La Polizia smantella una “centrale” della ricettazione del rame rubato

Gli agenti delle volanti scoprono un magazzino con oltre 2 tonnellate di “oro rosso” e fermano due rumeni dopo un furto messo a segno in serata. I poliziotti individuano il covo dei malviventi grazie ad un paio d’occhiali rinvenuti sul luogo del colpo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2013 22:17
La Polizia smantella una “centrale” della ricettazione del rame rubato

Nella giornata di ieri le Volanti hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto per il reato di ricettazione in concorso nei confronti di due cittadini rumeni, l’uno del 91’ e l’altro del 78’, ambedue con a carico precedenti specifici per reati contro il patrimonio, sorpresi all’interno di un magazzino contenente rame e macchinari idonei al riciclaggio del prezioso materiale. Al ragguardevole risultato, che ha condotto anche al sequestro ed alla restituzione di ingenti quantitativi di “oro rosso”, si è giunti grazie alle doti di memoria ed all’intuito dei poliziotti intervenuti in mattinata per una segnalazione di furto presso una ditta sita in Via Reginaldo Giuliani.

Qui, ricostruita la dinamica del fatto, gli agenti hanno appurato che all’alba ignoti, utilizzando un furgone di colore bianco, avevano asportato dal deposito una bobina di cavo elettrico del peso di circa 2,5 quintali. Sul luogo del delitto, è stato rinvenuto poi un paio di occhiali da vista dalla montatura bicolore e, soprattutto, “alla meglio maniera aggiustata con nastro adesivo nero”: particolari che hanno riportato alla memoria degli operatori gli occhiali indossati, durante un precedente controllo, da un rumeno residente in Via degli Incontri, in un’area da tempo abitata da cittadini di quella nazionalità.

La Volante si è recata allora proprio in Via degli Incontri dove, superato l’ingresso principale, ha scoperto una vera “fabbrica” per il riciclaggio del rame. All’arrivo dell’equipaggio, una sorta di sentinella, ossia un “soggetto vestito di nero, rimasto sconosciuto”, ha preso ad urlare e correre -dando l’allarme- verso dei magazzini, dai quali sono uscite, disperdendosi rapidamente, alcune persone. Di queste due, ovvero i rumeni sottoposti a fermo di indiziato di delitto, sono state rintracciate: superata la reticenza iniziale, gli stranieri hanno riferito del carattere ordinario delle attività di “lavorazione” del rame svolte in quel sito, ove gli agenti hanno rinvenuto ingenti quantitativi di oro rosso, guaine ed altri materiali utilizzati per il rivestimento del prezioso materiale nonché una bilancia, un macchinario per il taglio del rivestimento in plastica ed ulteriori utensili.

Nei pressi di uno dei magazzini, i poliziotti hanno di seguito rinvenuto un furgone bianco, risultato essere proprio quello utilizzato all’alba per il furto consumato presso la ditta di Via Reginaldo Giuliani: all’interno del veicolo, infatti, sono state ritrovate delle parti di bobina e delle parti di imballaggio recanti il nome, l’indirizzo e la ragione sociale di quella ditta. Al termine dei primi accertamenti, gli operatori hanno restituito il rame sottratto (2,5 quintali di peso) alla società derubata in mattinata, rinvenendo e restituendo, altresì, a RFI S.p.A.

ulteriori 2,5 tonnellate di rame, risultate provento di svariati furti consumati sulle linee ferroviarie tra Firenze e Prato. Nel magazzino, sottoposto a sequestro, sono stati rinvenute e restituite agli aventi diritto anche attrezzature da edilizia per un valore di circa 4000,00 € risultate anch’esse provento di un furto consumato ai danni di un’azienda fiorentina il 25 marzo u.s. Da una successiva verifica sul materiale di scarto rinvenuto all’interno della struttura è emerso che la quantità di guaine e bobine è di gran lunga superiore al rame recuperato: tale circostanza, a seguito di una prima stima, fa supporre che l’illecita attività di riciclaggio dei cavi sia riconducibile nel tempo allo stoccaggio di oltre 20 tonnellate dell’ambito metallo rosso.

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