Lunigiana e Garfagnana: il giorno dopo, i sopralluoghi

Incontro con il capo della Protezione Civile Gabrielli e il sottosegretario D'Angelis: "I pochi danni nelle zone colpite sono una lezione di prevenzione sismica all'Italia". Ieri terremoto anche in provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 giugno 2013 19:00
Lunigiana e Garfagnana: il giorno dopo, i sopralluoghi

Nei territori della Garfagnana e della Lunigiana interessati dagli eventi sismici delle ultime ore, in particolare a Fivizzano, si è concluso nel pomeriggio il sopralluogo del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, con il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, Erasmo D'Angelis, accompagnati dai sindaci dei comuni coinvolti. E’ iniziato tutto ieri alle 12.33, con una forte scossa avvertita nel centro-nord d’Italia, con epicentro rilevato a Monzone, due chilometri da Fivizzano in provincia di Massa Carrara, e di magnitudo di 5.2 Richter.

La scossa è durata diversi secondi, è stata seguita da numerose altre scosse per tutta la giornata, addirittura 13 nella prima ora. "I pochi danni subiti in Garfagnana e Lunigiana con la forte scossa di terremoto di magnitudo 5.2 sono una lezione all'Italia: quando si ricostruiscono paesi crollati rispettando le regole antisismiche con rigorosi controlli, cosa accaduta in queste zone dopo il sisma del 1995, i rischi diminuiscono radicalmente e non si piangono morti e feriti. Il Governo può solo ringraziare cittadini, sindaci, volontari e protezione civile per quanto stanno facendo e continueremo a monitare la situazione fino al cessato allarme.

Anche per questo è finita la stagione delle lacrime di coccodrillo sparse dopo ogni catastrofe. Siamo un Paese in grado di lanciare un vero piano di prevenzione sismica per salvare beni e vite umane oggi pericolosamente a rischio, è anche il modo per ridare ossigeno al settore dell'edilizia in crisi". Così il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis al termine del sopralluogo di stamattina a Fivizzano. "Il Governo - continua D'Angelis - si è già mosso sulla strada della prevenzione per evitare di continuare a staccare assegni da circa 5 miliardi di euro l'anno per risarcimenti e riparazione danni da carastrofi, come accade dal 1945 ad oggi.

Ci siamo mossi in tre direzioni: l'estensione dell'ecobonus, assolutamente da portare al 65%, inserito nel Decreto del Fare per la prima volta anche agli interventi di ristrutturazione antisismica nel 75% del territorio nazionale che la protezione civile certifica a medio-elevato rischio; i 300 milioni recuperati dal Ministero delle Infrastrutrure per la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica più altri 100 milioni per i piccoli Comuni. Altre risorse possono essere recuperate da fondi europei e regionali per arrivare a quel che serve per la sicurezza dai terremoti e avvicinarci a realtà come la California o il Giappone, e cioè tra i 2 e i 4 miliardi l'anno per i prossimi venti anni.

Alla parola "costi" - conclude il Sottosegretario - che da sempre accompagna gli interventi di difesa dai grandi rischi, sostituiamo la parola "investimenti” che creano anche occupazione, innescando economie territoriali e qualità". La deputata massese di Sinistra Ecologia e Libertà, Martina Nardi, ha preso anche parte alla riunione in cui è stato fatto il punto della situazione. “Non sussistono, fortunatamente, le condizioni per chiedere lo stato di calamità naturale – ha spiegato la deputata al termine dell'incontro – ma i disagi per la popolazione sono ancora forti.

Il lavoro di prevenzione, la realizzazione di edifici a norma in questo territorio segnato dal rischio sismico, ha limitato i danni che, seppur non ancora quantificabili, sembrano riguardare in grande prevalenza immobili privati”. “Nei prossimi giorni – prosegue la deputata – proseguiranno gli accertamenti e si arriverà ad avere un quadro completo della situazione. A quel punto si porrà il problema del reperimento delle risorse: in questo senso, è stata ventilata l'ipotesi di utilizzare il decreto alluvioni, che a breve approderà in Parlamento, per individuare fondi ad hoc.

Certamente – conclude – è presto per valutazioni di questo tipo, ma, fin da adesso, l'impegno prioritario deve essere quello di sostenere questo nostro territorio in difficoltà ad ogni livello e con ogni azione utile”. “Lo sciame sismico che sta attraversando l’Italia del centro-nord pone drammaticamente in evidenza la questione delle prevenzione antisismica. Sarebbe stupido e intellettualmente disonesto non cogliere questo ennesimo segnale di allarme per dare massima priorità alla prevenzione e mettere finalmente in atto, dopo tanti annunci, serie e coerenti politiche per la prevenzione.

A cominciare dall’estensione e stabilizzazione dell’eco-bonus per il risparmio energetico in edilizia agli interventi di consolidamento antisismico degli edifici esistenti. Proprio l’estensione all’antisismica sarà una delle prime modifiche da apportare al decreto sugli eco-bonus nel suo iter parlamentare. E’ inoltre necessario rivedere il Patto di Stabilità interno per consentire agli Enti locali che abbiano risorse da investire, di impiegarle per la messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire da scuole e ospedali.

Giova ricordare che, secondo il dossiere Ecosistema Scuola 2012 di Legambiente, quasi la metà degli edifici scolastici non possiede le certificazioni di agibilità e che circa il 60% delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche. Puntare sulla prevenzione iniziando da questi provvedimenti sarebbe una via praticabile da subito per dare maggiore sicurezza ai cittadini, ma anche per rilanciare l'edilizia e l’occupazione puntando sulla qualità”, lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sullo sciamo sismico che sta attraversando il centro-nord del Paese con epicentro in Toscana. Ieri alle ore 21:27 la rete di monitoraggio dell'INGV ha registrato un evento sismico di magnitudo 2.5 (13 km di profondità) con epicentro tra il comune di Gambassi Terme e Certaldo.

L'evento è stato localmente avvertito dalla popolazione. La sala operativa della protezione civile della provincia di Firenze non registra danni a persone e cose.

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