Musei e Biblioteche a Firenze: serve più personale e più competenza

A seguito della dichiarazione dello stato di agitazione nazionale proclamato dalle OO.SS. e della mobilitazione dei lavoratori del MiBAC il ministro Bray convoca i sindacati per l’8 luglio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2013 15:00
Musei e Biblioteche a Firenze: serve più personale e più competenza

I lavoratori del MiBAC proseguono la mobilitazione: il 28 giugno a Firenze si riuniranno in assemblea dalle ore 8.30 presso il Rondò di Bacco con successivo volantinaggio verso le 11.30 alla cittadinanza ed all’utenza davanti agli Istituti più significativi. Firenze, come città d’arte, vive di turismo e la richiesta di avere i Musei sempre aperti è forte. L’orario così si prolunga con progetti straordinari ministeriali e eventi organizzati da privati che portano i lavoratori pubblici a turnazioni continue per poter dare risposte all’utenza.

Alcuni dati significativi sul numero dei visitatori e sugli introiti provenienti dalla sola vendita dei biglietti a Firenze: il museo più visitato è quello degli Uffizi con 1.766.692 visitatori e introiti per 8.639.244 euro, seguito a ruota da Accademia (1.252.508 visitatori – 6.443.739 euro) e poi dal circuito dei musei di Pitti (714.223 visitatori – 2.316.336 euro). "Presso tutti gli Istituti del Ministero è evidente la cronica carenza di personale, ormai insufficiente per garantire la tutela, la valorizzazione e la fruizione di Archivi, Biblioteche, Musei, Aree Archeologiche e Monumenti e le funzioni delle Soprintendenze di settore"; la denuncia arriva dalle OO.SS.

Territoriali che ricordano a solo titolo di esempio che la Biblioteca Nazionale dal prossimo 1° luglio continuerà ad aprire al pubblico, ma con una riduzione dell'orario di distribuzione. "Siamo sempre più chiamati- sottolineano le OO.SS., ad accordi locali per razionalizzare i servizi, in realtà per farli sopravvivere : in alcune situazioni pur di garantire l'apertura dell'istituto abbiamo previsto la rotazione di tutto il personale, al di là della qualifica di appartenenza, nei servizi al pubblico.

Ma se dobbiamo tutelare il nostro patrimonio culturale dobbiamo al tempo stesso tutelare i lavoratori del Ministero. Chiediamo quindi un piano occupazionale che superi il blocco degli organici e del turn over e crei posti di lavoro; esigiamo la difesa del contratto integrativo e del diritto alla certezza della retribuzione, sempre più messa in forse da procedure di controllo capziose e ridondanti che hanno il solo scopo di dilazionare i tempi di pagamento delle competenze del personale.

Ma chiediamo anche un investimento nelle professionalità che assicurano la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: più riconoscimento professionale, più formazione, più attenzione alle competenze interne. Non è più rinviabile la riorganizzazione del settore dei Beni Culturali, vitale per il nostro Paese ma da troppo tempo lasciato alla deriva e oggetto di tagli lineari, che hanno drasticamente ridotto le risorse per il funzionamento delle Soprintendenze, dei Musei, delle Biblioteche, degli Archivi e degli Istituti Speciali quali l’Opificio delle Pietre Dure.

Ma non solo: dobbiamo pretendere adeguate risorse per le attività di tutela e la manutenzione dei siti e la re-internalizzazione di servizi oggi oggetto di affidamenti ed appalti “selvaggi”. L'obiettivo dello stato di agitazione non è creare quindi un disservizio agli utenti. Anzi : la nostra è una mobilitazione aperta e attenta ai contributi delle persone e dei cittadini. I lavoratori del MiBAC vogliono poter offrire un servizio migliore all’utenza, valorizzando il loro operato e promuovendo la loro professionalità.

I lavoratori chiedono tutela e rilancio del patrimonio culturale, che è parte integrante della nostra identità locale e nazionale, convinti che rappresenti anche un'occasione di rilancio della nostra economia". Fp Cgil Cisl Fp Uil PA UGL Intesa G.Oberosler G.Guidoni S.Schembri P.Zicarelli

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