Disposizioni di fine vita nella Carta Sanitaria Elettronica

Romanelli (SEL): “Approvata mozione”. “Atto di civiltà e laicità: La Giunta ora convochi subito un tavolo sul testamento biologico con le Associazioni impegnate”.

Redazione Nove da Firenze
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09 ottobre 2013 18:24
Disposizioni di fine vita nella Carta Sanitaria Elettronica

“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della mozione Carta Sanitaria Elettronica - Dichiarazione di fine vita e donazione di organi e tessuti, a mia prima firma" - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. “E’ una proposta che avanzavo da inizio legislatura e che avevo sollecitato con varie interrogazioni: ora finalmente l’Aula dà una chiara indicazione di lavoro alla Giunta Regionale, che dovrà convocare quanto prima un tavolo di consultazione con le associazioni di cittadini che si occupano di testamento biologico e disposizioni di fine vita". "L'obiettivo è inserire nel fascicolo sanitario elettronico il riferimento all’espressione di volontà in merito al tipo di terapie che l'interessato è disponibile ad accettare o meno, nel caso dovesse trovarsi nella condizione d’incapacità di esprimere il consenso alle cure per lesioni cerebrali irreversibili o invalidanti, o che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali impedenti una normale vita di relazione”. La mozione prevede, al fine di facilitare tale espressione, di non limitare solo al medico di riferimento la possibilità di integrare i dati del Fascicolo sanitario elettronico, ma anche ad esempio al fiduciario o depositario di una disposizione o di un Testamento Biologico; "Nella carta elettronica, inoltre, sempre secono la Mozione approvata, dovrebbe essere inserita anche la “registrazione o dichiarazione di volontà rispetto alla donazione di organi e tessuti”. “Arriva quindi dalla Toscana un importante segnale di civiltà e laicità, un modo pratico ed efficiente per cominciare a dibattere su questi temi e su soluzioni pratiche, senza ideologia” - conclude Romanelli.

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