Abolire le Regioni. Sgarbi e Razzanelli pensano a un referendum (VIDEO)

L'ex sindaco di Salemi dice la sua su Matteo Renzi: "E' amattissimo da Berlusconi perchè il centrodestra è morto".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2012 16:35
Abolire le Regioni. Sgarbi e Razzanelli pensano a un referendum (VIDEO)

Snellire l'apparato burocratico del sistema Italia. Dopo lo scandalo di Fiorito nella Regione Lazio gli enti locali sono sotto la lente d'ingrandimento della Magistratura e ora anche dalla Corte dei Conti che stando alla nuova proposta di legge anticipata ieri dall'Ansa d'ora in poi dovranno sorvegliare sulla regolarità dei bilanci di Regioni e Comuni che hanno così l'obbligo del pareggio. Eliminare le attuali venti Regioni del Paese istituite nel 1970 e sostiturle con tre macroregioni: Nord, Centro e Sud è l'idea della Lega Nord oggi portata in conferenza stampa dal capogruppo della Lega Nord Mario Razzanelli .

A condividere l'idea di partenza di Razzanelli, ma non la sua ricetta compensativa c'erano anche il critico d'arte ed ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e il gionalista e politico dell'Idv Carlo Vulpio . Stando alla Corte dei Conti l 'Italia spende all'anno 6,6 milliardi di personale. Dal momento che competenza fondamentale di una Regione, l'80% della sua spesa, è gestire il comparto della sanità che ci costa all'incirca 108 miliardi l'anno - dichiara Mario Razzanelli - pensare che circa sette di questi vengono spesi per pagare gli stipendi dei dipendenti è inconcepibile.

Tale costo del personale rappresenta in pratica circa un quarto del deficit nazionale. La Lega propone la soluzione delle Macroregioni cioè la costituzione di 3 macroaree geografiche in cui il 75% delle tasse deve rimanere in loco, solo il 25% invece deve essere destinato allo Stato centrale. Eliminarle del tutto senza istituire enti territoriali sostitutivi ma delegare le attuali funzioni a ipotetiche commissioni regionali interparlamentari è invece l'idea condivisa da Vittorio Sgarbi e da Carlo Vulpio .

"Sdoppiare nelle attuali regioni ordinarie il potere dallo Stato si traduce in un'eccedenza inutile. L'unico vero decentramento è quello dei Comuni, l'Ente regione non spende soldi per sè, ha funzioni meramente pratiche ma è priva di valori ideali, che invece è la prerogativa essenziale della politica: è chiamata a smistare una serie di finanziamenti che lo Stato eroga. Se a farlo da domani sarà una commissione regionale interna al Parlamento o l'ente Regione al cittadino non cambia nulla".

L'opinione di Vittorio Sgarbi sullo scandalo Fiorito è lapidaria: "E' diventato un ladro perchè non aveva nulla da fare. Fiorito è l'emblema dell'inutilità del consigliere regionale che svolge solo funzioni contabili". Il progetto che Sgarbi condivide con il consigliere leghista Mario Razzanelli è quello di un referendum. Per il prossimo 23 novembre un simposio a Firenze sul tema “Come superare l’istituzione delle regioni”.

Anche quando si passa a parlare di politica nazionale e delle formazioni attualmente in campo il leader del Partito della Rivoluzione non fa sconti: "Il centrodestra è morto e Matteo Renzi non mi sembra un rivoluzionario .

E'amatissimo da Berlusconi, Verdini e da dell'Utri, fu io il primo a dirglielo durante una trasmissione della Gruber, mi guardò stranito. La verità è che la destra lo guarda con favore non per un difetto di origine di Renzi ma perchè il centrodestra è ormai un deserto; c'è una vita straordinaria nel movimento extraparlamntare di Grillo e uno straordinario movimentismo nel centrosinistra con Bersani che rappresenta l'eredita della ex Pc da un lato e l'offerta di Vendola dall'altro, e poi Renzi nella sua espressione più liberale.

E' chiaro che nel deserto quei pochi che soffrono la loro morte vedono Renzi come quello che gli da la mano più vicina ma non è colpa di Renzi. Questo però significa che in Italia il bipolarismo è morto". FilDAmi

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