Scioperi per mantenere lavoro e salario, anche la Municipale incrocia le braccia

Circa 150 vigili hanno incrociato le braccia e, escludendo coloro che erano obbligati in servizio per garantire i servizi indispensabili come previsto dalla legge, la percentuale di adesione si è avvicinata al 90%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2013 14:46
Scioperi per mantenere lavoro e salario, anche la Municipale incrocia le braccia

Il sindacato CSA aveva indetto lo sciopero per il personale della Polizia Municipale domenica 20 gennaio per l'intera giornata. Il 18 gennaio, dopo le notizie di notifiche di "inviti a dedurre” anche per i sindacalisti, oltre che per i dirigenti del Comune, a seguito della vicenda che interessa l'ultimo decennio di retribuzioni dei dipendenti comunali, tutte le altre sigle hanno invitato i lavoratori ad aderire allo sciopero. Circa 150 vigili hanno incrociato le braccia e, escludendo coloro che erano obbligati in servizio per garantire i servizi indispensabili come previsto dalla legge, la percentuale di adesione si è avvicinata al 90%.

Quasi tutte le richieste di intervento pervenute alla Centrale Operativa sono rimaste inevase. Sedicini Andrea responsabile del sindacato CSA di Firenze per la Polizia Locale dichiara: " il personale della Polizia Municipale ha sempre lavorato onestamente e, sulla base di contrattazione decentrata di secondo livello, ha dato prestazioni lavorative con enormi disagi di orari e di flessibilità anche in orari notturni, domenicali e per tutte le festività. Siamo sempre stati presenti in ogni grande evento che sia stato organizzato in città e per tutte le emergenze dando la massima flessibilità e disponibilità.

Adesso ci vorrebbero richiedere i soldi indietro ? Provate a pensare se ad un imprenditore che, sulla base di accordi firmati fra le parti, dopo che ha prodotto e consegnato 100 gli chiedessero, senza potersi opporre, di restituire i soldi che ha ricevuto in cambio ! Tutto ciò è aggravato dal fatto che l'Amministrazione Comunale fiorentina ha ben pensato di ‘calpestare’ la contrattazione SCRIVENDOSI DA SOLA il contratto decentrato 2013 dove alla Polizia Municipale vengono già tagliati gli stipendi di circa 2000 euro a persona.

Adesso ci taglieranno ancora e saremo "bastonati" due volte? Se ci mettiamo il blocco dei contratti nazionali, la mancanza di adeguamento all'inflazione e gli aumenti delle tasse, le bastonate stanno addirittura facendo il tris" I Lavoratori della Kme Firenze considerano grave e preoccupante la decisione aziendale di voler procedere alla chiusura del forno fusorio Asarco, e dell’intero stabilimento delle “Lime”, con conseguente annuncio di 275 esuberi sui siti industriali di Fornaci di Barga, Lime e Serravalle Scrivia. Tali decisioni pesano in maniera pesante sul futuro produttivo e occupazionale di tutti i siti italiani. Per questo l’Rsu Kme Firenze dichiara, all’interno delle 8 ore decise a livello nazionale: - 4 ore di sciopero Martedì 22/01/13 dalle 12.00 alle 17.00, con presidio davanti la sede in via dei Barucci 2 dalle 12.00 alle 13.00. - 4 ore di sciopero Martedì 29/01/13 dalle 12.00 alle 17.00.

Mantenere alta l’attenzione sulla vicenda di Richard Ginori 1735 e fare il punto sulle prossime iniziative, ribadendo l’impegno condiviso per il salvataggio e il rilancio dell’azienda simbolo di Sesto Fiorentino. A questo è servito il tavolo istituzionale svolto questa mattina nel palazzo comunale sestese, al quale erano state invitate tutte le organizzazioni sindacali presenti all’interno della manifattura di porcellane. Durante la riunione, alla quale sono intervenute le rappresentanze di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil, il sindaco ha anche illustrato il contenuto dell’ordine del giorno d’iniziativa della giunta e del Consiglio comunale che sarà presentato domani nel corso della seduta dell’assemblea cittadina.

Le parti hanno infine stabilito di continuare a tenersi in stretto contatto per monitorare gli sviluppi del bando di gara che dovrebbe individuare un nuovo acquirente per l’azienda. "Oggi, 21 gennaio 2013, i licenziati del Teatro del Maggio hanno incontrato Don Giovanni Momigli, in qualità di responsabile dei Problemi Sociali e del Lavoro della Curia. Il prelato ha testimoniato l’attenzione che il Cardinale, fin dal primo momento, ha prestato alla vicenda affidandogli il compito di sollecitare le parti interessate ad addivenire ad una soluzione positiva della trattativa" così i licenziati del Maggio aggiornano la loro battaglia sindacale contro le decisioni della Fondazione

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