Officina Pratese, i tessuti del Rinascimento italiano

Carnet di appuntamenti di tutto rispetto nel calendario culturale laniero, che prende il la dalla mostra Officina Pratese, in corso di svolgimento nelle rinnovate sale di Palazzo Pretorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2013 18:26
Officina Pratese, i tessuti del Rinascimento italiano

PRATO – Carnet di appuntamenti di tutto rispetto nel calendario culturale laniero, che prende il la dalla mostra Officina Pratese, in corso di svolgimento nelle rinnovate sale di Palazzo Pretorio. È un momento particolarmente vitale per la città, che vede numerose iniziative realizzate in contemporanea, allo scopo di valorizzare il patrimonio artistico locale. Coinvolti nella kermesse, il Museo del Tessuto, la Biblioteca Roncioniana, e la Fondazione Casa Pia dei Ceppi ONLUS, coordinati dall’Assessorato alla Cultura.

La volontà, afferma l’assessore Beltrame, è quella di approfondire il rapporto fra Prato e il Rinascimento, analizzando come questo splendido periodo storico abbia rivitalizzata la città sia dal punto di vista artistico, sia da quello economico. Il Museo del Tessuto inaugura lunedì 23 settembre officina Pratese. Tessuti del Rinascimento italiano, che racconta l’ascesa dell’arte manifatturiera nel Quattrocento, analizzando il rapporto fra l’iconografia pittorica di Lippi e colleghi, con quella di velluti e damaschi, la cui estetica raffinata li rendeva prodotti unici al mondo e costantemente ricercati.

Saranno esposti tessuti, abiti, paramenti liturgici dell’epoca, accanto a stoffe del primo Novecento prodotte dalla Manifattura Lisio, che interpretano motivi decorativi presenti in capolavori quali La Primavera o La nascita di Venere, simboli del Rinascimento italiano. Inoltre, su prestito della Galleria Moretti, sarà possibile ammirare due Madonne col Bambino, una del 1359 dipinta da Niccolò di Tommaso, l’altra databile attorno al 1440, eseguita da Andrea di Giusto. Per completare il percorso rinascimentale, grazie alla collaborazione con il Museo Leonardiano di Vinci, la mostra si arricchisce dei progetti elaborati da Leonardo sulle macchine tessili, per filare, torcere, e tessere, la lana e la seta. La mostra è visitabile dal 24 settembre al 19 gennaio 2014, e tutte le informazioni sono reperibili sul sito del museo. Ma il salto di qualità non si esaurisce con questa iniziativa, poiché anche la mostra permanente verrà profondamente rivista, considerando che da martedì 24 è possibile ammirare il nuovo allestimento, incentrata sulla sezione dedicata alla città di Prato.

Particolare rilievo viene dato all’attività dei cenciaioli, attraverso documenti video, fra cui il documentario realizzato dalla RAI nel 1967. Spazio anche alla Prato medievale, con il suo sistema di gore che forniva l’energia necessaria alle follature, e al mondo mercantile, idealmente rappresentato da Francesco Datini. Altro punto focale, la sezione dedicata alla connessione con il sistema-moda, che segna la maturità e la notorietà internazionale di Prato nel secondo Novecento. Ritornando alle celebrazioni dell’Officina, la Casa Pia dei Ceppi espone una serie di documenti che ricostruiscono il percorso delle committenze che permisero l’attività a Prato di Lippi, Donatello e tanti altri.

Documenti originali affascinanti, che ricreano l’atmosfera di un momento storico particolarmente vivace, in cui l’impegno civico era volto anche alla realizzazione del bello. La mostra sarà aperta dal 21 settembre al 13 gennaio 2014. Affine all’iniziativa della Casa Pia dei Ceppi, si colloca quella ideata dalla Biblioteca Roncioniana, Officina Pratese. La fortuna di Filippo Lippi nell’Ottocento a Prato; saranno esposte lettere, pubblicazioni, incisioni e lastre calcografiche, legate all’attività editoriale di Filippo Baldanzi, attento ricopritore dell’arte del primo Rinascimento.

A lui si deve il restauro degli affreschi e di altre opere d’arte della Cattedrale, che ancora oggi possono essere ammirate. Una mostra che spiega come il patrimonio artistico debba essere curato e conservato con attenzione, perché possano fruirne anche le future generazioni; un monito affinché quell’esempio sia seguito ancora oggi, e perché queste iniziative di valorizzazione del patrimonio artistico cittadino riescano a sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto di bello ci circonda, e quanto sia importante conservarlo nel tempo, capirlo e apprezzarlo.

La mostra sarà aperta dal 13 settembre al 13 gennaio 2014. Ingresso libero. In conclusione, una carrellata di iniziative culturali che possono diventare il punto di partenze per una nuova concezione della città, non più esclusivamente centro industriale, ma luogo a vocazione culturale e turistica. All’amministrazione il compito di proseguire il rilancio. Niccolò Lucarelli

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