La carta archeologica di Calenzano

Un volume ripercorre la nostra storia attraverso i reperti ritrovati sul territorio. Venerdì 25 maggio viene presentata alla cittadinanza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2012 13:16
La carta archeologica di Calenzano

Sarà presentata venerdì 25 maggio in un’iniziativa pubblica la Carta Archeologica di Calenzano, un’importante opera di divulgazione storico-culturale e uno strumento da utilizzare in fase di programmazione urbanistica. La presentazione si terrà alle 18 all’altana del castello di Calenzano Alto. Introdurranno Andrea Pessina, Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana e Paolo Liverani, dell’Università degli Studi di Firenze. Interverranno i curatori: Gabriella Poggesi, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Lucia Sarti e Guido Vannini dell’Università degli Studi di Firenze. "Si conclude un lavoro lungo e accurato – ha commentato il Sindaco Alessio Biagioli – al quale siamo arrivati grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di uno strumento di grande innovazione, che introduce un nuovo approccio alla pianificazione urbanistica di Calenzano e alla divulgazione storica.

Grazie al quale potremo salvaguardare meglio i tanti ritrovamenti presenti sul nostro territorio". Il volume della carta archeologica è composto di due parti. Nella prima si ripercorre la storia del nostro territorio fin dai tempi più antichi, attraverso lo studio dei reperti archeologici rinvenuti negli anni, a seguito di attività agricole o edili, se non nel corso di veri e proprio scavi ancora visibili. Dall’acquedotto romano della Chiusa che portava l’acqua a Firenze ai siti preistorici della Calvana, passando per i tanti reperti medievali.

La seconda parte è invece dedicata ai reperti veri e propri, con le singole immagini corredate da ampie didascalie. La collocazione dei vari reperti è stata riportata sulla cartografia del Sistema Informativo Territoriale del Comune, dove vengono specificate le criticità ed emergenze archeologiche di ogni parte del territorio, allo scopo di valorizzarle e tutelarle, diminuendo il rischio di danneggiarle quando si procede a nuove costruzioni o a modifiche del suolo.

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