Barducci, Gestri e Fratoni varano il piano per i rifiuti

Siglato il testo che recepisce le osservazioni giunte da cittadini, associazioni ed enti. Adesso un ultimo passaggio nelle tre Giunte per approvare la delibera di ratifica da inviare al vaglio dei Consigli provinciali in vista infine dell’approvazione definitiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2012 16:42
Barducci, Gestri e Fratoni varano il piano per i rifiuti

Dopo l’analisi di 70 osservazioni giunte nelle sedi delle Province di Firenze, Pistoia e Prato è arrivata la firma tra le tre amministrazioni provinciali per l’Accordo per l'approvazione del Piano dei rifiuti. La sottoscrizione del documento arriva dopo il periodo dedicato alle osservazioni di cittadini, associazioni ed enti: 60 giorni durante i quali le tre Province hanno organizzato incontri pubblici di presentazione del Piano in modo da consentire la massima trasparenza e condivisione delle scelte.

La sigla dell’accordo è propedeutica ad un’ulteriore passaggio nelle tre Giunte, per la delibera di ratifica da inviare ai Consigli provinciali in vista dell’approvazione definitiva. “E’ evidente il beneficio in termini ambientali che emerge dalle scelte dell’attuale pianificazione rispetto ai precedenti Piani provinciali – affermano i Presidenti Andrea Barducci, Federica Fratoni e Lamberto Gestri siglando il documento – Nel conseguire finalmente l’autosufficienza impiantistica di ATO Toscana Centro, rinunciando ai costosi accordi di smaltimento con altri ATO, il nuovo Piano Interprovinciale pone le condizioni per invertire la tendenza relativa alla produzione dei rifiuti e per il conseguimento di percentuali di raccolta differenziata anche superiori al 70%.

Si tratta anche di un atto che sottolinea la lungimiranza dei tre enti nell’ambito ambientale e, più in generale, amministrativo e politico”. Il Piano Interprovinciale stabilisce le caratteristiche, le quantità e l’origine dei rifiuti da recuperare e smaltire, individua i metodi e le tecnologie di smaltimento, le zone idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti, dando infine conto del sistema di raccolta differenziata. Contiene la definizione degli strumenti attraverso cui raggiungere alcuni obiettivi, tra i quali l’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti.

Dal 2015, grazie alle previsioni di riduzione e differenziazione, e alle scelte impiantistiche contenute nel Piano, si prevede che l’ATO Toscana Centro non abbia più la necessità di rivolgersi ad altri territori – a differenza di quanto accade oggi - per smaltire i propri rifiuti. Tante le scelte “green” inserite nel piano: dalla riduzione dei rifiuti con comportamenti ecosostenibili da parte di enti pubblici e privati (in termini tecnici “Green Public Procurement”), attraverso la diffusione di politiche di diminuzione della produzione di rifiuti, all’implementazione della raccolta differenziata.

Nelle linee scelte dal piano anche la previsione di un non incremento della produzione dei rifiuti, il conseguimento di almeno il 65% di raccolta differenziata, la scelta di evitare un ulteriore consumo di territorio, valorizzando gli impianti esistenti con opportuni ampliamenti e comunque minimizzando il ricorso alle discariche. Le osservazioni Rispetto alle 70 osservazioni pervenute, quelle accolte integralmente sono state 6, parzialmente 28 mentre quelle respinte sono state 36. In seguito alle osservazioni pervenute, alle prescrizioni impartite dalla Regione Toscana ed alle raccomandazioni ricevute dall'Autorità competente per la VAS, il Piano adottato è stato quindi modificato in molti e significativi aspetti: in primo luogo è stata effettuata una revisione normativa del testo e sono stati utilizzati i dati statistici più aggiornati.

E' stato così possibile definire scenari futuri di produzione di rifiuti e di raccolta differenziata maggiormente cautelativi ed ambientalmente più sostenibili. Il Piano infatti prevede una stabilizzazione della produzione dei rifiuti nell'arco di quindici anni (2007-2021). E' stato anche rivisitato l'intero sistema impiantistico, semplificando ed eliminando diversi impianti, una volta giunti a fine vita. Soprattutto è stata prevista una vincolistica territoriale assai più restrittiva rispetto al passato.

Ciò significa che in molti siti non sarà più possibile costruire impianti di gestione dei rifiuti. Sono state infine individuate precise azioni di mitigazione dei potenziali impatti generati dal Piano, evidenziando la necessità di prevedere criteri di compensazione ambientale e di perequazione per i Comuni interessati dalla realizzazione degli impianti. Lo scenario di Piano, per non essere eccessivamente impattante nei confronti del territorio, prevede di realizzare un ampliamento della discarica de “Il Pago” nel Comune di Firenzuola e un recupero ambientale e volumetrico della discarica del “Fossetto” a Monsummano Terme.

Al tempo stesso, con l’andata a regime del nuovo piano è prevista la chiusura definitiva di un elevato numero di impianti oggi in esercizio, e cioè: la discarica di Case Passerini (Sesto Fiorentino), Casa Sartori (Montespertoli), Vigiano (Borgo san Lorenzo), Corliano (Cerreto Guidi), “Il Dano” (Pistoia). Nella stesura dei Piano Interprovinciale dei Rifiuti si è posta particolare attenzione al rapporto con altri piani e linee di governo del territorio già in essere, specialmente i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali e i vincoli ambientali delle tre Province. Infine, occorre ricordare l'avvio dell' attività dell'Osservatorio Interprovinciale dei Rifiuti, per il quale i Consigli provinciali detteranno a breve linee di indirizzo.

Si tratta di un organismo partecipato pubblico-privato, cui sarà affidato il compito di monitorare l'attuazione del Piano ed i relativi effetti, prevedendo il massimo dell’informazione e della tutela ambientale.

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