Museo Stibbert, nature morte ritrovate nei depositi e nuovamente esposte

Il nuovo direttore Enrico Colle rilancia la Casa Museo Stibbert con tanti eventi in cartellone e sorprese per questa estate

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2013 21:15
Museo Stibbert, nature morte ritrovate nei depositi e nuovamente esposte

Riportati in vita due quadri appartenenti alla collezione de Tschudy nota per le porcellane europee. Le due grandi tele ornate da cornici elaborate, rinvenute nei depositi ed apparse fin da subito ben conservate rappresentano due classici momenti visivi: due capolavori tardo settecenteschi e il fusto per la natura morta nelle collezioni fiorentine presentate dalla studiosa esperta di nature morte, Ilaria Della Monica. Il 7 aprile1914 il commissario prefettizio dispose la sistemazione della collezione appartenuta a Marzio ed Eugenia baroni de Tschudy nel Museo Stibbert.

Il barone in testamento nel 1889 aveva indicato Palazzo Vecchio come beneficiario. Nella grande collezione di porcellane spiccano però le due tele: una di Andrea Belvedere, una natura morta ricca di esemplari floreali d'epoca e di scuola napoletana, e l'altra di Christoffel Puytlinck che raffigura una serie di animali da cortile in curioso atteggiamento da conciliabolo umano in un contesto che può riportare al giardino romano, ma la scuola è quella olandese. Due tele che adesso prendono posto "come in un proscenio" spiega la Della Monica, al primo piano del Museo. Il Turismo tiene bene in Toscana, il Museo Stibbert è un gioiello di Firenze per quanto concerne la ricchezza espositiva e la scenografia offerta al turista.

Il nuovo direttore, Enrico Colle ha già firmato la rassegna denominata "Samurai!" e così ci racconta l'arrivo nella casa museo ed il suo progetto di rilancio: "Ho trovato al Museo uno Staff eccezionale ed abbiamo iniziato subito a lavorare: in primis sull'armeria giapponese per questo anno, allestendo una sezione apposita la più importante al di fuori del giappone". La mostra è allestita in quelle che al tempo di Stibbert erano le stanze della servitù, i fondali neri e l'illuminazione soffusa accolgono il visitatore in una ambientazione suggestiva curiosi oggetti del vivere quotidiano, lame sacre e spade strettamente legate ai simboli di famiglia, armature preziose appartenute all'ordine dei samurai fino al suo scioglimento e conseguente acquisto da parte del nobile collezionista che di prima mano se li è accaparrati sui mercati francese ed inglese. "Abbiamo realizzato incontri con letture - prosegue il sovrintendente Colle - abbiamo attivato una Card, la carta per gli Amici del Museo Stibbert che permette di ritornare gratuitamente nel museo perché una visita non basta a rendersi conto di quello che abbiamo davanti. Il rilancio parte dalle mostre pensate nelle varie sezioni e dall'incontro con gli studiosi appassionati ai materiali più vari, dal metallo, alla ceramica, all'abbigliamento visto che Stibbert ha collezionato una vasta esposizione di costumi d'epoca.

Puntiamo poi alla parte ludica, ai concerti, per luglio abbiamo due serate "Notte al Museo" avremo un interessante gruppo jazz ed anche un gruppo giapponese con contaminazioni rock. Ci sarà anche la possibilità di mangiare qui: tra le altre cose che ho voluto subito mettere a posto c'è stato il Caffé per poter offrire non solo ai visitatori del museo ma anche a chi passeggia nel parco comunale adiacente un luogo di ristoro". Il Parco è infatti pubblico e l'apertura prescinde dagli eventi museali, ma la manutenzione comunale deve essere integrata dal lavoro dei volontari, sono infatti gli Angeli del Bello ad aver creato personalmente l'allestimento delle aiuole colorate del parco. La viabilità è un punto debole che negli anni ha condizionato la vita ed il rendimento economico del Museo che si trova alle spalle del Giardino dell'Orticoltura e di Villa Fabbricotti sul colle di Montughi in una traversa di Via Vittorio Emanuele II che sale verso la via Bolognese alla quale si ricollega lungo una strada priva di marciapiede. "Sull'aspetto della viabilità - spiega il Sovrintendente, arrivato con l'ulteriore incombenza del taglio di bilancio decretato nel Bilancio di Palazzo Vecchio - mi sono trovato davanti a mura insormontabili, ho tentato un accordo con le società dei taxi ma per loro non vale la regola della tariffa fissa che a noi avrebbe concesso di dare un servizio a prezzi scontati e quindi restiamo con l'autobus ATAF numero 4 che arriva qui vicino dalla Stazione Santa Maria Novella, ma poi serve salire a piedi.

Sarebbe utile il secondo sottopassaggio in via Vittorio Emanuele II in modo da poter raggiungere agilmente il museo partendo da piazza della Libertà.. intanto, aspettando anche una Tramvia che possa avere una fermata in zona, mi sono ingegnato cercando di potenziare il parcheggio del museo per dare la possibilità almeno di poter arrivare con il proprio mezzo". Antonio Lenoci

Orario di apertura al pubblico: Lun-Mar-Mer 10-14 (Chiusura biglietteria ore 13) Ven-Sab-Dom 10-18 (Chiusura biglietteria ore 17) Giovedì chiuso Giorni fissi di chiusura: 1 gennaio, Domenica di Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre. Sezione giapponese aperta su prenotazione solo con visita guidata specialistica (vedi più sotto). Per prenotare chiamare il numero 055.475520 oppure scrivere a biglietteria@museostibbert.it Biglietto d'ingresso: Intero: 8,00 EUR Ridotto: 6,00 EUR (invalidi civili, ragazzi di età inferiore ai 12 anni, ultrasessantacinquenni residenti in Italia, guide turistiche con esibizione del patentino in visita di aggiornamento, classi di studenti universitari, classi di scuole di restauro) Ridotto: 2,00 EUR (portatori di handicap, classi di alunni della scuola dell'obbligo, centri estivi)

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