TAV a Firenze: stanno per partire gli scavi?

Ma il commissario europeo Potocnik al presidente della Regione Toscana: “La informo che i miei servizi non mancheranno di dare riscontro all’esposto dell’associazione Idra”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2012 13:40
TAV a Firenze: stanno per partire gli scavi?

La Commissione UE si è astenuta sul Regolamento attuativo dell’art. 184 del D.Lgs 152/06 (Testo Unico sull’Ambiente), presentato a suo tempo dai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e trasporti, che permette di trasformare lo smarino degli scavi per le grandi opere (calcestruzzo, bentonite, polivinicloruro, vetroresina, miscele cementizie ed additivi) in sottoprodotti, cioè terre riutilizzabili. In tal modo il decreto della Regione Toscana, che aveva classificato come rifiuti le enormi quantità di terre che produrrebbe lo scavo del Passante AV di Firenze, non sarebbe più di ostacolo all’avvio dei lavori.

Questa astensione della Commissione UE ha avuto il plauso unanime dei costruttori e del Presidente della Regione, Enrico Rossi, che intravedono lo sblocco del cantiere del tunnel ferroviario e anche di altre grandi opere, come il by pass del Galluzzo e la Variante di valico. “Avevano un tempo entro il quale pronunciarsi e non l’hanno fatto. Significa che non c’è la volontà di fermare quel regolamento, che può proseguire il suo corso verso la pubblicazione”. Così, nel virgolettato attribuitogli dalla stampa, il direttore dei Trasporti della Regione Toscana Riccardo Baracco avrebbe commentato alcuni giorni fa la notizia, proveniente da Bruxelles, secondo la quale non è configurabile alcun silenzio assenso in merito alla questione se il progetto di regolamento sulle terre da scavo del governo italiano violi, o meno il diritto ambientale UE.

Nelle ore immediatamente successive è pervenuta all'associazione AntiTav Idra una precisazione del commissario europeo all’Ambiente Janez Potočnik: i suoi servizi “non mancheranno di dare riscontro all’esposto dell’associazione Idra”, su cui il deputato europeo Andrea Zanoni aveva sollecitato il 20 luglio scorso l’attenzione del commissario. Nella risposta trasmessa a Zanoni, Potočnik aggiunge, quasi a rispondere indirettamente alla Regione Toscana: “La informo inoltre che, qualora le Autorità italiane disciplinassero lo smaltimento delle terre e rocce da scavo in modo incompatibile con la direttiva 2008/98/CE, la Commissione non esiterà ad adottare le iniziative necessarie per garantire il rispetto del diritto UE da parte della Repubblica italiana”.

Idra ha trasmesso immediatamente la nota del commissario europeo all’Ambiente al presidente della giunta regionale toscana Enrico Rossi e agli assessori Annarita Bramerini e Luca Ceccobao. Da parte della UE non sono però da escludere interventi sanzionatori di altro genere dato che analoghe iniziative del Governo italiano in contrasto con la normativa comunitaria e con la stessa legislazione nazionale avevano causato in passato una condanna dell’Italia da parte della Corte europea di Giustizia.

Una volta però che il Decreto sarà comparso sulla Gazzetta Ufficiale, Ferrovie, Nodavia riprendereanno lo scavo. Indipendentemente dalla vicenda Passante AV e stazione Foster restano intanto irrisolti i tanti problemi del nodo ferroviario fiorentino, come ammesso ormai apertamente dalle stesse Ferrovie. Se il sottoattraversamento AV di Firenze e la stazione Foster verranno realizzati chi provenendo da una qualsiasi città della Toscana, o da una vicina regione cercherà una coincidenza con l’AV dovrà prevedere una perdita di tempo aggiuntiva compresa tra i 15 e i 30 min di doppio trasbordo e percorrenza per coprire, prima con una navetta (treno ordinario a binario unico) poi con scale mobili, la distanza di 1500 m.

tra la stazione di S. M. Novella e l’imbarco sotterraneo alla Foster. Scompariranno così i vantaggi della situazione attuale per la quale a Firenze, nella stazione di testa, o nelle due stazioni di transito, si ottengono, su piattaforme contigue e con percorsi minimizzati, tutti i collegamenti possibili tra AV e le destinazioni regionali, interregionali, o nell’area metropolitana. Si viene così a vanificare il privilegio, per tutta la Regione, di avere una fermata TAV a Firenze. Il calendario degli impegni per i soggetti sottoscrittori doveva partire dalla definizione da parte della Regione e del Comune di Firenze del Programma dei servizi, cioè quali treni, per quali zone, in che tempi.

Su questa base RFI avrebbe prodotto uno studio di fattibilità per definire in modo puntuale le caratteristiche del Modello di esercizio e una proposta di progetto orario a sottoattraversamento realizzato. A quasi un anno da quell’Accordo però di quel Programma spettante all’autorità politica non c’è traccia. RFI è così pienamente legittimata a non far niente. E mentre niente si muove nell’attesa della conclusione o del naufragio della Grande Opera del sottoattraversamento AV (un’attesa che potrebbe prolungarsi per molti anni), le cose peggiorano di giorno in giorno senza che si adottino gli adeguamenti infrastrutturali e tecnologici necessari a superare le secolari criticità del Nodo.

Criticità elencate in quell’Accordo dalla stessa RFI:

§ due soli binari utilizzabili per i Servizi Regionali e Metropolitani tra Rovezzano e Campo di Marte (tratta per la quale si ipotizza l’adozione del sistema a sezioni di blocco ridotte per aumentare la capacità) § due soli binari tra Campo di Marte e Rifredi in superficie per ospitare tutto il traffico di cintura § presenza di bivi fra Rifredi e Empoli con limitazioni per interferenza tra servizi § coesistenza impossibile dei servizi AV e di quelli regionali e metropolitani sulla tratta Rovezzano-Valdarno nord con conseguente pesante penalizzazione delle relazioni con Arezzo e il sud della Toscana e col Valdarno Medio Superiore
incompatibilità che per RFI potrebbe essere superata “valutando anche la possibilità di utilizzare treni regionali in grado di raggiungere velocità di 200 chilometri ora”. "L’adeguamento del Nodo ferroviario fiorentino è un obbiettivo prioritario per assicurare l’accessibilità ai servizi nazionali da ogni parte della Toscana -contestano dai Comitati dei CITTADINI dell'AREA FIORENTINA- A questo fine si deve prevedere l’ammodernamento di tutti gli apparati di segnalamento e controllo delle linee, l’aumento della alimentazione e delle sottostazioni per garantire accelerazioni e velocità commerciali adeguate, un adattamento delle stazioni ai nuovi servizi, l’acquisto di materiale rotabile idoneo, con alte prestazioni in termini di accelerazione ed incarrozzamento (cfr ad es.

RER parigina) . Si tratta di un grande progetto, per il quale impiegare parte dei 90 milioni che Ferrovie con quell’Accordo ha messo a disposizione del Comune di Firenze. Una Grande opera per la quale deve essere avviata una procedura per un Dibattito Pubblico in base alla Legge Regionale 69/07".

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