Al Meyer nuovo antidoto al dolore: distrarre i bimbi con la realtà virtuale

L’ATCRUP dona un sistema completo con casco, laptop e software; “con questa tecnica di distrazione potremo ridurre il dolore ai bambini ustionati”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2013 20:02
Al Meyer nuovo antidoto al dolore: distrarre i bimbi con la realtà virtuale

Firenze - Antartide, con le mani afferra palle di neve e davanti a lui ci sono solo igloo e pinguini da colpire. Il bambino prende la mira e lancia preciso una palla a un abitante dei ghiacci. Siamo in una gara eschimese? No, siamo al Centro Ustioni. Benvenuti nella Realtà Virtuale come “antidoto” al dolore fisico del bambino. E’ il progetto, innovativo, del Servizio Terapia del Dolore dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, che diventa realtà grazie alla donazione di A.T.C.R.U.P., l’Associazione Toscana per la Cura e la Riabilitazione delle Ustioni Pediatriche.

Il sodalizio oggi ha consegnato il sistema di Realtà Virtuale (VR) che consiste in un casco, un laptop e un software di Realtà Virtuale. Oltre a Laura Lensi, Presidente dell’Associazione e Monica Frassineti, Direttore Sanitario del Meyer, erano presenti Andrea Messeri e Marina Raspi, medici del Servizio terapia del dolore, Antonio Messineo, professore ordinario direttore del Dipartimento di Chirurgia pediatrica, Enrico Pinzauti e Simone Pancani, responsabili del Centro Ustioni del Meyer, Giovanni Grisolia di A.T.C.R.U.P., Laura Vagnoli, psicologa del Servizio di Psicologia pediatrica del Meyer, Rosapia Lauro Grotto, ricercatrice del Dipartmento di Scienze della Salute di Firenze e Barbara Atzori,neolaureata alla Scuola di Psicologia di Firenze e tirocinante psicologa presso il Meyer. “Ringrazio l’ATCRUP perché consente di ampliare le azioni di lotta contro il dolore, grazie alla sua importante donazione - dice Monica Frassineti, Direttore Sanitario AOU Meyer -.

La Realtà Virtuale è un'innovativa tecnica psicologica per il trattamento del dolore da procedura basata sulla distrazione. Questa tecnica è nata negli Stati Uniti circa 15 anni fa per il trattamento del dolore da procedura del paziente ustionato ma nel nostro Paese non è conosciuta e resta ancora inutilizzata per il controllo algico”. “Ringrazio la Direzione di questo invito ufficiale – dice Laura Lensi, Presidente dell’Associazione - ; vorrei parlare a nome di tutti i soci ATCRUP.

Credo profondamente sia doveroso da parte di ciascuno di noi riuscire ad intervenire con qualsiasi mezzo per migliorare il decorso ospedaliero di ciascun bambino, in questo specifico caso siamo profondamente orgogliosi di poter dare il nostro aiuto, oltre che al Centro Ustioni, anche alla Terapia del Dolore… perché non usare una apparecchiatura in tutte le sue eventuali possibilità? È un immenso piacere poter collaborare con il Meyer, da mamma so cosa significa stare al fianco di un figlio che soffre, per cui, il mio più grande augurio è che possiamo proseguire questa collaborazione con la struttura ospedaliera in massima trasparenza e serenità affinché si possa offrire sempre il meglio...e noi ci saremo.” Grazie al finanziamento dell'Associazione Toscana per la Cura e la Riabilitazione delle Ustioni Pediatriche (A.T.C.R.U.P.) e alla collaborazione con Hunter Hoffman, direttore dello Human Interface Technology Laboratory di Seattle, anche i pazienti del Meyer possono oggi beneficiare dei dispositivi di Realtà Virtuale per ridurre il proprio dolore durante le procedure mediche a cui devono essere sottoposti durante l'ospedalizzazione.

“La Realtà Virtuale - spiega Andrea Messeri - è attualmente oggetto di uno studio coordinato dal Servizio di Terapia del Dolore e condotto all'interno del Centro Ustioni Pediatrico dell'Ospedale Meyer dove se ne sta valutando l'efficacia nella riduzione del dolore durante il cambio del bendaggio, una delle procedure più dolorose a cui il paziente ustionato è sottoposto. Poco prima dell'inizio della medicazione il paziente ha modo di conoscere i dispositivi di VR ed esercitarsi ad utilizzare il software, un semplice gioco in cui il bambino ha la percezione di trovarsi in un canyon ghiacciato dove ha il compito di lanciare palle di neve verso pinguini e igloo.

Si prevede che durante il cambio del bendaggio il paziente, immerso nell'ambiente virtuale, avrà una disponibilità ridotta di attenzione da poter dedicare all'esperienza algica, con il risultato di una percezione di dolore inferiore rispetto all'utilizzo della sola analgesia farmacologica o all'assenza di trattamento. I primi risultati preliminari indicano che la Realtà Virtuale non è di intralcio alla procedura medica e non procura alcun genere di effetto collaterale; il bambino riferisce, inoltre, che il gioco è molto divertente, semplice da utilizzare e garantisce un buon isolamento dall'ambiente esterno”. Sebbene la distrazione tramite VR presenti alcuni limiti di applicabilità legati all'età e alle capacità intellettive del paziente, la tecnica risulta essere compatibile con ogni tipo di procedura dolorosa che non comporti l'utilizzo di acqua, dato che i dispositivi sono alimentati a corrente elettrica, che non determini alterazioni del livello di veglia del bambino tali da impedirne l'interazione con l'ambiente virtuale e che non riguardi la testa, poichè il paziente deve indossare un casco di Realtà Virtuale.

Il progetto è a cura della Terapia del Dolore del Meyer e nel team è compresa Barbara Atzori, che, attraverso il suo lavoro di tesi, sostenuto da Laura Vagnoli, ha fatto conoscere la Realtà Virtuale e ne ha valutato l'applicabilità durante il cambio del bendaggio continuando a dedicarsi allo studio di questa tecnica psicologica con passione e serietà. La Realtà Virtuale rappresenta quindi uno strumento dal grande potenziale che aspetta solo di essere applicato.

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