Inaugurata Florens 2012

Renzi: «La cultura è occasione di ricchezza economica». Nencini: “Un evento che sottolinea la capitale della cultura”. Domani a Palazzo Vecchio il convegno “Museo, musei: allestimenti, comunicazione, linguaggi”. Parteciperà l’assessore Givone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2012 16:16
Inaugurata Florens 2012

FIRENZE– “Va reso merito al presidente Giovanni Gentile di non essersi mai arreso e di aver portato avanti questa manifestazione che sottolinea il ruolo di Firenze capitale della cultura e custode dei valori più alti, lascito del passato, che fanno ora da stimolo alla sfida che ci viene dalla costante innovazione del mondo contemporaneo”. Queste le parole di saluto dell’assessore regionale alle riforme Riccardo Nencini alla cerimonia di inaugurazione di Florens 2012, svoltasi stamani a Palazzo Vecchio.

“Essenza della cultura è sempre stata la ricerca della conoscenza come sinonimo di libertà. E la nascente borghesia fece della possibilità di istruirsi,e di accedere alla conoscenza, strumento principe di una nuova dinamica sociale – ha aggiunto Nencini – che permettesse la crescita di liberi cittadini, e di senso civico, dentro una società più accogliente”. “Firenze, con la Toscana tutta, ha fatto da culla a questo spirito – ha concluso il suo saluto l’assessore Nencini -. E a buon titolo oggi può ospitare questo evento dedicato al talento creativo che sviluppa idee, e sa dare vita ad un prodotto che diventa, qualunque esso sia, culturale nel senso più ampio del termine.

A partire dall’essere non più per pochi, ma messo a disposizione di una platea sempre più ampia senza perdere in qualità e possibilità di incidere positivamente nella vita delle persone. La Regione non ha voluto rimanere fuori da questo processo, anzi; per questo si è dotata di uno strumento, la legge che prevede sgravi fiscali per chi investe in attività culturali, che la pone all’avanguardia nello sviluppo della cultura e del rapporto tra pubblico e privato”. «Aumentare l’occupazione nel settore dei beni culturali e pensare a sgravi fiscali per chi investe in cultura.

Questo settore è occasione di ricchezza economica e mai come in questo momento provare a fare un laboratorio tra economia e cultura è determinante per aiutare il Paese a uscire dalla crisi». Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi, questa mattina nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, all’apertura di Florens 2012, biennale internazionale dei beni culturali e ambientali. «La gestione unificata dell’offerta con l’operazione della FirenzeCard – ha ricordato Renzi – e l’investimento su Palazzo Vecchio, passato da 380 a 508mila visitatori l’anno, sono due esempi per dimostrare un’idea di fondo della la città che si mette in movimento e crede a questo rapporto tra cultura ed economia.

Sugli Uffizi ancora molto è da fare perché mancano ancora 27 milioni di euro per completare l’ultimo lotto dei lavori». «Il primo passaggio è dunque quello di aumentare l’occupazione nel settore dei beni culturali – ha aggiunto il sindaco – c’è poi un bisogno una ristrutturazione della pressione fiscale. Il presidente della Fondazione Palazzo Strozzi Lorenzo Bini Smaghi ha lanciato una proposta specifica di sgravi fiscali per chi investe in cultura: se non andiamo verso un modello anglosassone, soprattutto americano, nel quale c’è la possibilità di poter detrarre dalle proprie dichiarazioni dei redditi i contributi per questo settore non avremo poi un atteggiamento serio verso gli investimenti nella cultura».

«La cultura è elemento identitario di un popolo, di una città – ha concluso Renzi – Firenze vive il proprio patrimonio culturale come un qualcosa, talvolta, di scontato. Ci siamo abituati alla bellezza e alla magnificenza ma Florens ci aiuta ad aprire gli occhi e tornare a guardare, ad esempio, il Battistero e a immaginare la città come luogo dove le eccellenze di confrontano e, talvolta, si contendono. Ripartire, dunque, dalla bellezza perché la cultura nutre l’anima: noi abbiamo bisogno di essere un città che ricorda a sé stessa di avere un’anima e non solo un insieme indistinto di pietre.

Una città che, grazie a quest’anima, prova a nutrire il proprio futuro della forza struggente della bellezza». Si parlerà di musei, social media, smart cities e percorsi di visita nelle città intelligenti, ma anche di allestimenti e tecnologie immersive, di formazione, gaming e fruizione personalizzata nel convegno internazionale “Museo, musei: allestimenti, comunicazione, linguaggi” che si terrà domani nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Il convegno, che fa parte della “Settimana internazionale dei Beni culturali e ambientali Florens 2012”, in corso da oggi fino all’11 novembre in città, è organizzato dai Musei civici dell’assessorato alla cultura e contemporaneità del Comune.

I lavori (inizio ore 9) saranno introdotti dall’assessore alla cultura Sergio Givone, dal direttore creativo di Florens Davide Rampello, dal direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana Isabella Lapi e dalla soprintendente al Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini. Tra i vari relatori saranno presenti ospiti internazionali come Nancy Proctor, responsabile della Mobile Strategy & Initiatives dello Smithsonian Institution di Washington, e Mkheil Tsereteli, vicedirettore del Georgian National Museum di Tbilisi in Georgia.

“Il convegno è un’occasione di confronto e discussione sul concetto di smart city interpretato per la prima volta nella sua declinazione culturale: una ‘città intelligente’ è una città capace di fare sistema con le sue risorse culturali e di offrirle a cittadini e visitatori sotto forma di percorsi di visita all’interno della città, fuori e dentro i suoi musei”, dichiarano le due responsabili scientifiche del convegno, Laura Longo della Direzione Cultura del Comune di Firenze e Stefania Chipa del Communication Strategies Lab dell’Università di Firenze.

“I musei sono nodi dell’infrastruttura culturale della nostra società - aggiungono -. Connettendo questi nodi alle infrastrutture digitali e informatiche possiamo dare vita a un ambiente che valorizza il patrimonio culturale, alimentando le iniziative innovative che servono a rispondere alle nuove necessità della società. Questo è il concetto alla base del Cloud Museum, il nuovo progetto di valorizzazione del patrimonio museale di Firenze al quale il Servizio musei del Comune sta lavorando nell’ambito del progetto di raddoppio della superficie museale di Palazzo Vecchio e del Museo del ‘900 alle Leopoldine”.

“Il Cloud Museum - spiegano Laura Longo e Stefania Chipa - è una piattaforma concettuale che si connette all’infrastruttura digitale di cui Firenze è già dotata (wi fi e open data) per creare un ponte fra indoor e outdoor, fra sistema museale e vie della città. Il wi fi, le piattaforme per la geolocalizzazione dei contenuti, assieme a nuovi sviluppi con Realtà aumentata e Social media, consentiranno ai musei di intrecciare i propri percorsi di visita con quelli della città”. Nel pomeriggio, poi, (a partire dalle 14,45) l’assessore Givone modererà il focus su “Museo e linguaggi” dal titolo “Parlo mi senti? Musei e linguaggi”, che si terrà nel Salone dei Cinquecento.

La discussione sarà introdotta da Massimo Negri, direttore scientifico di Genus Bononiae. Interverranno Martina De Luca, funzionaria della Galleria nazionale di arte moderna di Roma, Francesco Antinucci, direttore di ricerca all’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione (Cnr Roma), Luca Basso Peressut, coordinatore del dottorato in Architettura degli interni e allestimento al Politecnico di Milano, Alessandro Goppion, direttore e amministratore unico del Laboratorio Museotecnico Goppion di Milano, e Claude Benassai della Misericordia di Firenze.

La partecipazione al convegno è gratuita.

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