Edison, a Firenze rischia di chiudere a settembre (Video)

Nove da Firenze incontra i dipendenti della libreria di piazza della Repubblica, l'ennesima realtà culturale che rischia la chiusura. Oltre 500 scontrini al giorno, un fatturato competitivo, eppure 38 dipendenti potrebbero restare a casa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2012 19:35
Edison, a Firenze rischia di chiudere a settembre (Video)

Circa tremila clienti al giorno, oltre cinquecento gli scontrini battuti nei giorni infrasettimanali, e nel fine settimana un ritrovo per turisti e fiorentini. Un vero e proprio centro culturale nel cuore di Firenze, in quella piazza della Repubblica che ha subito stravolgimenti storici e che resta in equilibrio tra passato e futuro. La vicenda non suonerà nuova a coloro che si intendono di lettura, è l'ennesima libreria che rischia di chiudere in una Firenze cresciuta a pane e pagine, un comune che annovera nella toponomastica una malinconica via de' Librai e che ha deciso con la nuova Amministrazione di puntare tutto sulla Cultura, ma in fatto di librerie il terreno è pesante, a tratti paludoso.

Non manca la ricerca di un fronte coeso da parte della categoria, che certo non intende sottostare alla guerra tra poveri, ma per mancanza di fiducia o di senso pratico, quell'unione di intenti che appare poter essere ad un passo si allontana ad ogni incontro.

I fatti. Lo stabile storico in cui sorge la Edison è di proprietà di Effe.com, società immobiliare che fa capo a Feltrinelli, questo poiché in tempi recenti, durante il passaggio dell'immobile dai vecchi proprietari ai nuovi, alcune congiunzioni economiche sfavorevoli avrebbero impedito al detentore del marchio Edison, il gruppo Bellentani, di aggiudicarsi l'immobile, da qui l'odierno regime di affitto commerciale, con la libreria indipendente soggetta alle decisioni non editoriali, ma immobiliari di Effe.com. Una querelle che ha attraversato i tre gradi di giudizio previsti dalla legge italiana ed una recente Sentenza della Corte di Cassazione ha definitivamente dato ragione ad Effe.com riconoscendola proprietaria degli spazi. Il gruppo immobiliare si è detto pronto a concedere un prolungamento di sei mesi (la scadenza è prevista per settembre 2012) a patto che Edison si impegni a trovare uno spazio in cui trasferirsi.

Sempre Effe.com sarebbe pronta a vagliare alcune candidature da parte dei 38 dipendenti Edison da inserire nello stesso punto vendita, qualora subentrasse come affittuario un altro negozio Feltrinelli (ma non è l'unica opzione) oppure in altro negozio di nuova apertura (leggesi SMN). Al tempo stesso Feltrinelli avverte in una nota che "le problematiche legate ai dipendenti Edison sono ascrivibili al gruppo Bellentani che le gestisce, non a Feltrinelli che nelle ultime ore si è preoccupata di realizzare un contratto di solidarietà per gli ulteriori 8 dipendenti della Ricordi Media Store che ha chiuso i battenti sempre in piazza della Repubblica a Firenze" I soggetti interessati sono diversi, la nicchia di settore si è ristretta ed omologata.

Dopo l'eclatante caso della Seeber-Melbook Store con i dipendenti traslati nel nuovo punto vendita, Firenze ha subito la perdita della libreria Marzocco-Martelli e quella del Porcellino in piazza del Mercato Nuovo. C'è anche qualcosa di nuovo in arrivo, infatti è in fase realizzativa il punto vendita Feltrinelli a due piani previsto in Santa Maria Novella, anticipazione fatta dall'AD Moretti per il progetto Grandi Stazioni di FS. Visti i chiari di luna, verrebbe da dire "Sotto a chi tocca". “Da parte del Comune ci sono sempre stati impegno ed attenzione sulla vicenda Edison, ed ora più che mai siamo pronti per trovare una soluzione adeguata che tuteli la qualità dell’occupazione: gli strumenti ci sono e noi faremo la nostra parte – hanno detto il vicesindaco Dario Nardella e l'assessore Stefania Saccardi – Prima di tutto è necessario che il gruppo Bellentani, proprietario della Edison e che finora non ha dato garanzie sulla tenuta della società, chiarisca i suoi obiettivi: se chiudere definitivamente il punto vendita di Firenze, che tra l’altro va bene, o cercare un nuovo spazio.

Dobbiamo inoltre tenere aperto il canale con Feltrinelli, di cui apprezziamo la disponibilità a riassumere parte del personale della Edison, perché presenti un piano chiaro delle sue attività a Firenze; dovremo poi sollecitare il gruppo Grandi Stazioni perché dia una data certa per l’apertura del nuovo punto vendita Feltrinelli all’interno di S.M.Novella; inoltre contatteremo il gruppo Eataly, che aprirà negli spazi dell’ex libreria Martelli, per sollecitare l’assunzione di parte del personale Edison per l’area libri del nuovo ‘supermercato gastronomico’ di qualità.

Infine, per quanto riguarda la destinazione d’uso dell’immobile di piazza della Repubblica, di concerto con il consiglio comunale utilizzeremo il vincolo urbanistico per consentire uno sviluppo equilibrato, che non impedisca l’arrivo di nuovi e seri imprenditori ma salvaguardi la vocazione culturale del tessuto commerciale di Firenze, in particolare delle librerie”. 38 dipendenti interessati, famiglie che vivono, è il caso di dirlo, con la cultura. Dipendenti appassionati, fieri di poter dire "Qui i libri li scegliamo noi, nessuno ce li impone.

Se ci piacciono li consigliamo altrimenti no". Libertà. Una libreria in cui i giovani scrittori ed i piccoli editori possono trovare un palcoscenico rodato di lettori pronti a nuove avventure. Non è poco. Conta quasi più l'indotto che non ciò che appare varcata la porta a vetri. La voce dei dipendenti è rivolta alla richiesta di una tutela che non pretende solo la salvaguardia del diritto occupazionale, ma che tenta di difendere l'identità di Firenze attraverso strumenti amministrativi volti a vincolare la destinazione d'uso di alcuni luoghi che la storia stessa ha destinato alla cultura. "Perché c'è posto per tutti - dicono i dipendenti Edison - e se oggi capita a noi, domani potrebbe capitare ad altri come noi".

Da qui l'invito a scrivere mail di sensibilizzazione al sindaco di Firenze all'indirizzo sindaco@comune.fi.it Oltre alla inevitabile crisi globale, ci ritroviamo davanti all'ennesimo caso di salvaguardia socio-culturale che rispecchia un'etica necessaria, ma che contraddice il principio del progresso. Molti stabili di Firenze restano infatti sfitti e disabitati per anni, anche sotto l'egida di una tutela culturale, fino a che la piazza, per sfinimento, non accetta a malincuore un cambiamento che possa cancellare quel senso di mesto abbandono.

Il vincolo è utile, ma può non bastare se non vi è dietro un programma di sviluppo. Lo trovate scritto anche nei libri, ma si chiama esperienza. di Antonio Lenoci Nel Video realizzato all'interno della Libreria Edison di Firenze, Marida Maritato Rsa (Filcams)

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