Preoccupante quadro dei danni che risulta da monitoraggio e segnalazioni Comuni

Piena del 17-18 marzo, Arrighini: “Oltre 5 milioni il conto provvisorio degli interventi necessari. Stretto contatto con la Regione, ma le risorse al momento non ci sono”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2013 15:07
Preoccupante quadro dei danni che risulta da monitoraggio e segnalazioni Comuni

PRATO – Comincia a delinearsi il quadro dei danni subiti dal sistema idraulico della provincia a causa della piena del 17-18 marzo scorso. Il monitoraggio che la Provincia ha condotto da subito su fiumi e torrenti e la raccolta delle segnalazioni di Comuni e Unione dei Comuni della Val di Bisenzio parlano di una situazione preoccupante, più grave di quanto sembrasse all'inizio. “Le risorse messe a disposizione per il momento dalla Regione Toscana ammontano a 1 milione di euro, ma sono ampiamente insufficienti per far fronte alle necessità – spiega l'assessore alla Difesa del suolo Stefano Arrighini – Da un conto approssimativo siamo già oltre i 5 milioni di euro fra opere realizzate e urgenti, spese di soccorso, interventi su reticolo e frane.

Solo come Provincia abbiamo speso 90 mila euro per l'urgenza e per interventi da eseguire servono 1 milione e 700 mila euro”. Intanto stamani in Regione Arrighini ha firmato l'accordo di programma per la cassa di espansione della Querciola, sul tratto pistoiese dell'Ombrone, che dovrebbe sbloccare anche il completamento della cassa di espansione del Ponte a Tigliano e del primo lotto di lavori sull'Ombrone pratese. Al Consorzio di bonifica Ombrone-Bisenzio è affidata la progettazione definitiva che sarà pronta entro agosto 2013. La Provincia sta ultimando una relazione dettagliata da inviare alla Regione, ma c'è tempo fino a domani per integrazioni.

I dissesti maggiori si sono verificati sul bacino dell'Ombrone, storicamente il reticolo più fragile del nostro territorio, ma anche il Bisenzio avrà bisogno di interventi massicci di rimozione dei detriti. A questo proposito mercoledì 3 aprile è già fissato in Regione un incontro con l'assessore all'Ambiente Anna Rita Bramerini e le Province di Prato e Firenze per valutare le necessità di intervento sul Bisenzio. La prossima settimana la Giunta regionale approverà la delibera con l'individuazione dei Comuni maggiormente colpiti, individuati sulla base dei report trasmessi, per fare la richiesta, già annunciata dal presidente Rossi nei giorni scorsi, della dichiarazione di calamità nazionale.

Per il territorio pratese dovrebbero rientrare nella dichiarazione i Comuni di Cantagallo e Vernio. La Regione chiederà anche che le eventuali risorse che saranno assegnate siano escluse dal patto di stabilità. Vediamo il quadro di danni e interventi aggiornato ad oggi. LA SITUAZIONE DEI COMUNI – La Provincia ha censito finora interventi da eseguire nel Comune di Vernio, il più colpito, per 800 mila euro più 36 mila per la somma urgenza. Segue Cantagallo con 610 mila euro di interventi da realizzare e 33 mila euro per la somma urgenza.

Il Comune di Vaiano ha interventi per 150 mila euro e l'Unione dei Comuni della Val di Bisenzio una somma di lavori da eseguire per un valore di 1 milione e mezzo di euro. OMBRONE - Purtroppo molti tratti di arginatura dell'Ombrone sono franati dal lato del fiume a causa della forte pressione per tempi prolungati a cui gli argini sono stati sottoposti. La Provincia ha collocato apposite telonature di protezione per tamponare le situazioni più a rischio. Gli interventi urgenti da eseguire su Ombrone e affluenti sono stimati ad oggi in circa 1 milione e 700 mila euro.

“Dovremo trovare subito una soluzione per mettere in cantiere la progettazione lavorando contemporaneamente per reperire o sbloccare le risorse necessarie”, commenta Arrighini a questo proposito. Gli argini dell'Ombrone sono stati colpiti da numerose frane nella zona di Comeana, di Seano e anche nel Comune di Prato, a Molin Nuovo e a Caserane, in punti già interessati da dissesti. BISENZIO – Lungo tutto il corso del fiume la piena ha ammassato una massiccia quantità di detriti, che dovranno essere rimossi dragando il fiume.

Ci sono anche tronchi e alberi caduti e naturalmente si tratta di interventi, se non proprio urgenti, da fare presto. Le immagini in possesso della Provincia documentano la comparsa di vaste aree di deposito di detriti in tutto il lungo tratto fra Mercatale di Vernio e Santa Lucia. Le immagini mostrano depositi a Terrigoli (Vernio), all'altezza de Il Fabbro (Cantagallo), a Carmignanello, a La Tignamica (Vaiano) e nei pressi dell'immissione nel Bisenzio del Rio Fornelli (Cantagallo) e del torrente Fiumenta (Vernio).

Nell'alta Valle sono documentati alberi caduti in alveo a monte della confluenza col torrente Carigiola. CALICE, BAGNOLO, FURBA E COLLECCHIO - Il Calice presenta una frana nei pressi di via Traversa per Mazzone. L'argine del torrente Bagnolo a monte del Ponte delle Caserane (Prato) è franato in 3 punti. A Poggio a Caiano il torrente Furba alla confluenza con il torrente Ombrone presenta infiltrazioni e fuoriuscita di acqua dal muro d'argine, fessurato in più punti. Il muro di sbarramento del torrente Collecchio, nel Comune di Poggio a Caiano, presenta una fuoriuscita d'acqua, anche in questo caso alla confluenza con il torrente Ombrone, e le arginature sono franate nello stesso tratto già interessato da dissesti per un'estensione di circa 30 metri.

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