Nove dallo Stadio, Fiorentina 2 Parma 2. Vargas con furore, Neto a farfalle

Juan Manuel Vargas si scalda a fine primo tempo e sembra voler spaccare il mondo. Cerca la rete e la trova. Neto, purtroppo, cerca la palla e la trova Gobbi, l'ex che non perdona.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2013 11:30
Nove dallo Stadio, Fiorentina 2 Parma 2. Vargas con furore, Neto a farfalle

Juan Manuel Vargas si scalda a fine primo tempo e sembra voler spaccare il mondo. Dal 6 al 66 quante cose sono accadute, ma basta vederlo in campo ed il furore agonistico è quello del dopo Catania. Cerca la rete e la trova. Rimette in piedi una Fiorentina disorientata, che per strada si perde anche Giuseppe Rossi ed è sul punto di gettare la spugna quando trova il pareggio del buon Gonzalo Rodriguez. Bravo Vincenzo Montella, a scommetterci, a credere ancora nel peruviano, nel loco.

Alti e bassi per tutti però: Joaquin, Alonso, Wolski, devono ancora trovare una identità. Nota positiva il rientro di Cuadrado e la prestazione di Rebic che non guarda molto i compagni, ma cerca la porta.

Neto, purtroppo, rovina tutto. Non poteva farci molto sull'autorete, sulla deviazione sul tiro di Gargano. Ma nel finale, a pochi secondi dal fischio dell'arbitro cerca la palla, e la trova Gobbi, l'ex che non perdona. Difficile per i tifosi commentare quanto accaduto, il passaggio repentino e sconcertante dalla gioia alla delusione.

Tanta la rabbia per i punti persi ancora una volta che si sommeranno alla classifica finale. Tornano allora le immagini dei Frey e dei Toldo, dei Mareggini e dei Landucci che per esser sicuri sopra la traversa ci mettevano comunque una mano e cercavano di allontanare quella sfera vagante. Neto vede arrivare il cross, ma si abbassa, e quando si volta trova gli avversari. Un incubo più che un errore. Ampi i margini di miglioramento. Per i più pratici meglio cambiare portiere. Meglio l'altro, no meglio l'altro.

Occhio però a non bruciarsi le carte in mano. La passata stagione insegna che fare scopa è un attimo. Antonio Lenoci

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