Regione Toscana e Italia Lavoro, accordo quadro per l’occupazione

Un’intesa per definire e coordinare gli interventi a sostegno delle politiche del lavoro in Toscana con un occhio di riguardo per gli effetti della crisi in particolare sui soggetti più deboli del mercato del lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2012 12:27
Regione Toscana e Italia Lavoro, accordo quadro per l’occupazione

Un’intesa per definire e coordinare gli interventi a sostegno delle politiche del lavoro in Toscana con un occhio di riguardo per gli effetti della crisi in particolare sui soggetti più deboli del mercato del lavoro come giovani, donne e altri soggetti svantaggiati. E’ questo il senso dell’intesa che viene siglata oggi dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini per la Regione Toscana e dal presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro Spa Paolo Reboani.

Si tratta di un accordo quadro che rinnova e potenzia i precedenti accordi che si sono susseguiti negli anni con lo scopo di razionalizzare e integrare gli interventi a favore dell’occupazione messi in campo a livello regionale e nazionale. Quelli che la Regione Toscana ha messo in campo insieme ad Italia Lavoro (ente strumentale del ministero del lavoro) e che l’accordo di oggi consente di proseguire e potenziare, sono interventi che hanno avuto già importanti risultati in termini di occupazione, risultati quanto mai importanti in una fase critica come l’attuale.

“E’ il caso – ricorda l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – del programma Welfare to work, promosso grazie ad un bando pubblicato nel 2010 che prevedeva bonus fino a 6000 euro per le aziende che assumevano. Grazie a questo programma da dicembre 2010 al maggio 2011 sono state assunte 1004 persone, di cui 742 coperte interamente dal contributo messo a disposizione da Ministero e Regione, per un importo complessivo di 3 milioni e 500 mila euro. Si tratta di un risultato importante che l’intesa di oggi ci consente di far proseguire.

Contiamo infatti, fra gli altri, di rifinanziare il programma di qui al 2014”. La precedente edizione dell’intesa ha inoltre al suo attivo 413 assunzioni nelle province di Grosseto, Livorno Pisa e Massa Carrara grazie al programma Ar.co, circa 2000 lavoratori inseriti in percorsi di reimpiego, di cui circa 610 ricollocati, con il programma Pari. La nuova intesa fra Regione Toscana e Italia Lavoro permette così di dare continuità a tutta una serie di azioni di politica attiva a sostegno, in particolare, dei soggetti più colpiti dalla crisi economica.

Fra questi, gli interventi per adeguare e potenziare i servizi per l’impiego, quelli legati agli ammortizzatori sociali in deroga, per l’apprendistato, a favore dei giovani e delle donne over 40, dei disoccupati e di coloro che perdono il lavoro dopo i 50 anni, dei disabili e delle persone svantaggiate. Un altro punto di attenzione è quello del rapporto fra scuola, università e formazione e mondo del lavoro, a partire dalle azioni realizzate nell’ambito del Programma FIXO scuola e università, in accordo con gli atenei toscani, con l’obiettivo di estendere la rete degli attori del mercato del lavoro e valorizzare il capitale umano. Fra le atttività che saranno ampliate anche quella del programma Amva (apprendistato e antichi mestieri a vocazione artigianale) che prevede incentivi per assunzioni di apprendisti e ha già permesso,ad oggi, 488 nuovi ingressi nel mercato del lavoro. “Con la firma di questo accordo – dice il presidente di Italia Lavoro Paolo Reboani – ripartiamo con una collaborazione che già negli anni passati ha dato risultati notevoli nonostante ci trovassimo nel pieno della crisi economica, che anche in questa regione ha colpito settori fondamentali dell’economia.

La crisi non è terminata e dunque la collaborazione prosegue negli ambiti che consideriamo determinanti per le politiche del lavoro e per il rilancio dell’occupazione, dei giovani soprattutto ma, in generale, delle fasce che stanno vivendo questi anni con maggiore disagio: le donne, gli ultracinquantenni. Agiremo quindi sul fronte del rafforzamento dell’offerta di servizi per l’incontro domanda/offerta e sul fronte delle competenze, il collegamento tra istruzione e lavoro, la formazione on the job e nei settori come l’artigianato e il lavoro manuale che, nonostante la crisi, mantengono grandi potenzialità occupazionali”

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