Viale Lavagnini muore giovane ragazza travolta all'incrocio pericoloso

Che quell'attraversamento fosse pericoloso lo sanno pure le strisce pedonali, ma serve la tragedia per far aprire gli occhi agli addetti ai lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 febbraio 2013 13:27
Viale Lavagnini muore giovane ragazza travolta all'incrocio pericoloso

Muore travolta da un'auto e da una moto all'incrocio tra viale Spartaco Lavagnini e via Santa Caterina D'Alessandria a quell'incrocio dove il verde dura il tempo di un respiro, dove gli anziani soprattutto non riescono ad arrivare da una sponda all'altra in una volta sola. Lo sanno tutti. Lo vedono tutti, ogni giorno. Ma nessuno interviene perché il traffico veicolare sembra essere sacro e non si può intervenire. C'è anche un sottopasso ma è all'altezza dell'edificio delle Ferrovie dello Stato, verso la Fortezza, ed in pochi lo sanno.

Meglio attraversare al semaforo. Più pratico. Solo 23 anni. Una bicicletta tanto cara alla città di Firenze e la musica nelle cuffiette. Chi è passato con il rosso? I testimoni sono stati ascoltati dalla Polizia Municipale che ha effettuato subito i rilievi del caso mentre l'Ambulanza del 118 accorsa sul posto nulla ha potuto per salvare una giovane vita: l'ennesima vittima della strada che il capoluogo toscano si trova a dover registrare. Incroci pericolosi.

Come quello di via Francesco De Sanctis al Ponte Da Verrazzano che risulta ai primi posti della casistica incidentale fiorentina, ma anche lì il pedone deve correre se vuole salvarsi. Deve. Perché anche lì il verde dura il tempo di un respiro. Un incidente per definizione non lo puoi prevedere. Mettersi all'incrocio però, con un cronometro in mano e guardare i bambini, gli anziani, le carrozzine passare e chiedersi se è sicuro, se è giusto, se è tutto normale. AntLen L'Associazione Città Ciclabile interviene sull'incidente con la proposta di riduzione dei limiti di velocità nell'area urbana: "Siamo per il rispetto delle regole, ma chiediamo che queste regole siano adattate agli utenti deboli della strada, come pedoni e ciclisti, con, ad esempio, la diffusione delle zone con velocità massima limitata a 30 Km all'ora. La velocità di 50 km l'ora permessa sui viali, aumenta enormemente i rischi rispetto a una velocità di 30 Km l'ora, sia per la visibilità, che si riduce più si alza la velocità, sia per le conseguenze in caso di un eventuale incidente, che sono ben più gravi via via che aumenta la velocità. L'Associazione Città Ciclabile lancerà il 15 Marzo la campagna sicurezza BICI LUCENTI - in collaborazione con le associazioni Gabriele Borgogni e Lorenzo Guarieri, le Sezioni Soci della Coop di Firenze, la Cooperativa Ulisse e 18 "biciclettai" - perché troppi ciclisti viaggiano ancora su bici senza luci, e tornerà contemporaneamente a chiedere l'applicazione dell'Ordine del giorno 19 Novembre 2012 approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale sulla diffusione della riduzione di velocità a 30 km l'ora in città. Se la moto e l'auto avessero viaggiato a velocità più bassa forse la povera ciclista sarebbe ancora viva e anche forse il pedone morto investito due giorni fa mentre attraversava la via Chiantigiana di fronte a casa sua"

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