Banca Mps: il mercato d'arte fuori dalla crisi

Continua la fase di grazia dell’arte italiana: i fari del collezionismo internazionale puntati sui nostri grandi maestri del XX secolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2012 18:04
Banca Mps: il mercato d'arte fuori dalla crisi

Splende il sereno sul mercato dell’arte trainato dal segmento Post War che registra tassi di unsold ai minimi livelli. Sono i risultati del dodicesimo Art Market Report, elaborato dall’area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena, che sintetizza i risultati del primo semestre 2012, analizzando i soli battuti delle maggiori aste ricorrenti mondiali degli ultimi sei anni. I risultati consuntivi del 2012 confermano la fase di euforia attraversata dal mercato che, da una parte, registra una pioggia di record nell’arte contemporanea e moderna e dall’altra esige cataloghi sempre più ricercati e di qualità. Questi i principali punti della ricerca: Mercato della pittura: i risultati consuntivi del I semestre 2012 mostrano numerosi fattori positivi e un ritrovato clima di fiducia dopo la fase di assestamento degli ultimi 3 anni, come testimonia l’andamento di MPS Global Painting Index[1] in progresso del +23,8 % rispetto all’ anno precedente.

Il mercato tuttavia resta ancora lontano dal picco del 2008, ma la ripresa sembra oggi sostenuta e solida nei segmenti a maggior capitalizzazione: MPS Art Pre-war Index (+17,8% su anno precedente) e Mps Art Post war Index (+ 75,7% su anno precedente) sulla scia dei nuovi record mondiali di questo semestre. La ripartizione del fatturato per aree geografiche riconsegna agli Stati Uniti il ruolo di mercato leader d’eccellenza nel panel di aste considerato (con una quota internazionale del 47,3%).

Londra mantiene sostanzialmente immutata la quota del proprio fatturato (40%), la zona Euro, dopo l’inaspettato exploit dell’anno scorso, ritorna a livelli più congrui alla dimensione sempre più marginale del mercato (3,8%). Nonostante il Mps Asian Global Index mostri un arretramento su anno precedente del -9%, continua il grande fervore nel mercato asiatico: il calo anno su anno dell'indice risente da una parte della scelta dei collezionisti asiatici e russi di comprare attivamente su altre piazze, dall’altra dell'ottima performance registrata dall'indice nel I semestre dello scorso anno.

Nel I semestre 2012 si confermano i tassi di unsold medi registrati nel 2011, stabili nella misura del 23% e in netta diminuzione dai livelli del 2008 (27,4%). Sulle piazze internazionali si sono registrati tassi di unsold pari a circa il 25%, mentre in Asia prevalgono tassi di unsold largamente inferiori (16%). Nell’analisi per comparti, il Mps Art Old Masters e 19° sec. Index registra una flessione nel I semestre del 2012 del -16,7% rispetto all’anno precedente, mentre si attende un trend di crescita per il secondo semestre, seguendo la normale stagionalità del settore. Il comparto Pre War è in ripresa rispetto al I semestre del 2011 (+17,7% circa), sulla scia dei brillanti risultati ottenuti nelle aste newyorchesi di maggio, tra i quali ritroviamo il nuovo record mondiale registrato dall’ “l’Urlo” di Munch, aggiudicato per circa 120 milioni di $. Il Mps Art Post War Index rappresenta il comparto maggiormente interessato dalla ripresa, con una variazione rispetto al I semestre 2011 del +75,7%, galvanizzato dai nuovi record prices stabiliti dagli artisti più storicizzati e da un’offerta ricca di opere di assoluta qualità. Nei cataloghi di arte contemporanea, infatti, è sempre più predominante la presenza di opere appartenenti ad una fascia alta (circa il 37% dei lotti battuti), mentre è in grossa contrazione la fascia media.

Netto il divario tra i lotti venduti di fascia alta in USA e in UK (rispettivamente 40,1% e 35,8%) rispetto all’Europa (20,5%). Diminuisce l’importanza della piazza italiana ma l’arte italiana aumenta il suo appeal nella scena internazionale. Le settimane di aste milanesi di questo maggio hanno confermato gli eccezionali risultati delle Italian Sales dell’ottobre scorso: i grandi maestri italiani del XX secolo stanno sempre più incontrando i favori della raffinata clientela del collezionismo internazionale e vengono comprati sia per fini collezionistici sia per fini speculativi di lungo periodo, in quanto oggi reputati dal mercato veri e propri beni rifugio. Tra i nuovi mercati emergenti, oltre a Dubai, si segnala anche il Brasile che (al pari del Messico) si candida come futura potenziale sede d’asta internazionale, grazie ad una sempre più vasta platea di compratori danarosi e competenti già molto attivi nelle aste di New York e nelle più importanti fiere internazionali. Nel comparto delle “arti minori” il segmento Jewels mostra i tassi di crescita più interessanti, con un progresso del 154,7% negli ultimi 6 anni (I semestre 2012 rispetto al I semestre 2006), seguito dai vini pregiati (+130,6%), cresce anche il MPS Global Arti Minori Index (+108,6% rispetto al 2006).

Il MPS Antiquities Index (+91,2% su 2006) e il MPS Sculpture & Design Index (+57,7% su 2006) invece, seppur positivi, sono inferiori all’indice di sintesi. Negativo solo il MPS Photographs Index (-8,3%). L’analisi della performance di MPS Art Market Value Index degli ultimi tre anni (periodo luglio 2009 – luglio 2012) mostra un rendimento complessivo positivo (+78,6%), superato dal solo MPS Jewels Market Value Index (+86,9%), e superiore al rendimento espresso dagli altri indici considerati: S&P 500 +46,8% e FTSE Mib -31,9%. q Spostando l’attenzione al I semestre 2012, il Mps Jewels Market Value Index e il Mps Jewels Market Value Index contrastano il clima di incertezza presente ancora sui mercati internazionali con una performance più che positiva per il primo (+12,5%) e una variazione “flat” per il secondo (-1,6%).

S&P500 ancora sugli scudi (+8,6%), negativo il Ftse Mib (-9,9%).

Notizie correlate
In evidenza