Ponti del 25 aprile e primo maggio: poche illusioni negli operatori

Nonostante il calendario favorevole di festività consecutive. Confcommercio: "Le attività commerciali devono restare aperte in località balneari e città d’arte"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 aprile 2013 23:06
Ponti del 25 aprile e primo maggio: poche illusioni negli operatori

Sebbene molti italiani abbiano rimandato le vacanze di Pasqua in attesa del bel tempo, sul fronte interno non si intravedono schiarite nelle prenotazioni: il potere d’acquisto delle famiglie è basso e le agenzie di viaggio continuano a registrare diminuzioni nell’Outgoing. Le famiglie stringono la cinghia e usano sempre più spesso last minute e mete abbordabili, quando poi non ripiegano sull’utilizzo delle seconde case o su visite a amici e parenti. Ancora ridotta la vendita di pacchetti come quelli per il Mar Rosso, ovvero per le mete predilette dagli italiani in questo periodo dell’anno, ma ora affette da turbolenze politiche, anche se – afferma - Jacopo De Ria, presidente regionale Fiavet, la federazione Confcommercio Toscana che riunisce le agenzie di viaggio “su questo versante si torna abbastanza velocemente alla normalità.

E mentre si consolidano le mete a più corto raggio come le capitali europee, torna anche l’interesse per destinazioni meno frequentate dal turismo di massa, per esempio l’Iran, l’Etiopia, la Tanzania, ma anche la Mongolia e l’Uzbekistan”. Aldo Cursano, presidente regionale della Federazione Pubblici Esercizi Confcommercio Toscana, conferma gli effetti nefasti della recessione sulle attività economiche legate al turismo: “Bar e ristoranti faranno fatturati bassi anche nelle città d’arte, dove sono attesi molti visitatori, e nelle località balneari, che sicuramente verranno prese d’assalto dalle famiglie nei giorni del ponte.

Pensiamo che – come avverte l’Istat - il potere d'acquisto è diminuito del 4,8% nel 2012 e solo nei primi mesi del 2013 c’è stato un lieve miglioramento. Come Federazione siamo al fianco delle aziende, come imprenditori non possiamo che continuare a lavorare duramente, contenere i prezzi e mantenere inalterata la qualità”. Permangono le difficoltà delle imprese della costa toscana, anche se la riapertura delle strutture turistiche all’aria aperta (campeggi e residence) lascia intravedere un buon inizio della stagione 2013.

Sauro Paoli, segretario di Faita Toscana “Il turismo all’aria aperta nelle località balneari si preannuncia stabile rispetto al 2012 con un aumento, per adesso lieve, delle prenotazioni di stranieri. Con condizioni climatiche buone l’annata dovrebbe andare a concludersi positivamente”. Per Paolo Corchia, presidente della Consulta regionale del Turismo Confcommercio Toscana: “C’è voglia di mare nonostante la crisi economica e le incertezze a tutti i livelli. Sulle prenotazioni ha pesato per ora l’insicurezza climatica, ma sulla costa c’è movimento, e anche se con ritardo le prenotazioni stanno arrivando.

Aspettiamo di coronare il periodo con un buon primo maggio, mentre iniziano a muoversi i mercati internazionali. Reggono il mercato russo e i mercati emergenti, che hanno compensato finora la grave crisi del mercato interno. Su quest’ultimo apprezziamo lo sforzo della Regione, che intende rilanciare le nostre coste e ha richiesto il nostro contributo. Abbiamo in cantiere progetti sia per l’Elba sia per la Versilia, per presentare il territorio e proporre sconti degli alberghi in determinati periodi via web e tramite app”. Lo scorso febbraio una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli del Codice del Commercio che regolavano le aperture festive e domenicali, che poi sui vari territori venivano definite attraverso la concertazione locale.

La programmazione e la calendarizzazione – fortemente voluta anche da Confcommercio Toscana - veniva condivisa dalle amministrazioni locali con le diverse parti sociali per garantire servizi alla clientela e ai turisti, opportunità di business all’imprenditore, e una chiara indicazione dei giorni di lavoro ai dipendenti. “Risulta comunque ormai impensabile che le attività commerciali in una località balneare o in una città d’arte e turistica possano tenere chiuse le saracinesche proprio in occasione dei ponti di primavera – afferma Andrea Nardin, direttore di Confcommercio Toscana - a maggior ragione in un momento in cui per far quadrare i bilanci si tende a sfruttare la più alta affluenza di potenziali clienti”.

“Per i ponti di primavera facciamo vivere i nostri centri e le nostre coste con negozi e pubblici esercizi aperti - sentenzia Aldo Cursano, presidente regionale Fipe - per non soccombere alla crisi e mantenere i posti di lavoro”.

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