Lavoro, Simoncini: Tanti strumenti della Toscana a sostegno dell’occupazione

Il rientro dopo la pausa estiva non promette ancora la fuoruscita dalla crisi che, anche per i prossimi mesi, non si prevede allenterà la sua morsa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 settembre 2012 14:56
Lavoro, Simoncini: Tanti strumenti della Toscana a sostegno dell’occupazione

Il rientro dopo la pausa estiva non promette ancora la fuoruscita dalla crisi che, anche per i prossimi mesi, non si prevede allenterà la sua morsa. Ma la Toscana non è inerme: da tempo ha predisposto misure per contenere gli effetti più negativi, sostenendo l’occupazione e la tenuta sociale e, nello stesso tempo, costruendo le condizioni per un rilancio del sistema produttivo. “La Regione, anche di fronte ai crescenti tagli legati alle politiche del governo, ultimi dei quali quelli imposti dalla spending review – sintetizza l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – non ha sottratto un euro alle risorse per economia e lavoro.

Abbiamo invece utilizzato la razionalizzazione della spesa per trovare nuove fonti di finanziamento tali da consentirci di mantenere e incrementare gli strumenti a nostra disposizione per fronteggiare la crisi. Possiamo così contare, anche in questa fase durissima per i bilanci regionali, su una serie di misure, alcune delle quali già collaudate con successo e altre di più recente avvio. Si tratta di misure finalizzate al sostegno dell’occupazione ma che, in molti casi, introducono anche correttivi in grado di favorire quel cambio di passo che riteniamo indispensabile per lo sviluppo.

Un esempio per tutti, la nuova legge che punta a favorire l’autoimprenditorialità di giovani e donne, oggi ai margini del mercato del lavoro mentre, invece, costituiscono un fattore di innovazione indispensabile per innescare la ripresa”. I filoni sui quali agiscono le misure varate dalla Regione sono la legge per l’imprenditoria giovanile e femminile; le iniziative a favore dei soggetti svantaggiati;le misure a sostegno dell’occupazione. A questi si aggiungono i tirocini formativi, il fondo per l’anticipo della Cassa integrazione straordinaria ai lavoratori senza stipendio da almeno due mesi, il fondo di garanzia per i lavoratori atipici (oltre 1000 richieste per 4 milioni di euro); l’integrazione al reddito dei lavoratori con contratto di solidarietà. Contratti di solidarietà Una delle misure più utilizzate è l’integrazione al reddito dei lavoratori con contratto di solidarietà: viene richiesta dall’azienda per i suoi dipendenti direttamente alla Regione.

Fino ad oggi sono state liquidate 206 domande di contributo che hanno coinvolto 6.800 lavoratori, per un totale di circa 8 milioni di euro già erogati. L’integrazione della Regione consente ai lavoratori di compensare la ridotta retribuzione conseguente alla riduzione dell’orario fino a raggiungere il 90% dello stipendio (per le aziende in Cassa integrazione straordinaria). “Abbiamo deciso di rafforzare questa misura – afferma Simoncini – perchè è molto richiesta. Si tratta, infatti, di una formula particolarmente efficace, che consente di non interrompere il lavoro anche nelle situazioni di crisi e di mantenere comunque il lavoratore legato al posto di lavoro.

La giunta, su mia proposta, ha inserito uno stanziamento ulteriore per questo nell’ultima variazione di bilancio: 1 milione e 100 mila euro che vanno ad aggiungersi al milione ancora disponibile e che serviranno a fare fronte alla crescente domanda”. Fare impresa La nuova legge 21, quella su imprenditoria giovanile e femminile, è entrata in vigore nel 2011. Mette a disposizione di giovani fino a 40 anni, donne (senza limiti di età), lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali tre possibili strumenti: garanzie su finanziamenti bancari, contributi per la riduzione dei tassi di interessi, assunzione di partecipazioni di minoranza nel capitale dell’impresa per le società costituite da giovani e a carattere innovativo).

Il budget complessivo è di 12,2 milioni in tre anni. A fine giugno le domande presentate sono state 691, di cui 472 per finanziamenti inferiori ai 50 mila euro e 219 superiori. Le richieste ammesse al finanziamento da Fidi Toscana sono 336, di cui circa 80 hanno avuto già il finanziamento.. Il 56% di queste sono imprese femminili; il 44% giovanili. Nella quasi totalità dei casi (96%) si tratta di microimprese, molte delle quali di nuova costituzione (82%) e operanti nei settori terziario (47% commercio; 27% servizi).

Il 10% opera nei settori industria e un 7% nell’artigianato. Misure per l’occupazione Il settore lavoro gestisce dal 2010 una serie di aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione. Negli anni 2010 e 2011 sono stati utilizzati da 2800 imprese per un totale di oltre 4.700 lavoratori (ad esempio sono stati assunti grazie ad essi oltre 600 donne, 160 giovani laureati e stabilizzati oltre 1500 precari), per un ammontare complessivo di contributi pari a circa 25 milioni. La Per il 2012 le risorse disponibili sono circa 19 milioni di euro. Si tratta di contributi per l’assunzione, a tempo indeterminato, di donne sopra i 30 anni, disoccupate o inoccupate; per assunzioni a tempo indeterminato o determinato di giovani laureati; di dottori di ricerca; di lavoratori provenienti dalle liste di mobilità; per la stabilizzazione di lavoratori, da contratto a tempo determinato a indeterminato.

In questi ultimi due casi (mobilità e stabilizzazione, si prevede un incremento del contributo per le donne over 45 e gli uomini over 50). E ancora, sono previsti contributi per coloro che hanno perso il lavoro a non più di 5 anni dalla pensione (anche in questo caso con una maggiorazione per le donne). Inserimento svantaggiati Il nuovo bando è uscito a giugno. Da quella data i datori di lavoro possono fare domanda per incentivi, voucher formativi, voucher di conciliazione, con l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro donne disoccupate over 40, disoccupati over 50, disabili, soggetti svantaggiati come ex detenuti, alcolisti, malati psichici, ecc.

L’entità del contributo è commisurata alla durata del contratto di assunzione e al profilo professionale del lavoratore. Le risorse sono in tutto 6 milioni di euro. Tirocini In Toscana la retribuzione dei tirocini formativi è legge. La misura, che per il 2012-13 conta su circa 10 milioni, punta a contrastare lo sfruttamento dei giovani e a riportare lo strumento al suo valore formativo, prevede il cofinanziamento da parte della Regione per 300 euro, il resto a carico dell’azienda. Dal giugno 2011 sono stati autorizzati 2922 tirocini (una media di oltre 200 domande al mese), per un importo complessivo di poco meno di 4 milioni. Il calendario delle vertenze La ripresa dopo la pausa di agosto riporta sul tavolo della Regione alcune grandi vertenze aziendali di grande rilevanza per l’economia toscana.

Nei prossimi giorni sono in calendario incontri, sia in sede regionale che nazionale: per l’ex Eaton (a Massa il 7 settembre), per il comparto del Camper (11 settembre, a Roma al Ministero dello sviluppo economico), Nuovi Cantieri Apuania (12 settembre, Ministero), De Tomaso ed ex Isi (13 settembre, Ministero), Richard Ginori (14 settembre), Floramiata (17 settembre). Occupazione, i dati Istat aprile-giugno in Toscana meno negativi del resto d’Italia Lieve incremento dell’occupazione e diminuzione del tasso di disoccupazione: rispetto al primo trimestre del 2012, i mesi da aprile a giugno hanno visto la Toscana registrare dati meno negativi rispetto al resto delle regioni del centro nord e della media nazionale.

Lo dicono i dati Istat, usciti venerdì e subito rielaborati in chiave toscana dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro. Nel secondo trimestre del 2012, gli occupati si attestano su 1.566.000, dato che rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,2%). Rispetto al trimestre precedente si registra un moderato incremento (+1,4%, pari a +22.000 unità). L’evoluzione occupazionale tendenziale della Toscana nel secondo trimestre (+0,2%) è risultata migliore sia di quella italiana (-0,2%) che di quella del Centro-Nord (entrambe -0,1%). Il tasso di occupazione si attesta sul 64% (era 63,9% nel II trimestre 2011). Nel secondo trimestre dell’anno, le persone in cerca di impiego sono 130mila, 30mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

Sono tuttavia in diminuzione sul trimestre precedente, quando i disoccupati risultavano 141mila. Il tasso di disoccupazione sale al 7,7% quasi 2 punti percentuali in più rispetto al 6% del II trimestre 2011, secondo una dinamica migliore rispetto alla media del Paese (+2,7%), del Nord (+2,3%) e del Centro (+2,3%). Rispetto al trimestre precedente si registra invece una diminuzione (8,4%). Guardando ai settori economici, appare in diminuzione il dato nell’industria totale (-5,5% tendenziale) mentre è positiva la variazione nei servizi (+3%).

In calo netto gli occupati agricoli (-7,5%), per i quali le oscillazioni stagionali sono, com’è noto, rilevanti e le stime avvengono su un campione ristretto. Giovani. I dati Istat ufficali consentono aggiornamenti solo annuali a livello regionale, ma i segnali di un netto peggioramento sono emersi già nel recente passato. Il tasso di disoccupazione della Toscana tra i giovani 15-24enni nell’anno 2011 era risultato al 24,9%, in ascesa rispetto al 23,1% del 2010 (restando comunque sotto quattro punti percentuali rispetto alla media nazionale). Cassa integrazione in salita Alla vigilia della pausa estiva la Toscana registrava un forte aumento della Cassa integrazione: luglio 2012 si è chiuso con un + 53,2% (rispetto allo stesso periodo del 2011 e un +36% rispetto al mese precedente) legato soprattutto al rialzo della cassa straordinaria e ordinaria.

In termini assoluti le ore autorizzate nei primi sei mesi dell’anno sono state circa 29 milioni di cui circa 12 milioni di Cigs, 11 milioni di Cassa in deroga e oltre 6 milioni di cassa ordinaria. La Toscana si è distinta per un forte ricorso alla cassa integrazione in deroga che viene autorizzata dalla Regione a partire dal maggio 2009 e permette di fronteggiare numerose situazioni di crisi aziendale intervenendo su imprese o settori altrimenti non coperti da ammortizzatori. Da ottobre 2010 la Regione autorizza anche la mobilità in deroga: le richieste sono state 3.653.

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