Coltiva canapa per scopi medici e finisce in manicomio

Romanelli (SEL): "La carcerazione a Montelupo di Fabrizio Cinquini, pioniere degli studi sul'uso terapeutico della cannabis, non è tollerabile in Toscana"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2013 19:10
Coltiva canapa per scopi medici e finisce in manicomio

"Fabrizio Cinquini, 49 anni, medico specializzato in chirurgia vascolare, è un pioniere degli studi sul'uso terapeutico della cannabis. E' in carcere dal 22 Luglio e, oltre all'ingiusta carcerazione, è stato trasferito dal carcere di Lucca all'Ospedale Psichiatrico di Montelupo. E' una vicenda scandalosa e inumana che non si può in alcun modo tollerare. Andrò a trovare Cinquini per esprimergli tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà" - dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia Libertà. "La carcerazione a Montelupo di Fabrizio Cinquini, pioniere degli studi sul'uso terapeutico della cannabis, non è tollerabile in Toscana, la prima regione italiana ad approvare una legge sull'uso terapeutico della cannabis.

Faccio appello al Presidente Rossi affinchè se ne occupi in prima persona" "Vorrei ricordare che gli effetti benefici prodotti dalle terapie basate sull'utilizzo della cannnabis, a cui Cinquini ha dato un enorme contributo, sono riconosciute oggi dalla comunità scientifica internazionale; soltanto la politica italiana stenta ad accoglierle, a differenza di molti altri Paesi, da Israele al Canada, dalle Hawaii alla Finlandia. La Toscana su questa materia ha dato prova di grande civiltà, approvando per prima in Italia una legge sull'uso terapeutico della cannabis.

Per questo ritengo intollerabile che proprio in Toscana venga riservato questo trattamento a colui che più ha contribuito a studiare gli innumerevoli effetti benefici della cannabis. Gli effetti benefici sono oramai ben riconosciuti: serve contro la nausea e il vomito della chemio, come antispastico e antidolorifico nella paraplegia e nella tetraplegia, in casi di sclerosi multipla, glaucoma e epilessia. E, al contrario di tutte le altre medicine, non ha una dose letale''. "Rivolgo un accorato appello al Presidente Rossi, affinchè si occupi in prima persona di questa drammatica e ingiusta vicenda.

Di fronte a una palese ingiustizia la Regione Toscana non può rimanere indifferente" - conclude Romanelli.

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