile nessuna riconversione se non viene garantita la continuità lavorativa dell'azienda il cui stop significherebbe ben 1.500 esuberi: un dramma insopportabile per Piombino che conta 30 mila abitanti”. L'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini fisserà quanto prima un incontro, insieme a Comune e Provincia di Firenze, con i vertici dell'azienda Seves per fare il punto sulla situazione attuale e le prospettive future della manifattura fiorentina, specializzata in prodotti di vetro cemento e che occupa circa 140 addetti. La decisione è stata presa nel corso dell'incontro convocato oggi in Regione, su richiesta delle organizzazioni sindacali e al quale hanno partecipato, oltre ai sindacati di categoria e aziendali, il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci.

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