Ataf, protesta degli autisti, il nuovo proprietario Moretti non esclude esuberi

Mauro Moretti AD di Ferrovie a Firenze non esclude esuberi nella nuova gestione di ATAF. Il sindaco Matteo Renzi è pronto ad occuparsi della forza lavoro, ma ricorda "Non hanno accettato l'accordo e adesso l'Ataf appartiene ad un soggetto privato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2012 16:04
Ataf, protesta degli autisti, il nuovo proprietario Moretti non esclude esuberi

Dal 1 dicembre 2012 Ataf è ufficialmente un’azienda privata: in quella data è infatti avvenuto il passaggio dalla vecchia proprietà, Ataf Spa, di proprietà pubblica, alla nuova, Ataf Gestioni Srl, società soggetta al controllo di Busitalia – Sita Nord. Il passaggio è avvenuto senza alcun tipo di accordo con i sindacati, non è stata firmata la clausola sdi salvaguardia che a detta degli impiegati nell'azienda fiorentina avrebbe concesso di inserire un paletto nelle scelte del nuovo proprietario. Mauro Moretti, AD di Ferrovie dello Stato era a Firenze stamani mentre i Cobas di Ataf protestavano sotto la Provincia di Firenze competente in materia di trasporti.

Al fianco del numero uno di Ferrovie anche il sindaco Matteo renzi per l'inaugurazione della nuova Cappella della Stazione di Santa Maria Novella officiata dal cardinale Giuseppe Betori. Moretti ha risposto ai cronisti in merito ai paventati esuberi e non ha escluso la possibilità che ve ne siano. 1200 unità impiegate risultano eccessive agli occhi degli economisti per poter intraprendere una nuova gestione del ramo d'azienda lasciato al soggetto privato. I sindacati avevano chiesto tutela, magari anche la possibilitàò di un paracadute che facesse convergere gli esuberi all'interno del comparto riservato all'Amministrazione comunale, una ricollocazione insomma.

L'accordo non c'è stato Matteo Renzi a pochi metri da Moretti ascolta e ricorda che i dipendenti di Ataf hanno rifiutato in tempi non sospetti l'accordo proposto per tenere in vita l'azienda pubblica. Leggesi quei 15 minuti di lavoro in più, che avevano suscitato il risentimento dei sindacati, ma che, secondo i comuni detentori del pacchetto ATAF, portavano dietro un ben più articolato programma di riduzione dei costi per far fronte alle problematiche gestionali. "Al tempo non hanno accettato l'accordo adesso c'è il soggetto privato, ma non mancherà la nostra presenza" ha sentenziato Renzi che ha aggiunto "Adesso mi occupo della Seves (Vetreria fiorentina) che credo sia un grande problema del quale mi sono interessato appena insediato e credevo fosse risolto". Nello stesso tempo si è svolto il presidio dei lavoratori del T.P.L.

Toscano durante il Consiglio Regionale. Erano presenti delegazioni di lavoratori delle aziende: Ataf, Copit, Lazzi, Cap, Tiemme, Atl e Clap. "Il presidio di oggi prosegue la mobilitazione, iniziata con lo sciopero regionale del 2 ottobre, per dire no alla gara regionale e in difesa del trasporto pubblico locale, mobilitazione che continuerà nei prossimi mesi con altre azioni di lotta. Altresì denunciamo il vergognoso rifiuto da parte del consiglio regionale di far salire una delegazione di lavoratori nell’aula del consiglio durante lo svolgimento dello stesso, nonostante questi si fossero presentati alla portineria con regolare documento di identità.

Questo dimostra ancora una volta la netta distanza tra la politica e i lavoratori-cittadini sui beni comuni come il T.P.L." “È dall’inizio della vicenda che Rifondazione sta dalla parte della RSU aziendale – afferma Andrea Malpezzi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – ed oggi torniamo a schierarci da quella parte. Abbiamo sempre sostenuto come la privatizzazione del trasporto pubblico fosse una scelta scellerata e contraria all’interesse dei cittadini e dei lavoratori di Ataf, ed oggi si incominciano a vederne le prime conseguenze.

Infatti, la prima cosa che i nuovi dirigenti hanno messo sul tavolo è stata un pacchetto di misure di incentivo all’esodo, ancora non precisate nei numeri e nei tempi, e l’annuncio del licenziamento di tre dirigenti.” “Il pericolo di licenziamenti è quanto mai reale – conclude Malpezzi – e auspico che le Istituzioni, sebbene Ataf sia ormai privatizzata, rimangano vigili su quello che la nuova proprietà ha intenzione di fare. Già il trasporto pubblico fiorentino, che Rifondazione continua a considerare un bene comune di primaria importanza, ha subito un grave attacco ed è stato letteralmente svenduto; adesso, non vorrei che anche sulla salvaguardia dei posti di lavoro si permettesse ai privati di fare come vogliono, rompendo il dialogo con i sindacati e lasciandogli così la possibilità di licenziare indisturbati.” "Preoccupanti le parole dell'amministratore delegato di Rf in merito al futuro di Ataf, da pochi giorni inglobata nel gruppo delle ferrovie.

Ecco che arrivano le conseguenze prevedibili della manovra che ha portato alla privatizzazione di ataf - commenta il segretario fiorentino Malpezzi - Prima si era parlato di incentivi all'esodo, oggi non si escludono esuberi e domani queste parole rischiano di essere tradotte in realtà. Spero che i lavoratori non verranno lasciati soli in questo passaggio dal pubblico al privato che rischia di risolversi nell'ennesimo licenziamento di massa. Come rifondazione voglio esprimere tutta la mia solidarietà alla rsu che, da mesi ormai, lotta contro questa disastrosa operazione, di cui per ora non vediamo i benefici ma solo i danni."

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