Commercio estero: crescita del 14,2% nel primo trimestre 2012

L’incremento si ferma tuttavia al 4,3% senza le esportazioni di metalli preziosi. Molto buone le performance di concia-pelletteria e agroalimentare sui mercati Extra UE

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 giugno 2012 15:04
Commercio estero: crescita del 14,2% nel primo trimestre 2012

Firenze, 22 giugno 2012 – L’export si conferma una boccata di ossigeno per l’economia regionale, il mercato estero riesce ancora ad assorbire parte della produzione toscana, mentre quello nazionale rallenta. Secondo i dati del Rapporto “Il Commercio Estero della Toscana”, elaborato da Unioncamere Toscana, il primo trimestre 2012 vede proseguire la crescita delle vendite all’estero della Toscana (+14,2%), a fronte di un andamento delle esportazioni nazionali in progressiva decelerazione.

Al netto del contributo dei flussi di metalli preziosi (+96,6% nel primo trimestre dell’anno), che continuano il loro straordinario percorso di crescita, l’incremento trimestrale delle esportazioni toscane registra tuttavia un più contenuto +4,3%. Consistenti flussi di metalli preziosi (+56%) in entrata nella nostra regione influenzano anche il tasso di crescita regionale degli acquisti toscani all’estero: le importazioni segnano infatti un +1,2% complessivo che, depurato di tale componente, si trasforma in un dato pesantemente negativo: -7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Considerando le tipologie merceologiche, pur al netto di tali dinamiche, un contributo positivo alle esportazioni è dato dai prodotti intermedi che complessivamente crescono del 35% nel primo trimestre 2012.

Da segnalare in particolare la crescita delle esportazioni di legno e prodotti in legno (+40,9%), dei prodotti della chimica di base (fertilizzanti e composti azotati + 8,3%, altri prodotti chimici +23,4%) e di apparecchi elettrici (motori, generatori, accumulatori elettrici +115,5%, apparecchiature di cablaggio +22,2%). Negativo invece l’andamento delle esportazioni di carta e prodotti in carta (-7,8%) e, fatta eccezione per il lapideo (+6,1% l’estrattivo, +4,3% la lavorazione di pietre), di gran parte dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (nel complesso, -0,3%). Con riferimento all’export di beni strumentali, nonostante la buona performance del settore elettromedicale (+67,9%), le vendite di computer, apparecchi elettronici e ottici registrano nel trimestre un netto decremento (-14,4%), a causa dell’andamento pesantemente negativo delle vendite di prodotti dell’elettronica di precisione (-33%) e dell’informatica (-31,1%).

Tra i mezzi di trasporto, un arretramento ulteriore si osserva per le vendite di navi, imbarcazioni (-32,8%). Positivo piuttosto l’andamento degli altri settori, dalla meccanica strumentale (+4,4%), agli autoveicoli (+12,7%) e ai prodotti in metallo (+4,7%). A causa della crisi economica mondiale, si assiste poi alla contrazione delle vendite all’estero di beni di consumo durevoli (-2,3%), in particolare i prodotti elettrici (apparecchi per uso domestico, -3,2%), e i prodotti di gioielleria ed oreficeria (-5,2%), mentre rimangono in terreno positivo le vendite di prodotti dell’elettronica di consumo (+4,8%), di strumenti ottici (+38,9%), di prodotti dell’industria dei mobili (+5,1%), di cicli e motocicli (+5,4%). Positivo l’andamento delle vendite di beni di consumo non durevoli: +8%.

Tra gli andamenti migliori ancora prodotti della concia e della pelletteria (+16,7%), calzature (+5,9%), agricoltura (+1,3%) e prodotti della trasformazione alimentare (+6,3%), articoli di abbigliamento (+4,9%) e farmaceutica (+3,9%). Studiando gli andamenti provinciali in termini di contributo alla crescita regionale, che tiene congiuntamente in considerazione l’andamento dell’export dei singoli territori ed il peso che questi rivestono all’interno del quadro toscano, al primo posto si colloca Arezzo, sempre grazie ai flussi di oro grezzo non monetario in uscita verso la Svizzera, seguita da Massa Carrara, grazie alle esportazioni di macchinari verso gli Stati Uniti e la Corea del Sud, e Firenze.

Un contributo negativo nel trimestre viene invece da Lucca. Relativamente a mercati ed aree di sbocco, il primo trimestre 2012 vede un forte rallentamento delle esportazioni nazionali verso i paesi dell’Unione (+2,3% ) ed un recupero, rispetto all’ultimo trimestre 2011, sui mercati extra-UE (+10%), soprattutto Svizzera e Stati Uniti, mentre si assiste ad una contrazione delle esportazioni in Africa e per l’Asia, in un quadro in cui l’andamento della domanda mondiale risulta fortemente disomogeneo tra paesi.

In ripresa le vendite verso il Giappone. Il punto di vista di Vasco Galgani – Presidente Unioncamere Toscana “I prodotti toscani nel mondo continuano a essere riconosciuti come sinonimo di qualità e stile. Ne è prova il fatto che, anche in un momento di crisi diffusa dei consumi interni come quello attuale, i prodotti della concia e della pelletteria, le calzature e l’abbigliamento made in Tuscany registrano andamenti molto buoni dell’export. Questi risultati devono servire come impulso per le imprese del territorio per sconfiggere il clima di sfiducia che si respira in una gran parte del tessuto industriale.

La tanto invocata crescita sarà possibile attraverso iniziative che puntino alla riqualificazione dei prodotti e alla specializzazione del know how degli imprenditori e degli addetti. Non dimentichiamoci, infine, che per essere concorrenziali sui mercati esteri è indispensabile fare rete e riuscire a comunicare l’eccellenza toscana”.

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