Presidi sanitari di quartiere verso la chiusura, tutti i servizi a San Salvi

La razionalizzazione del sistema sanitario impone l'accorpamento, difficile digerire le novità soprattutto per gli anziani. La sanità pubblica diventa sempre più lontana e più cara.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2013 21:43
Presidi sanitari di quartiere verso la chiusura, tutti i servizi a San Salvi

Da qui a 3 anni chiuderanno i presidi sanitari di quartiere: sono le misure decise conformemente alla razionalizzazione del sistema sanitario, tutto verrà trasferito all'ospedale di San Salvi. Preoccupazione è il sintemento più diffuso tra i cittadini e organizzazioni sindacali del settore. "E' chiaro ed evidente che oramai siamo di fronte ad un attacco senza precedenti ai servizi sanitari pubblici e che questo attacco avrà delle pesanti conseguenze sulle persone anzi, come va di moda oggi sui cittadini/utenti.

Infatti le PERSONE hanno e avranno sempre maggiori difficoltà a farsi curare nelle strutture pubbliche, le PERSONE dovranno abituarsi a lunghi e disagiati spostamenti per raggiungere i presidi che sono oramai quasi del tutto accorpati, ed abituarsi al fatto che si recheranno nei DEA cittadini dove regna sovrana una precisa disposizione NON RICOVERARE e nel caso, rimandare a casa rapidissimamente facendo solo l'essenziale". I tagli però si accompagnano a ticket sempre più onerosi che vanno ad aggiungersi in caso di esami diagnostici che richiedono un referto come la Tc o una semplice ecografia al nuovo ticket per la ''digitalizzazione'' deciso dalla Regione Toscana.

Ma sanità toscana significa anche Buco della Asl di Massa Carrara, più di 500 milioni di deficit per cui la procura ha aperto un'inchiesta in cui risulta indagato anche Enrico Rossi, allora assessore alla sanità e oggi presidente della Regione Toscana. L'Unione sindacale di Base oggi torna a chiedere conto imputando ai dirigenti regionali del comparto sanitario le responsabilità politiche della mala gestio che ha portato all'attuale situazione. Proprio sulla commistione tra Sanità e Politica che è spesso oggetto di polemiche quando si parla di poltrone e incarichi regionali è intervenuto giorni fa il presidente del Lazio Nicola Zingaretti che ha proposto che non siano i direttori delle Asl che rispondono all'Ente regione ma enti terzi a fare le nomine.

Una spending review più efficace e maggior trasparenza: questi gli obiettivi descritti da Zingaretti nella lunga lettera ai direttori delle asl laziali. "Da anni qui in Toscana il Pdl propone che la scelta dei direttori generali in sanita' sia operata secondo meritocrazia e trasparenza, inserendo in quello che ormai e' un cerchio magico a misura del solo governatore Rossi nuove energie, piu' distanti dalla politica e magari anche in numero inferiore rispetto ad oggi"- ha immediatamente commentato Stefano Mugnai (Pd), vice presidente della Commissione Sanita' del Consiglio regionale della Toscana. "Ebbene, la giunta regionale ha sempre ignorato la nostra proposta tacciandola come strumentale e pretestuosa.

Peccato che proprio stamani qualcosa di molto simile sia arrivato dal neogovernatore del Lazio Nicola Zingaretti (Pd), segno forse che si tratta di applicare il buon senso, non i precetti di scuderia. E allora: non sarebbe il caso di iniziare anche in Toscana a parlare finalmente di un soggetto terzo che valuti le scelte dei direttori generali delle Asl?" .

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