Circolo Vie Nuove: 4 agosto 1974. Italicus. La strage dimenticata

Appuntamento fissato per martedì 8 maggio alle ore 21

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2012 19:41
Circolo Vie Nuove: 4 agosto 1974. Italicus. La strage dimenticata

Il Circolo Vie Nuove di Firenze , in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza in Toscana, in occasione delle giornate della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, presenta Martedì 8 maggio, alle ore 21 la proiezione del documentario "4 agosto 1974. Italicus. La strage dimenticata", prodotto nel 2011 da Officinemedia. Insieme agli autori Alessandro Quadretti e Domenico Guzzo, interverrà anche Andrea Manciulli, Segretario regionale del PD della Toscana.

"La bomba piazzata sull’espresso Roma-Monaco di Baviera “Italicus” viene concepita per produrre un’ecatombe: si trova su un treno che potenzialmente può superare i 600 passeggeri, mentre il timer è regolato per detonare durante l’orario di arrivo previsto nel più importante snodo ferroviario italiano, Bologna.. Il numero di 12 vittime, esiguo rispetto alle previsioni terroristiche, si spiega allora solo in virtù di un accidente fortunoso: un ritardo di circa mezz’oraa, trasla la detonazione all’uscita della galleria di San Benedetto Val di Sambro; se fosse scoppiata all’interno del tunnel, i morti sarebbero stati probabilmente centinaia.

Come per tutte le stragi legate alla strategia delle tensione, la magistratura non è mai riuscita a provare pienamente la colpevolezza dei mandanti e degli esecutori materiali dell’attentato al treno Italicus. Il documentario è un lungometraggio realizzato in digitale Alta Definizione (HD), con inserti di materiale in pellicola 16mm e repertorio audiovisivo e fotografico, spesso inedito. L’analisi e la ricostruzione storica vengono alternate ad uno sguardo “privato”, volto a raccontare i riflessi più intimi dell’evento terroristico: il ritmo del montaggio scandisce un continuo e ideale dialogo tra la sfera prettamente politico/storica (studiosi, magistrati, giornalisti, militanti, materiale d’archivio) e quella umana (ricostruzione del vissuto di alcune vittime, ricordi dei parenti, foto da archivi privati e famigliari)."

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