Rossi ''per me nessun altro incarico'', Monti? ''è un liberale, diverso da me''

Nella conferenza stampa di fine anno il governatore della Toscana ha parlato di crisi economica, del futuro della Giunta Regioanle, di aeroporto, di politica nazionale e di Costa Concordia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2012 18:05
Rossi ''per me nessun altro incarico'', Monti? ''è un liberale, diverso da me''

FIRENZE – “Né posto né rimpasto”. Non è mancata, nella conferenza stampa di fine anno del presidente Enrico Rossi, una domanda sul suo futuro e sul futuro della Giunta regionale toscana nel dopo elezioni politiche. “Con i cittadini toscani io ho siglato un patto – ha sottolineato il presidente della Regione Toscana – né è all’orizzonte un altro tipo di incarico per il sottoscritto. Quanto ai componenti della Giunta, per adesso c’è solo un candidato alle elezioni del 25 febbraio: il giorno successivo rifletteremo sul risultato e il giorno ancora successivo prenderemo, per la Giunta, una eventuale determinazione”. A una domanda successiva circa un eventuale suo secondo mandato alla guida del governo toscano, Rossi ha glissato: “Ho ancora due anni pieni, poi chi dovrà valutare lo farà” mentre rispondendo “da esponente politico” a un altro interrogativo circa un possibile governo nazionale di coalizione tra Pd e forze centriste, Enrico Rossi ha fatto presente che Monti “è un liberale e, dunque, un qualcosa di assai diverso da me”. Ha poi spiegato di non condividere, di Monti, l’impostazione economica “basata sull’assillo di rimettere a posto i conti perché poi a risolvere tutto ci penserà il mercato.

Questa è certamente una ipotesi diversa dalla mia”. Aggiunto, comunque, che rispetto al “populismo di Berlusconi”, l’attuale presidente del Consiglio è certo “un signore rispettabile”, Rossi ha poi detto che “accordi e intese sono possibili, sia pure nelle reciproche differenze, in uno spirito autenticamente europeo che può vedere collaborazioni fra un Partito Popolare e un Partito Socialdemocratico” davanti alla “robaccia” rappresentata dal populismo. “Oltretutto non siamo un Paese di matti, disposti a farci turlupinare un’altra volta dal solito pifferaio”.

Guardando all'economia locale l'analisi del Governatore è che “Siamo in un quadro di grande difficoltà, ma ho fiducia in quello che in Toscana abbiamo fatto e stiamo facendo. Occorre però una svolta a livello nazionale. Non vediamo molta luce per il 2013 – ha ribadito – se non cambieranno le politiche nazionali di investimento e di supporto al credito. Tuttavia in questo anno difficilissimo la nostra è una delle regioni più dinamiche a livello nazionale. I dati Irpet parlano ad esempio di performance molto positiva dell’export nell’ultimo quadriennio, indicano segnali di reazione in settori industriali importanti e nella capacità attrattiva del turismo”. “Siamo una regione che ce la sta facendo – ha proseguito il presidente – che ha più fiducia in se stessa.

Una Toscana sana e che non ha abbassato i livelli di attenzione e coesione sociale, civile e inclusiva. Pur in presenza di tagli lineari del governo per oltre 500 milioni non abbiamo ridotto il livello del welfare, tutelando le fasce più deboli della popolazione, abbiamo tenuto in equilibrio il bilancio della sanità con i soli fondi sanitari, sostenuto l’autonomia dei giovani con il progetto Giovanisì, che ha dato ad altre 1300 ragazzi l’opportunità di fare impresa nei più diversi settori produttivi.

Abbiamo dimostrato con Fidi la nostra capacità di fare le differenza nel sostegno al credito, abbiamo sbloccato importanti opere pubbliche e infrastrutturali, Tav, Tirrenica, terze corsie, aeroporto. Abbiamo realizzato una vera e rigorosa spending review, che solo nel 2013 produrrà 44 milioni di tagli, e siamo in grado di rendicontare oltre a consistenti risparmi anche circa 100 enti eliminati”. “La nostra manovra finanziaria, ispirata a criteri di equità – ha detto ancora il presidente – ci mette nelle condizioni di affrontare il 2013 con serenità.

Abbiamo previsto di investire 778 milioni di euro, nella prima giunta del 2013, convocata per il 7 gennaio, affronteremo il tema dei fondi comunitari per il nuovo settennato, per metterci in condizione di essere pronti a bandirli a gennaio 2014. Nonostante questi nostri sforzi siamo preoccupati per la situazione molto negativa dell’occupazione, per i nostri giovani, perchè l’anno prossimo può riservarci contraccolpi negativi ulteriori se non interverranno fatti significativi a livello nazionale.

Il Censis parla di una divaricazione tra la sopravvivenza fonanziaria perseguita dal governo e la situazione di una società che lotta per la propria sopravvivenza. E’ questa divaricazione che va ricomposta. Tra le questione aperte e sicuramente cruciali del mandato di Rossi c'è la questione dell'areoporto di Peretola e il suo continuamente rimandato ampliamento. ''Io non ho cambiato opinione: la variante urbanistica per la nuova pista nell’aeroporto di Peretola andrà in porto solo se sarà costituita la holding tra Pisa e Firenze per una gestione unitaria degli aeroporti toscani - spiega - “Se non c’è la holding si ferma tutto”.

Una variante ha precisato Rossi che “non riguarda solo l’aeroporto di Peretola ma l’intera piana tra Firenze e Prato, con la scelta di vincolare un polmone di verde fondamentale per l’intera collettività. Il presidente si è quindi soffermato su tre aspetti della vicenda: la pista aeroportuale, la tutela dell’ambiente, il trasporto sostenibile con lo sviluppo delle infrastrutture su ferro per il trasporto pubblico. Il presidente ha anche parlato di Costa Concordia e racconta così la sua preoccupazione: "Mi affido al Governo e al ministro Clini verso cui nutro fiducia assoluta, ma confesso di iniziare a essere un po’ inquieto”.

Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, rispondendo – in conferenza stampa di fine anno – a una domanda di un giornalista sulle operazioni di rimozione della Costa Concordia, naufragata all’isola del Giglio ormai quasi da un anno (13 gennaio 2012). “La nave va portata via rapidamente e demolita nel porto più vicino, cioè Piombino – ha proseguito Rossi sottolineando come quest’ultima operazione potrebbe anche portare “una boccata di ossigeno” all’economia locale. “Sono inquieto perché erano stati presi impegni di rimuovere la nave entro Natale e questo non è avvenuto.

Adesso – ha concluso Rossi – occorre una decisione rapida evitando di restare nell’incertezza: noi abbiamo un progetto sul porto di Piombino e se partiamo subito siamo in grado di realizzarlo in tempi utili per ospitare il relitto; ma non c’è più tempo ed è per questo che occorre una decisione entro gennaio. Come Regione faremo per intero la nostra parte sia nei confronti del Governo che di Costa Crociere”.

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