Scandalo Monte dei Paschi: richieste le dimissioni dell'intero CdA coinvolto

Confconsumatori chiede le dimissioni di quei componenti del CdA e degli organi di vigilanza che erano presenti all’epoca dei fatti oggetto d’indagine e siedono ancora oggi agli stessi posti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2013 14:28
Scandalo Monte dei Paschi: richieste le dimissioni dell'intero CdA coinvolto

Confconsumatori chiede le dimissioni di quei componenti del CdA e degli organi di vigilanza che erano presenti all’epoca dei fatti oggetto d’indagine e siedono ancora oggi agli stessi posti: "Quello di Monte dei Paschi di Siena è l’ennesimo scandalo di finanza speculativa che finisce con il ripercuotersi sugli ignari piccoli azionisti e sulla collettività. La Confconsumatori chiede le immediate dimissioni limitatamente a quei componenti del CdA e degli organi di controllo che erano presenti all’epoca dei fatti oggetto d’indagine e che ancora oggi siedono agli stessi posti. «Giusto non commissariare la Banca, ma serve un segnale concreto di credibilità che la Banca deve dare, indipendentemente dalle responsabilità penali, personali o dalle negligenze colpose che saranno accertate dalla Magistratura» dichiara Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori.

«É nostra intenzione sia favorire un immediato recupero di credibilità dell’Istituto che deve assolutamente risollevarsi per il bene di tutti, sia collaborare per perseguire duramente i soggetti responsabili». «Intendiamo presentare istanza di riconoscimento come parte civile nel processo penale. Stiamo anche lavorando a un modulo per la costituzione di parte offesa che metteremo a disposizione di tutti i risparmiatori coinvolti tramite il nostro sito e le nostre sedi sul territorio nazionale», afferma l’avv.

Duccio Panti legale di Confconsumatori. Secondo l’avvocato Antonio Pinto del direttivo nazionale, la Confconsumatori si costituirà in sede penale e affiancherà i piccoli azionisti, chiedendo in particolare che i giudici verifichino l’ipotesi di truffa agli azionisti: «è un dato di fatto incontestabile che MPS nel gennaio 2008 ha comunicato le modalità di finanziamento dell’operazione di acquisizione di Antonveneta (c.d. operazione Fresh 2008) e un’azione del MPS in quel momento valeva 2,08 euro, mentre ieri il valore di un’azione ha chiuso a 0,26 euro! Il nesso di causalità tra il crollo del titolo detenuto da migliaia di piccoli risparmiatori e le operazioni ardite compiute in questi anni dal precedente board, saranno il cuore delle vicende penali e civili che ci vedranno impegnati». Anche in questo caso di risparmio tradito, infatti, l’associazione sarà in prima linea sia in sede civile sia in sede penale".

Notizie correlate
In evidenza