Primarie del PD: il programma... che c'è

L'opinione della giurista Fernanda Faini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2012 21:18
Primarie del PD: il programma... che c'è

di Fernanda Faini Le primarie del PD sono sicuramente un valore, una “cosa bella” perché sono espressione di democrazia, danno la parola ai cittadini, permettono il confronto interno fra i candidati. Confronto che dovrebbe muoversi sulle idee e sulle proposte diverse dei candidati sui complessi temi che riguardano il governo del Paese. Il condizionale utilizzato non è casuale, perché in realtà nel caso di Renzi si sente tanto, troppo spesso l’accusa dell’assenza di un programma.

Asserzione che blocca ogni possibile confronto di opinioni, perché, si dice, le sue proposte non ci sono. Ma in realtà, basta andare sul sito www.matteorenzi.it per trovare l’elencazione numerata delle idee, ognuna composta da proposte specifiche. C’è anche il pulsante “scarica il programma in pdf” per chi volesse vedere il documento integrale, scaricarselo o stamparlo. Ovviamente idee più o meno condivisibili dagli avversari diretti nella competizione delle Primarie.

Ma ci sono. E invece spesso il confronto auspicabile è rinviato o eluso dietro all’affermazione “non c’è un programma”. Perché? Cosa sta dietro questa negazione? C’è la chiusura a far partecipare al confronto il candidato troppo spesso appellato come “giovane e senza esperienza”. C’è la volontà di “mantenere le distanze”, non dare credibilità e attendibilità. E questo ricorda drammaticamente ciò che accade ogni giorno in tutti gli altri ambiti, si pensi al mondo accademico o al mondo del lavoro dove sovente sono chiuse le porte ai giovani proprio perché considerati privi di esperienza.

Anche in questo caso dietro non c’è nient’altro che quella gerontocrazia cui di recente i dati Eurispes ci hanno nuovamente messo di fronte a ricordarci il più grande ostacolo culturale che deve essere rimosso nel Paese. L’idea del circolo chiuso, degli “eletti”, della casta. Endemica e sottile si annida ovunque, in varie forme e modalità. In politica questa è una sua manifestazione mascherata, ma chiara fin troppo.

Il tentativo di liquidare il Sindaco di Firenze dietro all’aggettivo “giovane”, “senza esperienza” o dietro l’accusa senza fondamento di essere “privo di un programma” sono manifestazioni di non considerare l’altro alla pari, sono tentativi di esclusione. E’ compiere una differenza di trattamento rispetto a chi è dentro al cerchio di coloro che sono ritenuti degni del confronto. Non tanto diverso dalle tante esclusioni e diversità di trattamento che siamo costretti a vedere ogni giorno.

E’ un cercare di chiudere la partita prima di averla giocata. Anzi un cercare di darla vinta a tavolino. Attenzione allora perché ha ragione Gramellini quando dice che la casta è uno stato d’animo diffuso. Diffuso, persistente, endemico più di quanto si possa tollerare. Auspicabilmente da rottamare. Fernanda Faini, nata il 15/08/1979 a Firenze, giurista, è responsabile dell’assistenza giuridica e normativa in materia di amministrazione digitale, innovazione e sviluppo della società dell’informazione presso Regione Toscana.

Docente a contratto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. Collabora come docente con Formez PA. Autrice di pubblicazioni, docente di corsi di formazione e relatrice a convegni in materia.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza