Intimidazioni mafiose contro i politici locali, ora anche in Toscana

Il rapporto di Avviso Pubblico 2011-2012 è stato presentato oggi a Firenze in Palazzo Medici Riccardi. Tre gli attentati segnalati in Toscana. L'intervista ad Antonella Coniglio, assessore alle Politiche Sociali

Redazione Nove da Firenze
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28 febbraio 2013 20:33
Intimidazioni mafiose contro i politici locali, ora anche in Toscana

I dati del rapporto che Avviso Pubblico presenta quest’anno a Firenze mettono in luce chiaramente e drammaticamente questi aspetti: il numero delle minacce e delle intimidazioni mafiose e criminali nei confronti degli amministratori locali e del personale della Pubblica Amministrazione è in sensibile aumento: si è passati da 212 casi del 2010 ai 270 fatti censiti nel 2011 (+ 27%); gli atti intimidatori non si registrano soltanto nel Mezzogiorno – dove si conta la maggiore numerosità dei casi – ma anche nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia, tra cui il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige; le minacce nei confronti degli amministratori locali sono sia dirette – nel senso che colpiscono direttamente le loro persone – che indirette, vale a dire che colpiscono le strutture e i mezzi comunali; il 2012 è un anno in cui si registra un record negativo dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa: ben 25.

Per la prima volta in questo rapporto rientra anche la Regione Toscana, 3 le minacce segnalate dalle autorità locali vittime di intimidazioni mafiose. L'intervista all'assessore provinciale alle Politiche Sociali Antonella Coniglio Nel corso del 2011 Avviso Pubblico ha censito 270 atti di intimidazione e di minaccia nei confronti di amministratori locali e di personale della Pubblica Amministrazione, il 27% in più rispetto ai dati contenuti nel Rapporto dello scorso anno.

Nel 2011 vi sono stati mediamente 22,5 atti intimidatori al mese, pari a 5 ogni settimana, a 1 ogni trentaquattro ore. Nel 2011 sono stati censiti 233 atti intimidatori diretti - 200 contro amministratori pubblici (il 74% a livello nazionale), 33 contro impiegati e dirigenti della Pubblica Amministrazione (il 12% a livello nazionale) - e 37 atti intimidatori indiretti contro scuole, magazzini, mezzi ed altre strutture comunali (il 14% a livello nazionale). Tra gli amministratori locali sono soprattutto i Sindaci ad essere oggetto di intimidazioni, seguiti dagli Assessori, dai Presidenti di consiglio comunale e dai consiglieri.

Nel 2011, una serie impressionante di minacce è stata rivolta in particolare a sindache che governano comuni calabresi (Isola Capo Rizzuto, Monasterace, Rosarno). Per quanto riguarda i dirigenti comunali, quelli più colpiti sono i responsabili degli uffici tecnici, i comandanti della Polizia Municipale e i loro sottoposti, i responsabili dei settori rifiuti, sanità e controllo sugli abusivismi edilizi. Distribuzione regionale e provinciale delle minacce e delle intimidazioni: Tenendo conto sia degli atti intimidatori diretti che indiretti, si nota che nel 2011 le regioni più colpite sono quelle meridionali, in particolare: la Calabria (85 casi, il 31% a livello nazionale).

Rispetto al 2010, a livello regionale il dato rimane stabile. Si registra un aumento del 40% degli episodi di intimidazione e di minaccia nella provincia di Reggio Calabria e dell’87% nella provincia di Crotone la Sicilia (67 casi, il 25% a livello nazionale). Rispetto al 2010 si registra un aumento del 39% dei casi di intimidazione e di minaccia a livello regionale. In aumento risultano anche i casi nelle province di Agrigento (+ 130%) e di Trapani (+ 433%). la Campania (25 casi, il 9% a livello nazionale) la Puglia (20 casi, il 7% a livello nazionale).

La Sardegna si colloca al terzo posto a livello nazionale (36 casi, il 13% a livello nazionale), facendo registrare un aumento del 44% dei casi di intimidazione e di minaccia tra il 2010 e il 2011. A livello provinciale, un aumento si registra nelle province di Nuoro (+ 78%) e di Cagliari (+ 67%). Una novità rispetto al Rapporto dello scorso anno è la presenza della Lombardia (9 casi) e il Lazio (7 casi). Un altro elemento di novità rispetto allo scorso anno è la comparsa di alcune regioni del Centro-Nord Italia come la Toscana e la Liguria (3 casi), l'Emilia Romagna e le Marche (2 casi) il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige (1 caso ciascuno).

Per quanto concerne il Centro-Sud italiano troviamo casi in Abruzzo e in Basilicata (3 casi ciascuno). A livello provinciale, sono quelle di Reggio Calabria, Agrigento (territorio dove opera la mafia legata al latitante Matteo Messina Denaro) e Napoli le realtà maggiormente colpite dalle intimidazioni mafiose e criminali con, rispettivamente, 31 casi (11% del totale nazionale); 23 casi (9% del totale nazionale); 18 casi (7% del totale nazionale). Seguono la Provincia di Nuoro con 16 casi (6% del totale nazionale), quella di Barletta-Andria-Trani con 8 casi (3% del totale nazionale), quella di Roma con 6 casi (2% del totale nazionale) e quella di Lecco con 5 casi (2% del totale nazionale). Tipologia di minacce e intimidazioni: Per quanto riguarda la tipologia delle minacce, esaminando la cronologia per l’anno 2011 si rilevano le seguenti: Incendio di auto di proprietà personale Incendio di automezzi di proprietà dell’ente locale Incendio dell’abitazione principale o di quella di vacanza Incendio dell’abitazione di un parente Incendio di imprese di proprietà di amministratori locali o di loro congiunti Invio di buste contenenti lettere minacciose Invio di buste contenenti lettere minacciose e proiettili Invio di e-mail e fax minacciosi Invio di messaggi di minaccia tramite Facebook Telefonate di minaccia Tagli di pneumatici di auto personali e comunali Ritrovamento di proiettili davanti l’abitazione privata, al Municipio o alla segreteria politica Scritte minacciose o ingiuriose sui muri delle abitazioni o della città Scritte minacciose sulla tomba dei congiunti Spari all’auto personale Spari all’abitazione privata Spari alla porta d’ingresso del Municipio Danneggiamenti e furti all’interno del Municipio Esplosione di ordigno davanti all’abitazione privata, al Municipio o ad altri uffici comunali Uccisione di animali domestici (e non) di proprietà personale Invio di una testa di animale tagliata dentro uno scatolone presso l’abitazione privata e/o il Municipio Ritrovamento di animali uccisi e di parti di essi davanti all’abitazione privata Taglio di alberi da frutto (aranci, ulivi, noci) di proprietà privata Trafugamento della salma di un parente dal cimitero Aggressione fisica in luogo pubblico e/o dentro il Municipio Tentato omicidio Omicidio

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