Recupero ticket, dopo le cartelle pazze ecco il call center occupato fisso

Mugnai e Villa (Pdl) interrogano la giunta: «Per i cittadini, dopo il danno ora arriva la beffa di un non-servizio». La particolarità: l’onere della prova qui graverebbe sul cittadino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2013 13:42
Recupero ticket, dopo le cartelle pazze ecco il call center occupato fisso

Delle 13mila cartelle Equitalia con le richieste di pagamento per ticket non riscossi nella Asl 10 che hanno raggiunto nei giorni scorsi i fiorentini, ce ne sarebbero a centinaia di sbagliate. Il call center risulterebbe occupato fisso fin dall’orario di apertura, costituendo di fatto un non-servizio. Che vada potenziato? Che vada ripensato? Qualcosa andrà pur fatto. A chiederlo sono il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) e il suo collega sempre del Pdl Tommaso Villa, che questa mattina di levata si sono attaccati al telefono e lì son rimasti senza risposta alcuna per via delle linee costantemente intasate. Già venerdì scorso i due esponenti del Pdl avevano presentato un’interrogazione per chiedere spiegazioni e rimedi sull’ondata di ‘cartelle pazze’ – non la prima – abbattutasi come uno tsunami sui fiorentini.

Oggi, i due tornano alla carica per chiedere conto di un supporto, il call center, che a orecchio e croce sembra non supportare proprio un bel nulla. «La Asl 10 di Firenze – ricordano Mugnai e Villa nel loro documento – ha avviato l’attività di recupero crediti derivanti da ticket non pagati dall’utenza. Da quanto si apprende da un comunicato stampa della Asl 10, gli oltre 13mila solleciti al pagamento fatti da Equitalia per conto della Asl 10 stessa sono prorogati fino al 20 maggio 2013, termine entro il quale i fiorentini dovranno controllare la documentazione e sollevare obiezioni per la richiesta di pagamento di ticket non versati per prestazioni sanitarie ricevute fra il 2004 e il 2011 a Careggi e al Meyer».

Ebbene, osservano i consiglieri, intanto la prima anomalia: «Con questo sistema si ribalta l’onere della prova ponendolo a carico dell’accusato, cioè del cittadino, anche in ordine a richieste su ipotetiche prestazioni avvenute molti fa». In tutto ciò è intervenuta la direzione della Asl 10 che «avrebbe deciso di “rafforzare il personale” istituendo un numero verde 800.471471, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 17». «Tale servizio – si legge nell’interrogazione – dovrebbe essere a disposizione dei cittadini per dare risposte sui singoli casi, in particolare su quelli relativi alle prestazioni erogate in pronto soccorso».

Peccato che: «Dopo ripetuti tentativi telefonici effettuati dai nostri uffici nella giornata di lunedì 14 gennaio 2013, il numero risulta essere sempre occupato». E allora, domandano Mugnai e Villa all’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, "ritiene che un numero verde che di fatto risulta sempre occupato possa rappresentare un reale servizio reso alla comunità?"

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