Il timore di Oreste Giurlani: i big del Pd affaccendati a spartirsi le poltrone

Sulle Primarie il presidente Uncem: "vanno assolutamente fatte senza tranelli e limitazioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2012 17:15
Il timore di Oreste Giurlani: i big del Pd affaccendati a spartirsi le poltrone

Un Partito Democratico che al fischio di inizio è già chiuso in difesa. La sensazione è che l'obiettivo non sia vincere ma non perdere. La differenza è sostanziale. Si spiegherebbero così gli attacchi ad effetto domino che in questi giorni dai vertici del partito arrivano allo spregiudicato sindaco di Firenze sull'onda della ribalta nazionale. L'impressione è che se davvero Matteo Renzi dovesse candidarsi alle Primarie e vincerle sarà più per demeriti altrui che per meriti propri. Ma in ogni caso sarebbe una vittoria piena.

Ciò che certo a Renzi non manca è la voglia di rischiare, di provarci. Quella che annuncia, almeno a parole, è una Rivoluzione. Non si può dire altrettanto dei big del Partito Democratico. A sostenerlo è un bersaniano d'ok Oreste Giurlani Presidente di UNCEM Toscana che in una lettera aperta parla di "patto dei maggiorenti" . "Così la stampa, di destra e di sinistra, -esordisce Giurlani- descrive un Pd affaccendato, nei suoi massimi vertici, a preparare l'organigramma del futuro governo di centrosinistra con relative cariche istituzionali (presidente della Repubblica e presidenti di Camera e Senato).

I vertici del Pd, insomma, secondo queste ricostruzioni, sarebbero intenti a garantire poltrone a tutti i "big" del partito , che da diversi lustri ricoprono o hanno ricoperto incarichi di responsabilità, nel partito stesso e nelle istituzioni. Il segretario Bersani dice che non esiste nessun patto del genere. Spero proprio, anzi credo, che sia così e che quelle dei giornalisti siano, quantomeno, delle esagerazioni. Lo voglio credere perché altrimenti il Pd starebbe imboccando la peggiore delle vie - prosegue Giurlani- .

In primis perché ancora una volta darebbe per scontato quello che non è, cioé una vittoria alle prossime elezioni politiche e quindi la formazione di un conseguente governo di centrosinistra; inoltre perché attuerebbe scelte di puro cinismo politico che gli si rivolterebbero contro. Il Pd è il primo partito ad avere scelto le elezioni primarie per la scelta dei propri candidati, vuol essere una forza politica aperta ai cittadini, lontana da vecchi modelli partititi, dove tutto si decideva nelle segrete stanze.

Quindi la sola idea che i "maggiorenti" lavorino a preparare loro futuri ruoli di responsabilità cozza contro quell'idea di partito per la quale ci battiamo da anni". L'analisi di Giurlani si sofferma poi sulla competizione delle Primarie per la scelta del leader del centrosinistra: "vanno assolutamente fatte e fatte alla luce del sole - dice-, senza tranelli e limitazioniche suonino come la volontà di precostituire un risultato. Lo dice un sostenitore di Bersani, convinto che proprio Bersani possa rappresentare al meglio quel giusto incontro fra competenza ed esperienza e, allo stesso tempo, quell'apertura a forze giovani e innovative delle quali non solo il Pd ma l'intero Paese ha grande bisogno".

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