Casa dello Studente: a Firenze 2 finite da 4 anni, costate 7mln e ancora chiuse

De Zordo: "Finite da 4 anni, costate 7 milioni e ancora chiuse"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2013 12:30
Casa dello Studente: a Firenze 2 finite da 4 anni, costate 7mln e ancora chiuse

L'incredibile vicenda dei 150 posti letto per studenti a basso reddito nell'area di San Salvi: "È a dir poco scandaloso che all'inizio di un nuovo anno accademico le nuove case dello studente di San Salvi e via del Mezzetta, costate oltre sette milioni di euro provenienti dalle tasse dei cittadini, siano ancora chiuse a quasi quattro anni dalla loro costruzione. A quanto pare per l'Azienda regionale per il diritto allo studio le priorità sono altre. Così 150 studenti fuori sede saranno costretti a nuovi sacrifici economici perché la burocrazia non riesce a comprare dei mobili per arredare delle strutture che invecchiano a vista d'occhio nel silenzio più assordante".

Commenta così Ornella De Zordo di perUnaltracittà l'incredibile vicenda che riguarda le nuove case dello studente costruite all'interno dell'area di San Salvi "In un momento di crisi economica come questo pare davvero assurdo che due immobili così preziosi per l'accoglienza e l'ospitalità degli studenti più bisognosi e con redditi bassi siano gestiti così male", ha continuato De Zordo. "Assisteremo all'ennesimo rimpallo di responsabilità, ma questo non fa che aggravare la situazione, considerato che la collaborazione tra istituzioni dovrebbe essere la cifra minima quando si parla di diritti delle persone.

Che hanno da dire in proposito l'Azienda regionale per il diritto allo studio e la stessa Università degli Studi di Firenze, visto che centinaia di studenti meritevoli restano fuori dalle graduatorie degli alloggi?". Nell’ambito del Consiglio di quartiere aperto richiesto dal Comitato San Salvi chi può, il 9 ottobre si è svolto nella sede del Q2, a Villa Arrivabene, l’incontro con i consiglieri eletti per affrontare il problema del destino dell’area di San Salvi, la cui rilevanza interessa fortemente gli abitanti non solo del quartiere ma dell’intera città. Nella prima parte della seduta sono intervenuti i portavoce del Comitato e del Coordinamento salvare San Salvi, formulando concrete proposte inerenti : · la salvaguardia del Parco di San Salvi, · l’integrità architettonica e strutturale dell’ex complesso ospedaliero, · la proprietà pubblica del Parco e la sua destinazione ad uso collettivo e sociale, "Queste scelte, dettate dal semplice buon senso dei cittadini, sono da tempo minacciate da ben noti progetti di lottizzazione e di smembramento di funzioni previsti dal Piano Urbanistico (P.U.E.) del 2007.

Tutto ciò in aperta violazione del vincolo monumentale (d.l. 490/90) relativo al mantenimento della morfologia architettonica dell’ex complesso ospedaliero, nonché al pregiato carattere unitario del complesso e del parco storico che ne è il complemento esterno. In merito a questi temi, si attendeva una posizione del Consiglio che prendesse atto delle approfondite argomentazioni presentate dai cittadini. Grande è stato lo sconcerto nel constatare che la maggioranza del consiglio - di area PD - ha risposto eludendo tali sollecitazioni, con accenti evasivi e superficiali. I consiglieri del PD hanno preferito aderire acriticamente alle scelte, da molti cittadini ritenute inaccettabili, della Giunta comunale, come la riconferma del Piano Urbanistico (P.U.E.) del 2007, nel quale sono già previste le residenze di lusso nell’area di San Salvi. La Giunta comunale era “ben” rappresentata, nel suo indirizzo più autoritario e unilaterale, dall’assessore Meucci, invitata dal presidente Paolucci, a presiedere, in un ruolo improprio, lo stesso Consiglio aperto: ci sembra inaccettabile agitare lo spauracchio della crisi per dilapidare il patrimonio pubblico.

Unica eccezione il consigliere di Sel, Braccaloni, che, con una mozione poi respinta dalla maggioranza PD, si è fatto portavoce delle istanze sollevate dai cittadini. Prendiamo atto anche di alcune prese di posizione in difesa della funzione pubblica di San Salvi provenienti dalle file dell’opposizione. Di fatto un Consiglio “aperto” solo formalmente, in realtà chiuso all’ascolto dei problemi denunciati dai cittadini, peraltro da lungo tempo presenti nel dibattito pubblico, quali il degrado del tessuto socio-culturale e l’evolversi di modelli urbani e di comportamenti dell’amministrazione comunale sempre più insostenibili, che ignorano totalmente il ruolo attivo e propositivo dei cittadini nella costruzione di una città più giusta e più vivibile. Ancora una volta, dunque, il consiglio del Q2, e la sua maggioranza di centro-sinistra, è venuto meno al ruolo democratico di rappresentanza della comunità cittadina di riferimento"

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