Ferrovie toscane: fare chiarezza sulla manutenzione rotabili

Assemblea stamani a nella sede della Cisl

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2013 22:17
Ferrovie toscane: fare chiarezza sulla manutenzione rotabili

Circa un centinaio di lavoratori della società Trenitalia, officine di Osmannoro, Siena, Pisa e Livorno insieme alle strutture nazionali dell’Ingegneria della manutenzione di viale Lavagnini hanno preso parte all'incontro promosso da FILT/CGIL - FIT/CISL - UILT/UIL della Toscana, alla presenza degli Enti Locali interessati, per discutere in merito alla manutenzione dei treni regionali con l’obiettivo di rilanciarne il comparto. Questo il quadro emerso. Osmannoro Officina riparazione carrozze media distanza sia per la nostra regione che a livello nazionale, circa 210 persone; i pezzi di ricambio molto spesso vengono presi agli altri treni in quanto mancanti; sono stati completamente disattesi gli accordi sottoscritti sia per i turni manutentivi h24, sia per le assunzioni che per progetti di internalizzazione del lavoro.

Il nuovo capannone ultimato, adiacente alle officine, per un costo di circa 3 milioni di euro per le lavorazioni R.O + Face Lift, a cosa servirà se le lavorazioni ivi previste sono state esternalizzate?

Osmannoro: officina riparazione treni per il trasporto regionale, circa 200 persone; Trenitalia ha esternalizzato la manutenzione corrente dal mese di maggio 2012 di tutti i treni minuetto (6 elettrici e 14 diesel) alla società Alstom. Tale manutenzione viene fatta in un impianto delle ferrovie (zona Romito, Firenze) dopo che lo stesso è stato messo a norma in base alla legge 81 sulla sicurezza con una spesa a carico di Trenitalia, di circa 3 milioni di euro.

Complessivamente, questi impianti di Osmannoro, secondo gli accordi sottoscritti per il sottoattraversamento AV di Firenze, dovevano garantire circa 900 persone occupate. Siena: manutenzione corrente per il trasporto regionale delle locomotive diesel con circa 45 addetti; Pisa: manutenzione corrente per il trasporto regionale delle elettromotrici con circa 60 addetti; Livorno: manutenzione corrente dei treni merci con circa 40 addetti; Ingegneria Ferroviaria di Viale Spartaco Lavagnini: a tutt'oggi, è l’unica sede nazionale di Trenitalia nella quale risiedono sia le competenze tecniche ed ingegneristiche sul materiale rotabile nuovo, che quelle più specifiche sulla manutenzione ciclica e corrente, nonché le conoscenze “dei ritorni d’esercizio” e l'archivio dell’intero parco ferroviario nazionale.

Sono occupati attualmente circa 230 lavoratori, in gran parte ingegneri e periti industriali.

"E' divenuta un'abitudine ormai commentare i dati negativi sul servizio regionale di trasporto ferroviario. E' stato cambiato l'assessore regionale competente ma sono rimasti intatti i disagi. Siamo ormai vicini alla scadenza del contratto di servizio, nel 2014, e Progetto Toscana, avrà tra i suoi primi punti di lavoro tentare di arginare questo problema continuando a tenere alta l'attenzione sui disagi".

Così commenta Alessandro Cresci, consigliere provinciale fiorentino e responsabile regionale di Progetto Toscana insieme a Giuseppe Scola, la nuova lista civica di centro sinistra, i dati forniti dalla Fili-Cisl Toscana sul servizio regionale dei treni che mostrano una tendenza ancora negativa: nei primi 4 mesi del 2013 (gennaio/aprile), risultano soppressi circa 590 treni, con una media di poco inferiore a 150 treni al mese. Le cause sempre le stesse: scarsa manutenzione (carrozze e locomotori), mancanza di personale (capi treno e macchinisti).

Anche la puntualità dei treni seppur in leggero miglioramento è lontana dai dati del 2011: l`85% arriva entro 5 minuti di ritardo. "Da pendolare ed utente quotidiano del servizio posso testimoniare come non passi giorno senza che vi sia qualche problema o disfunzione: ritardi, cancellazioni, spostamenti di binari all'ultimo secondo da una parte all'altra della stazione con scatti da centometristi per non perdere il treno, aria condizionata che non funziona, viaggiatori stipati come in carri buoi.

Il buon funzionamento ed il rilancio di una economia passa anche dall'invertire la rotta del declino in cui è caduto il trasporto su ferro regionale da anni".

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