Vino Chianti: il mercato tira ancora

Dall'Anteprima 2013 del Consorzio un sospiro di sollievo, nonostante la crisi globale. Cosa si può fare per migliorare ancora, nelle parole del Presidente Giovanni Busi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2013 18:14
Vino Chianti: il mercato tira ancora

di Nicola Novelli FIRENZE- “Il 2012 è stata un'annata meno difficile del 2011, anche se la riduzione delle quantità prodotte ci ha costretto a trovare soluzioni alternative” Con queste parole Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti, ha presentato l'Anteprima Chianti 2013, l'evento che per il secondo anno si sta svolgendo oggi a Palazzo Borghese, con degustazioni riservate alla stampa specializzata della vendemmia annata 2012, che dal 1 marzo sarà sullo scaffale di tutte le enoteche del mondo. La serata ad inviti nella quattrocentesca dimora fiorentina è l'occasione per lanciare il nuovo marchio e la nuova immagine del consorzio che riunisce 3.600 aziende che producono uva, in gran parte commercializzando il vino con marchio proprio.

“Il Chianti è una delle denominazioni più antiche del paese -ha affermato con orgoglio Giovanni Busi, davanti a una platea di esperti- Negli ultimi tre anni la nostra attività è in continua crescita. Oggi il mercato riesce a recepire la totalità dello sfuso e i prezzi sono saliti e che si attestano sui 140 euro ad ettolitro, riportando i equilibrio la nostra produzione. I prossimi anni sono per noi una sfida, quella di migliorare ancora, avviando quel processo di trasformazione e maggiore comunicazione al mercato, ma soprattutto a nuovi clienti disposti a spendere il giusto prezzo per la nostra qualità.

I nostri vigneti devono essere all'altezza dei continui cambiamenti del gusto del pubblico”. Poi il discorso del Presidente del Consorzio Vino Chianti si è spostato sul sistema economico: “La cosa importante è che la nostra qualità è legata, esprime e caratterizza l'eccellenza del territorio. E' necessario allora un sopporto collettivo al nostro sforzo imprenditoriale. Al Credito chiediamo di sostenere le nostre imprese, già fortemente indebitate, per continuare il cambiamento richiesto dal mercato.

Dobbiamo essere in grado di sfruttare il prodotto tradizionale, il Sangiovese, capaci di andare incontro alle aspettative del pubblico. Attenzione però: il lavoro di salvaguardia del territorio realizzato dai produttori avviene nell'interesse anche degli astemi. Non solo le banche, ma anche gli enti pubblici devono sostenerci. L'assessorato regionale si sta muovendo. Alla Conferenza Stato-Regioni solo Piemonte e Toscana si sono espresse in favore di un aumento del contributo per ettaro a sostegno delle imprese vitivinicole.

Fondamentale è lo sforzo delle associazioni di categoria, che devono riaffermare pubblicamente le caratteristiche imprenditoriali del fare agricoltura". Nelle foto [di Miriam Curatolo] l''“Anteprima” fiorentina, occasione unica per la degustazione dei vini, seguita da una cena, a cui hanno partecipato le più importanti voci dell’enogastronomia, tra cui Marco Sabellico del Gambero Rosso ed Ernesto Gentili della Guida Vini de L’Espresso, assieme a Gianluca Semprini, giornalista di TG Sky 24.

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