Sindaci incatenati a Londa, richieste al Governo su Patto Stabilità

Messaggio lanciato questa mattina da Londa (FI) nel corso della prima tappa della mobilitazione, Anci e Uncem, dei piccoli Comuni toscani contro Patto di Stabilità, Tares, Imu e spending review.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2013 16:08
Sindaci incatenati a Londa, richieste al Governo su Patto Stabilità

“Una richiesta forte ai parlamentari di tutti gli schieramenti di impegnarsi per la non applicazione del Patto di stabilità ai piccoli Comuni, sotto i 5.000 abitanti e l’allentamento del patto per gli altri Comuni”. È questo il messaggio lanciato questa mattina da Londa (FI) nel corso della prima tappa della mobilitazione, Anci e Uncem, dei piccoli Comuni toscani contro Patto di Stabilità, Tares, Imu e spending review. Da Londa dunque la prima grande manifestazione che ha visto il paese unito e compatto per chiedere l’apertura a settembre della nuova scuola.

Molti cittadini hanno sostenuto il Sindaco Aleandro Murras, che insieme ai tanti Sindaci della provincia di Firenze, il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani (Unione Naz. Comuni Enti Montani), il presidente del Consiglio Provinciale Piero Giunti e Marco Semplici a nome del Coordinamento ANCI Piccoli comuni, si sono incatenati per protestare contro il patto di stabilità, che impedisce di terminare la nuova scuola di Londa. Come risultato finale un Ordine del giorno approvato dal consiglio Comunale di Londa che ha poi espresso richieste chiare al Governo e al Parlamento. “Al Governo in carica – recita l’odg - chiediamo di prendere atto dei problemi esistenti e di provvedere con urgenza alla messa a punto di misure legislative adeguate che prevedano l’esenzione immediata del Patto di Stabilità per i Comuni compresi fra i 1000 e i 5000 abitanti , l’allentamento del patto per gli altri Comuni e/o l’esclusione dal Patto di stabilità dei costi necessari alla messa in sicurezza sismica degli edifici scolastici e alla manutenzione del territorio, che limitino i provvedimenti restrittivi esistenti e rimandino quelli non ancora attuati; “Al Parlamento neo eletto - continua - chiediamo di farsi carico delle problematiche degli enti locali, e di provvedere alla discussione e all’approvazione di mozioni e ordini al giorno volti ad esortare il Governo in carica all’adozione di provvedimenti che intervengano con urgenza, dato che è in discussione la sopravvivenza dei Piccoli Comuni; “Al Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni ed in particolare al suo Presidente Mauro Guerra - chiude l’odg - chiediamo di estendere a livello nazionale la protesta e la mobilitazione dei Piccoli Comuni, in modo da poter avere maggiore voce in capitolo su una serie di provvedimenti e questioni che non hanno colore politico ma sono e rappresentano questioni di buon senso, come l’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza sismica di edifici scolastici”. “Il patto di stabilità rappresenta ormai un vincolo intollerabile, ci auguriamo che quanto prima a livello nazionale possa essere sbloccato per dare ossigeno agli enti locali e permettere loro di garantire lo sviluppo delle infrastrutture necessarie e il mantenimento di servizi importanti: per questo il Pd metropolitano condivide il disagio manifestato oggi dai sindaci e appoggia in pieno la loro protesta”. Così Patrizio Mecacci, segretario Pd metropolitano di Firenze, in merito alla protesta dei sindaci dei territori di Valdisieve, Mugello e Valdarno fiorentino che stamattina si sono incatenati davanti al cantiere della scuola di Londa, non ultimata proprio a causa del patto di stabilità. Un paese unito e compatto chiede che a settembre la nuova scuola sia aperta.

Erano tantissimi questa mattina i cittadini di Londa a sostenere il Sindaco Murras, che insieme a molti sindaci della provincia di Firenze, al Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, al presidente del Consiglio Provinciale Piero Giunti e al rappresentante del coordinamento ANCI per i piccoli comuni Marco Semplici, che si sono incatenati per protestare contro il patto di stabilità, che impedisce di terminare la nuova scuola di Londa. Dopo molte vicissitudini infatti il nuovo plesso scolastico di Londa è pronto, mancano pochi lavori, e finalmente dopo quasi 9 anni i ragazzi (il plesso ospiterà 170 studenti) potrebbero tornare in una scuola.

Gli interventi per poter riaprire il plesso sono veramente pochi: una passerella di accesso, le scale interne e le scale di sicurezza, un vano ascensore e la sistemazione del tetto, tutto il resto è appaltato e i lavori stanno per essere conclusi. Purtroppo però il “patto di stabilità” non permette di portare tutto a termine, il comune di Londa non può, infatti, appaltare gli ultimi lavori, questo porterà ad un nuovo stop con il rischio di non poter riaprire la scuola a settembre. A sostenere la protesta anche i commercianti che hanno organizzato una serrata “simbolica” e tutti i bambini delle scuole medie, elementari e materna erano all’esterno del cantiere con le loro insegnanti ed hanno gridato per tutto il tempo della manifestazione “vogliamo la scuola”. La solidarietà oltre che da tutta la cittadinanza e dalle autorità presenti è arrivata anche dai parlamentari fiorentini, i presidenti della regione e della provincia, assessori e consiglieri regionali “un importante messaggio ci è arrivato da Valeria Fedeli Vice Presidente del Senato – afferma il sindaco di Londa Aleandro Murras – che oltre a darci la sua adesione alla manifestazione, ci ha assicurato che i parlamentari si impegneranno al più presto per arrivare all’eliminazione del patto di stabilità per i piccoli comuni ed alla sua modifica per quanto riguarda quelli più grandi.

Speriamo che sia veramente così, quello che mi ha fatto piacere oggi è vedere che tutto il paese è unito per far si che la scuola sia finita e sia finita adesso”. Nella mattinata si è anche svolto un consiglio comunale aperto durante il quale è stato approvato un ordine del giorno dove, ovviamente, si chiede l’eliminazione del patto di stabilità per i piccoli comuni.

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