Sollicciano: madre di due bambini si impicca nella sua cella

Rifondazione: "Quattro suicidi dicono che la condizione carceraria è inadeguata". De Zordo e Grassi: "Non è più il tempo delle parole". L’assessore Saccardi replica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2012 13:29
Sollicciano: madre di due bambini si impicca nella sua cella

Nuovo suicidio a Sollicciano, il quarto caso dall'inizio dell'anno. Il primo suicidio femminile nel carcere. Alla donna trentaseienne livornese e madre di due bambini, che si è tolta la vita in una cella sabato, mancavano sei mesi alla conclusione della pena. Si è impiccata alle sbarre con delle lenzuola, mentre le altre detenute stavano seguendo una rassegna cinematografica. Stop dunque della manifestazione Teatro in Carcere. Sovraffollamento carenza di personale e di risorse, la struttura fiorentina è ormai il simbolo della grave situazione in Toscana.

Presentata una domanda d'attualità in Provincia di Firenze. "Le Amministrazioni locali - sostengono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - non possono ignorare questa strage che quotidianamente avviene dietro le sbarre". Si tratta di rendere la condizione carceraria "adeguata al dettato costituzionale e riprendere le iniziative per modificare leggi inutili e inique". “Un carcere - commentano Ornella De Zordo e Tommaso Grassi - costantemente al doppio della capienza, con condizioni igieniche e di vita insostenibili, ben al di sotto degli standard minimi riconosciuti.

Metà dei detenuti in attesa di sentenza definitiva, stranieri il 60%, tossicodipendenti il 40%. Il personale è perennemente sotto organico, in particolar modo quello trattamentale (educatori, assistenti sociali). Le misure alternative alla detenzione, anche quando previste, concesse in misura minima. Hanno ripristinato la pena di morte. Cosa ne è stato della mozione votata dal consiglio comunale di Firenze ormai nel novembre 2009, dove si parlava di impegni del comune per individuare strutture idonee all'accoglienza di detenute e detenuti in permesso o ammessi alle misure alternative? dell'impegno a vigilare sulle condizioni igienico sanitarie, intervenendo presso ASL e SdS? Sarebbe ora che l'amministrazione, a partire dal sindaco Renzi, si occupasse anche dei problemi più drammatici della città (perché Sollicciano fino a prova contraria è parte di Firenze), oltre che delle vetrine di via Tornabuoni, di MTV, di piccoli o grandi "bang", e delle ambizioni personali di chicchessia. Chiediamo, subito, che si passi operativamente ad un impegno quotidiano per migliorare - per quanto possibile - le condizioni all'interno e all'esterno del carcere fiorentino, con uno sforzo particolare per pratiche di reinserimento e di applicazione delle misure alternative.

Chiediamo che il comune di Firenze si faccia parte attiva presso il governo perché vengano prese misure strutturali, a partire dalla abrogazione delle leggi Bossi Fini sull'immigrazione, Fini Giovanardi sulle droghe, ed ex Cirielli sulla recidiva". “Troppo facile chiamare ‘fatti concreti’ mozioni con cui si invitano altri a fare”. È quanto sottolinea l’assessore al Welfare Stefania Saccardi replicando alle dichiarazioni di consiglieri comunali Ornella De Zordo e Tommaso Grassi in merito alla situazione del carcere di Sollicciano.

“Ricordo ai consiglieri che il Comune di Firenze ha messo a disposizione dei detenuti in permesso e ammessi alle misure alternative 24 posti per uomini e 6 per donne oltre a due mini alloggi per i familiari dei permessanti. Il tutto per un costo di circa 180.000 euro a carico dell’Amministrazione comunale. Inoltre la Madonnina del Grappa mette a disposizione gratuitamente ulteriori 10 posti e stiamo rapidamente concludendo, grazie al lavoro della Società della Salute, l’iter procedurale per l’apertura dell’ICAM (Istituto a custodia attenuata per madri con prole)”.

Per quanto riguarda la situazione igienico-sanitaria all’interno del carcere, l’assessore ricorda come “siamo in contatto assiduo con l’ASL che vigila sulle condizioni igienico-sanitarie delle strutture detentive. Ricordo comunque ai consiglieri che l’Amministrazione ha fatto pressioni presso il Ministero competente per gli interventi strutturali finalizzati al ripristino di condizioni igienico-sanitarie idonee, pressioni che hanno anche ottenuto impegni concreti”. “Alla luce di tutto questo, sarebbe opportuno che il suicidio di una detenuta tossicodipendente non venisse strumentalizzato per fare una polemica politica nei confronti del sindaco Renzi.

Al contrario, dovrebbe essere l’occasione per chi si limita a denunciare le situazioni che non vanno, di impegnarsi concretamente e presentare proposte realizzabili. Proposte che però non abbiamo ancora ascoltato” conclude l’assessore Saccardi.

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