Toscana: nei prossimi giorni Papa Benedetto XVI in visita Pastorale

Sen. Donatella Poretti: "Quanto costano agli italiani gli spostamenti del Pontefice?". In Consiglio regionale la comunicazione del Vescovo Fontana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2012 14:16
Toscana: nei prossimi giorni Papa Benedetto XVI in visita Pastorale

Il prossimo 13 maggio Papa Benedetto XVI effettuerà una visita Pastorale in terra toscana, che interesserà la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e le città di Arezzo e il Santuario della Verna. Si apprende che il costo della visita ammonta a 500mila euro. Più precisamente, sono 120 mila euro quelli che stanzierà la Regione Toscana, 90 mila quelli del Comune. Ad oggi non e’ ancora chiaro il contributo della Provincia e quello a carico della diocesi tramite offerte dei fedeli ed enti vari.

Inoltre, apprendiamo anche che il Governo si farà carico di parte delle spese e che per gli spostamenti è consuetudine utilizzare gli elicotteri dell’Aeronautica Militare Italiana. "Considerato che, solitamente, con il Pontefice viaggiano il suo segretario personale, il Prefetto della Casa Pontifica, il Reggente, l’assistente, numerosi uomini della scorta vaticana, composta da agenti della Gendarmeria guidata dall’aretino Domenico Giani, e della Guardia Svizzera, i cerimonieri, i fotografi e giornalisti dell’Osservatore Romano, gli operatori della Tv e Radio Vaticana, il cameriere e il medico personale -intervengono la Sen.

Donatella Poretti e il deputato Marco Perduca con una interrogazione al Ministro dell'Economia e degli Affari Esteri- intendiamo sapere: - se corrisponde al vero che il Governo intenda contribuire alle spese anche economicamente, con quali e quanti fondi e a che titolo; - quanti soldi sono stati stanziati in passato e su quale voce di bilancio incidono; - quanto costano all’anno i voli in carico all’Aeronautica Militare e se lo stesso trattamento viene fatto per tutti i capi di Stato esteri che vengono in visita nel nostro Paese; - quanto spende annualmente il Governo italiano per i servizi di sicurezza dovuti alla presenza del Pontefice in Italia." “Un regalo per Arezzo, ma anche un gesto per tutta la Regione e per ciò che rappresenta in Europa e nel mondo”, ha sottolineato l’arcivescovo Riccardo Fontana, nel corso della seduta solenne del Consiglio regionale.

Tre le “vere modalità” dell’evento: “parsimonia nell’organizzazione, efficacia nella comunicazione, giusta attenzione verso la nostra gente, soprattutto quella maggiormente provata in questo tempo di crisi, per alcuni almeno, davvero amara e dolorosa – ha affermato l’Arcivescovo – La Chiesa vuol fare la propria parte, sia aiutando i più miseri, che rilanciando, per quanto in sua possibilità, l’attenzione verso il territorio e quanto favorisce l’aggregazione tra la gente”.

Questo il senso della visita in un territorio ricco di storia dove, ha ricordato il vescovo, mille anni fa veniva consacrato l’Eremo di Camaldoli e veniva fondata la città di Sansepolcro dai pellegrini Arcano ed Egidio; dove le libertà comunali e la dignità della persona furono elaborate fin dal Medioevo; dove la città della giustizia e della pace rappresenta la città ideale, dove l’impegno per il bene comune va oltre le barriere ideologiche, come raccontano Giorgio La Pira, Piero Calamandrei, Giuseppe Toniolo.

“La loro testimonianza fa riflettere – ha detto Fontana – che i grandi del Rinascimento hanno avuto seguito anche nel nostro tempo, in questa regione, terra di preghiera e dialogo”. Da qui l’invito a vivere appieno il 13 maggio: “La presenza del Papa in questa regione è come ridire, da un pulpito altissimo, che la Toscana può ancora oggi dettare il passo – ha sottolineato l’Arcivescovo – programmando il futuro con una visione europea e universale; le tematiche della politica sociale, della giustizia e dell’economia, argomenti che sono decisamente più vicini al lavoro quotidiano e alle competenze di questo Consiglio regionale, ben si coniugano con la riproposizione della libertà e della giusitizia per tutti”, in un percorso coordinato dal “dovere della solidarietà umana”. “Confido che molti tra i temi al centro della visita di Papa Benedetto XVI in Toscana, il prossimo 13 maggio, risulteranno di comune interesse con l’attività e le funzioni del Consiglio regionale”.

E’ quanto afferma Alberto Monaci, presidente della stessa assemblea toscana, in apertura della seduta solenne in Palazzo Panciatichi con il Vescovo di Arezzo: “plurale, istituzione laica, luogo di incontro e di confronto fra culture politiche diverse”. Un profilo confermato da principi e valori che animano lo Statuto della Regione, gli stessi che incardinano nella costituzione toscana il pieno sviluppo della persona umana, declinandolo nei diritti individuali e colletivi di libertà e dignità.

C’è però la consapevolezza di quanto quegli stessi principi e valori siano “messi a dura prova” da un presente “segnato dalla crisi economica e dai rischi di una ancor più grave crisi sociale, culturale e morale”. Al centro della preoccupazione del presidente “la tenuta di un tessuto sociale finora coeso e solidale” alle prese con impoverimento diffuso, disoccupazione, perdita di potere di acquisto dei salari; ma anche con il rigore fiscale e di spesa pubblica “resosi necessario per provare a scongiurare scenari apocalittici”.

Dentro il pericolo di derive isolazioniste, xenofobe e razziste “si è diffuso il pessimismo, è innegabile” e con esso anche “una sempre più condivisa totale mancanza di aspettative per il futuro”. L’uomo della contemporaneità è per Monaci “senza più voglia di scommettere nel futuro; quella voglia necessaria a far ripartire la macchina della crescita” magari, aggiunge il presidente, una crescita “davvero sostenibile”. Ed ecco allora la sintonia tra “l’agire delle laiche istituzioni” e “la voce e testimonianza della Chiesa, le diffuse opere nel quotidiano”.

La trama comune è intessuta dalla “centralità della persona nella definizione e realizzazione delle politiche pubbliche”; una “persona” intesa in tutti suoi aspetti di “essere sociale”, aggiunge il presidente. Un cammino che chiama le istituzioni a “reciproco riconoscimento di legittimità di ruoli e di funzioni, e di credibilità”. Le pubbliche istituzioni, in particolare, sono chiamate a un recupero di etica agli occhi dei cittadini. Monaci lo chiama “un recupero sostanziale” facendolo derivare da crescita di “efficienza ed efficacia”, “morigeratezza negli usi e nei costumi”, “da una accurata sobrietà nell’utilizzo del danaro pubblico”.

“Un lavoro che il Consiglio, mi creda eccellenza, sta convintamente facendo dal suo insediamento”, dice il presidente rivolto al Vescovo. Un lavoro per il quale il Consiglio, chiarisce, ritiene di “meritare il rispetto e il riconoscimento di legittimità che devono essere dati a questa Istituzione, e a tutte le sue componenti. Nessuna esclusa, perché figlia di una ivestitura popolare democraticamente scaturita da libere elezioni”. Così “l’autorevole voce della Chiesa può costituire un contributo importante alla libera e indipendente riflessione del massimo organo regionale di sovranità democratica e rappresentanza popolare”. “Da cattolici praticanti, commossi dalla visita del Papa in Toscana, siamo profondamente addolorati – intervengono i consiglieri regionali Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto)– da questo tentativo di strumentalizzazione politico-mediatica.

E’ inaccettabile che il Governatore cerchi di mettere il cappello su un evento che non necessita nel modo più assoluto né del suo appoggio né di alcuna spiegazione”. “Per questo – dichiarano - abbiamo deciso di non partecipare alla seduta del Consiglio che si è tenuta oggi pomeriggio. Teniamo a sottolineare, inoltre, che lo stesso Presidente del Consiglio ha ricevuto la comunicazione ufficiale della visita del Vescovo solo una settimana fa, quando in realtà il carteggio tra Rossi e Sua Eccellenza andava avanti da almeno un mese”.

“Evitiamo queste commistioni – aggiungono Locci e Staccioli – e ognuno mantenga il proprio ruolo. Tanto più che a ben guardare in questo carteggio si pongono le premesse di un evento politico-mediatico, in cui l’aspetto pastorale viene messo del tutto in secondo piano”. “Si parla di una equipe di esperti – spiegano – selezionati per spiegare e comunicare la visita di Sua Santità, con particolare riferimento ai mass media, ma anche di un contributo economico da parte della Regione, definito in 120mila euro”.

“In un momento di crisi come questo – concludono Locci e Staccioli – tutto ci saremmo aspettati tranne che anche la Diocesi di Arezzo andasse a battere cassa in Regione”.

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