Stella la “Linfomane”: storia di un male combattuto con il sorriso

Una giovane donna che sfida il cancro. La voglia di vivere e il coraggio di affrontare, con dignità, il dolore.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2013 23:15
Stella la “Linfomane”: storia di un male combattuto con il sorriso

Non conoscevo Stella da molto tempo. Un bel sorriso, capelli neri ed un accento marcato che ti faceva capire che le origini non erano toscane. Un accento che avevo apprezzato in tante mattine: solito bus, Siena-Firenze, ed identico orario. Lo ammetto: era più piacevole vederla il pomeriggio. La tratta era opposta, Firenze-Siena, identico era il nostro entusiasmo: la giornata era finita, tornavamo a casa dopo il lavoro. Non siamo mai stati amici io e Stella: conoscenti si. E' forse per questo motivo che non avevo notato che, da un po' di tempo, Stella non viaggiava più nello stesso bus.

Quel posto era stato subito occupato da un'altra “viaggiatrice quotidiana” ed io non ci avevo fatto particolarmente caso: “avrà cambiato orari” avevo immediatamente sentenziato. Altra corsa, altro “compagno di pendolarismo”. La vita continua e non ci si ferma a riflettere. Poi accade qualcosa e pensi. Sono passati i mesi, il bus è lo stesso e riecco qui Stella: stesso sorriso, stesso accento ma una strana espressione del viso. “Non sono stata bene”, ammette candidamente, “mi ha colpita un Linfoma Di Hodgkin”.

Quasi considerandola la più normale delle avventure, la “linfomane”, come ironicamente si definisce, racconta: “tutto è iniziato da un gonfiore sul collo: poi, ad un certo punto, non sapevo se il mio destino fosse vivere o morire”. La preoccupazione dei genitori, la chemioterapia, le infinite visite dei dottori, i giorni in ospedale: il bus sgomma sulla strada ma le sue parole corrono più veloci ed io non riesco a capire come questa giovane donna possa aver vissuto tutto come una sfida.

Sfida che ha deciso di raccontare in un blog. “Che dire la salute è la prima cosa...ma quando si è femmine in questi casi si pensa anche ai cambiamenti del fisico..Sarebbe da ipocrita, nel mio caso, non ammettere che ho sperato troppe volte che i capelli, per qualche strano sortilegio, rimanessero ancorati alla testa; per il momento ciò è ancora realtà ma so che prima o poi chiederanno il divorzio. Non sarà una separazione inaspettata, infatti, arrivata alla terza chemio le avvisaglie sono presenti da molti giorni; ogni mattina pettinandomi colleziono un bel toupé.

Tuttavia, qualsiasi cosa succeda non avrà nessuna importanza, l'essenza di una donna non è rappresentata da una chioma folta, essa è solo un vezzo.In fondo in fondo so che è banale ricordarlo ma tutto ciò che è rinascita in natura è rappresentato da un periodo di stasi e di decadenza; basti pensare alla primavera ...i mandorli in fiore in inverno non erano forse spogli ? Soprattutto noi alla nascita non eravamo spelacchiati? Io, per esempio, ho adottato un caschettino alla Robespierre che ho denominato così perchè il taglio è netto e mi arriva preciso appena sotto al cranio”... Le guardo i capelli: ora sono neri e lunghi come li ricordavo io.

Stella c'è. Cerca un nuovo lavoro ed il suo messaggio è chiaro: ninfomane si, ma nei confronti della vita. Ecco il blog di Stella: http://illinfomadihodgkin.blogspot.it/2012/09/presentazione.html Giuseppe Saponaro calcio@nove.firenze.it

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