Concordia: Marras, dibattito sul relitto è ''convivio di cavallette''

«Basta con le speculazioni sulla destinazione del relitto. La scelta di Piombino è la migliore. Vanno fugati i dubbi sull’affidabilità delle perforazioni e del progetto di recupero della nave»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2013 15:34
Concordia: Marras, dibattito sul relitto è ''convivio di cavallette''

«È arrivato il momento – dichiara il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras - di chiudere definitivamente il dibattito sulla Costa Concordia, che assomiglia sempre più a un convivio di cavallette che si accaniscono sulla carcassa. A leggere certi interventi, infatti, sembra che tutto si riduca a dove debba essere smaltito il relitto, perché l’obiettivo è accaparrarsi la manna costituita dal relitto. Nessuno più si preoccupa dei problemi dell’affidabilità e sicurezza delle perforazioni, delle difficoltà a procedere con i lavori, dei dubbi che è legittimo avere, a questo punto, sulla bontà della scelta operata sul progetto approvato dalla Costa Crociere con il placet del Governo italiano. Il rischio è che la nave rimanga ancora a lungo davanti a Giglio Porto, e questo nessuno se lo può permettere.

Noi siamo con il ministro Clini e il presidente Rossi. Avanti tutta, senza più giochi di palazzo, rivendicazioni burocratiche, complicazioni affari semplici, interessi e premure tardive nella totale indifferenza degli interessi dei gigliesi e dell'Italia. Ci sono le risorse per adeguare il porto di Piombino, i tempi per sistemarlo. Piombino è il porto più vicino al relitto, punto. Portate via prima possibile la Concordia, senza che affondi da qualche parte nel Mediterraneo. Finora sono rimasto in composto silenzio, ma ora basta.

La Provincia di Grosseto ha impiegato tante risorse per far fronte a questa tragedia. Abbiamo destinato un dirigente a tempo pieno per supportare l'Osservatorio ed essendo parte del sistema pubblico che lavora al meglio, siamo preoccupati per gli effetti negativi di ulteriori ritardi. Per questo non mi piacciono i distinguo, lo scarico di responsabilità, i giochi di sponda opposti a chi ha un solo obiettivo: rifarsi del danno causato al turismo dell'isola e dell'intera costa maremmana».

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