Difensore civico: aumentano le pratiche, dopo il calo 2010

Tra le nuove questioni i tributi e i relativi ricorsi dei cittadini. Il nodo della difesa civica sul territorio. Votata la risoluzione che elenca, facendoli propri, i risultati della relazione sull’attività 2011 del Difensore Lucia Franchini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2012 21:52
Difensore civico: aumentano le pratiche, dopo il calo 2010

Firenze– Il 2011 è stato un anno di attività intenso per il Difensore civico regionale. Nel corso dell’anno sono state avviate un totale di 1933 pratiche, a fronte delle 1758 aperte nel 2010, delle 2199 aperte del 2009 e delle 2447 istruite nel 2008. L’andamento delle richieste registra quindi – dopo il calo del 2010 – di nuovo una tendenza alla crescita, con dati sostanzialmente in linea rispetto a quelli degli anni 2008 e 2009. Come già anticipato in occasione delle precedenti relazioni, il numero complessivo delle richieste di assistenza al Difensore civico risulta condizionato dall’inevitabile riduzione delle istanze relative alla L.

210/92 (soggetti danneggiati da vaccini ed emotrasfusioni), per motivi in gran parte riconducibili ai maggiori controlli nell’utilizzo dei derivati del sangue con la conseguente riduzione del rischio di contagio. Si tratta tuttavia di tematica che presenta ancora oggi grande interesse in considerazione della presumibile esistenza di molte persone danneggiate negli anni passati ma ancora non pienamente consapevoli della possibilità di ottenere un indennizzo per il grave danno subito. Due questioni spiccano decisamente sulle altre: il problema dei tributi e dei relativi ricorsi da parte dei cittadini e quello dell’organizzazione della difesa civica sul territorio. Per quanto riguarda i tributi, il Difensore civico regionale Lucia Franchini ha segnalato in primis il problema della Tia e del recupero dell’Iva.

Infatti i cittadini che intendono recuperare l’Iva devono far ricorso ad ogni bolletta con spese che spesso equivalgono all’eventuale recupero. Un altro punto dolente è quello rappresentato dal bollo auto e dalla convenzione che la Regione Toscana ha stipulato con l’Aci, perché spesso i cittadini si trovano costretti a rivolgersi al Difensore per questioni che sarebbero risolvibili con estrema facilità dall’Aci stessa. Infine, al centro di molti contenziosi si trova l’atteggiamento di Equitalia e di alcuni enti, in particolare quelli che gestiscono i contributi di bonifica.

Il Difensore denuncia che spesso gli enti vanno direttamente a cartella senza alcun avviso al contribuente e senza alcuna spiegazione dell’atto amministrativo, e che spesso arrivano lettere minacciose e con sanzioni pesantissime nei confronti di cittadini che hanno pagato per errore cifre parziali. Per quanto riguarda la difesa civica sul territorio, è da sottolineare come, con la cancellazione dei Difensori civici a livello di Comune e con il futuro ridimensionamento della funzione delle Province, il rischio è che sul Difensore civico regionale si riversi una mole di lavoro impropria e che si riesca a garantire in Toscana un servizio solo a macchia di leopardo. Un anno denso di attività, elencata, analizzata, elogiata da tutti gli interventi che si sono susseguiti nell’assemblea di Palazzo Panciatichi.

Lucia Franchini, il Difensore civico della Toscana, incassa il voto unanime sulla risoluzione che “esprime l’apprezzamento” per i risultati conseguiti nel 2011. L’atto sottoposto all’aula con la firma dei tre capigruppo di maggioranza Vittorio Bugli (Pd), Monica Sgherri (FdS-Verdi) e Marta Gazzarri (Idv), impegna a favorire il “processo di decentramento” della difesa civica sull’intero territorio toscano, e quindi la definizione di “intese” con Anci, Upi e Cesvot; a “sostenere e rafforzare” l’efficienza dell’Ufficio del Difensore, “garantendo risorse umane, logistiche e strumentali”; ad un approfondimento nelle commissioni consiliari competenti delle materie che emergono dalla Relazione 2011.

Di più: la risoluzione impegna l’Ufficio di presidenza del Consiglio a promuovere “opportuni accordi” con le amministrazioni e i soggetti interessati per “favorire la tempestiva presa in esame” delle questioni sollevate dal Difensore civico regionale. Un modo per portare avanti quello che Marco Manneschi (Idv), presidente della prima commissione, definisce il “buon indirizzo di lavoro” avviato nel 2011. Manneschi cita i passaggi salienti della Relazione, tra cui “l’aumento delle pratiche, che tornano a salire dopo il 2010”; le richieste di intervento “sempre più collegate alle difficoltà economiche e sociali in cui si trovano i cittadini”, con le istituzioni che faticano a garantire adeguati interventi; l’emergere delle materie collegate a “tributi locali, accesso degli atti, sanità, servizi pubblici”.

Un ambito in cui si osserva “una forte tendenza dei cittadini a non accettare ciò che è proposto dalla Pubblica amministrazione o dai gestori dei servizi pubblici”. Alessandro Antichi (Pdl), vicepresidente della I commissione, parla di “unanime apprezzamento” e di “taglio nuovo” dato alla Difesa civica in Toscana, in riferimento alla crisi economica e al mutamento delle condizioni sociali. “Il Difensore ha saputo interpretare in modo serio e adeguato le esigenze tra cittadini contribuenti e la Regione esattore”, dice Antichi che esprime “un invito esplicito a proseguire su questo ambito”.

Paolo Bambagioni (Pd), ha elogiato l’accordo con Anci e il rapporto con Cesvot, e l’opportunità di un rapporto più stretto con “presidente del consiglio, commissioni consiliari e Consiglio regionale: i casi affrontati possono costituire per noi l’opportunità per intervenire con modifiche su norme generali. Per Giuseppe Del Carlo (Udc) “l’aumento del numero delle pratiche aperte rende conto dell’attività dell’Ufficio, ma “deve far riflettere anche la Giunta”, specie nel settore dei servizi e dei servizi pubblici.

Monica Sgherri (FdS-Verdi) ha apprezzato il “buon lavoro svolto”. ma ha anche chiamato tutti a riflettere sul prevedibile peggioramento delle condizioni di lavoro del Difensore dopo lo scioglimento dei difensori civici comunali: “Il Difensore regionale ha personale sufficiente?”, si è chiesta la capogruppo, che ha invitato l’aula a riflettere sul decentramento necessario per assicurare “punti di accesso e di incontro dei cittadini sui territori”. Eugenio Giani (Pd), proprio sul punto del decentramento a favore dei cittadini ha ricordato gli sportelli degli Urp, già esistenti e finanziati: “Si dovrà arrivare a delle convenzioni con i comuni capoluogo e i centri più importanti”, con l’opportunità per il Difensore regionale di fruire di personale e uffici che possano fare da filtro sui territori.

Notizie correlate
In evidenza